Due sorelline

Due sorelline, una accanto all’altra.
Non so dire quante fotografie avessero del tempo della loro infanzia, forse si contavano sulle dita di una mano o forse questo è il solo ritratto di loro due e adesso sono io a custodirlo.
E forse da giovani donne avranno rivolto lo sguardo con emozione verso questa immagine di quel tempo tenero della loro vita.
Due sorelline: la più grande ha un fiocco in testa e anche il suo abito è impreziosito da fiocchi lucidi, la più piccina ha un colletto di pizzo e il motivo si ritrova anche come decorazione della sua gonna.
Due sorelline, sorridono appena, hanno gli occhi grandi, la frangetta e i capelli lisci e sottili.

Una tiene un ventaglio scuro in una mano e l’altra un ombrellino, una ha le scarpette con i bottoncini e l’altra quelle con il fiocco.
Sono due sorelline e rimasero così, nella posa richiesta dal fotografo.

Vicine, in un tempo che ormai è svanito.
Nello studio del bravo Giulio Rossi, accompagnate dai genitori.
Così obbedienti, garbate e dolci.
Due sorelline, in un giorno del passato.

14 pensieri riguardo “Due sorelline

  1. Faccio un’osservazione. Belle foto e si nota un particolare. In quegli anni molto spesso l’abbigliamento differiva di ben poco tra maschi e femmine. Ricordo che anni fa c’era in giro una foto del nonno materno da bambino di 4 o 5 annin fine ‘800, vestito simile. In più era un bel biondino, con dei boccoli vezzosi. Tra capelli, abitino lungo e scarpine lucide aggraziate semprava una Shirley Temple! Poi diventò Commissario Capo di PS! Anche mio papà con suo fratello fotografati a Pedavena nel 1915 sembravano due bambine!

    1. Ah guarda, hai ragione in pieno, io ho una foto di mia nonna con il suo fratellino e lui ha i capelli lunghi e una vestina bianca non troppo diversi da quelli di mia nonna.
      Buona giornata caro!

  2. Tra le due, a una prima occhiata, mi colpisce la naturalezza della posa della bimba più piccola mentre la maggiore ha una certa rigidità… probabilmente sentiva il peso delle istruzioni del fotografo mentre la sorella (come tutti i secondogeniti) molto meno. Bella foto! Bacioni!

  3. Miss, si sorrideva poco nelle foto d’antan… questi due visetti, illuminati da altrettanti “cheese”, sarebbero risultati speciali…

  4. Anche e perché mi piace la fotografia, apprezzo molto i suoi commenti, Miss Fletcher. Certo, “vicine in un tempo ormai svanito” ma presenti tra noi che ne parliamo e stiamo preparando il nostro passato. Questione di sensibilità: loro e noi esisteremo su questa terra finché qualcuno avrà l’attenzione e la capacità di catturarci, magari scartabellando tra qualche carta ingiallita. Grazie Miss F.

  5. È proprio grazie a foto come questa che ho potuto trovare qualche risposta alle mie ricerche sugli avi della famiglia Armanino e, come dice il precedente commento, è grazie a chi questi ritratti li conserva con amore che possiamo co oscere chi ci ha preceduto nel tempo. Grazie

  6. Mi pare di sentire i commenti i fatti su questa foto dai loro parenti,quando con il passare del tempo,seduti in un salotto a gustare un buon tè,si lasciavano
    per un attimo sul tavolino,giusto un sorso e poi commentare ancora”be la zia portava i pizzi come me”oppure “la mamma ci teneva proprio” o ancora ” mia cognata era proprio carina”
    Oggi siamo noi a far rivivere queste nostre antenate.
    Grazie Dear Miss

  7. Due sorelline, oggi come allora ritratte insieme nella
    tenerezza degli anni dell’ infanzia e poi pronte a condividere e a sorreggersi nella buona e nella cattiva sorte….foto come questa saranno sicuramente state preziosi ricordi e chissà quale delle due l’ ha conservata per ultima gelosamente tra le proprie carte sino a permetterle di arrivare sino a noi per mezzo della tua sensibilità! Mi piace credere che fossero di quelle sorelle legate da anni di intenso bene e reciproco aiuto… fu cosi per la mia mamma e la zia … spero anche per le mie figlie il medesimo proseguimento…

  8. Che si tratti di creature umane che ti vengono incontro da antiche foto, o di creature dell’aria o del bosco, nel tuo mondo vale sempre la regola dell’assenza di barriere e della simpatia.

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