Con il bidone del latte in Piazza Umberto I

Vi porto ancora a ritroso nel tempo, nella cornice di una cartolina del passato che fu spedita da Genova a Camogli nel 1904.
Questo tempo, così straordinariamente diverso, più lento e più faticoso del nostro, ritorna con la sua vita che riempiva le strade cittadine, in un pullulare di uomini e donne, ognuno di essi segue la propria meta, è un percorso della quotidianità in Piazza Umberto I.

Nella prospettiva di Via San Lorenzo si scorge un chiosco, una signora con l’abito scuro incede lentamente, immersa nei suoi pensieri, mentre un uomo procede verso la Cattedrale.

La protagonista di questa storia è la figuretta femminile che si staglia in primo piano: lei è una bella ragazza alta, energica e dal carattere volitivo.
Forse abita nei dintorni, forse è la giovane mamma di uno stuolo di piccoletti, forse proviene da qualche località dell’entroterra, forse si chiama Maria o magari Amalia o Giulietta.
Come una regina lei attraversa Piazza Umberto I, con un braccio regge una cesta ricoperta da una tovaglietta a quadri certamente colma di ogni delizia, di pane fragrante e di formaggio saporito.
Porta con sé anche un ingombrante bidone del latte e immagino che una volta pieno sia stato parecchio pesante ma lei non pare davvero curarsene.

Il suo bidone del latte è molto simile al mio, io lo comprai anni fa ad un mercatino e lo tengo in cucina in bella mostra.
È un oggetto vissuto, certo in qualche epoca distante venne stretto dalle mani salde di qualche fanciulla.

Lei, la ragazza di Piazza Umberto I, è uno dei magnifici misteri che vorrei saper svelare.
Ha un nastro blu che tiene da conto in un cassetto, uno scialle scuro per quando va a messa, un piccolo crocifisso che porta sempre al collo, una camicia di sangallo che è la sua preferita.
E potrei continuare ancora e ancora, questa giovane donna da sola è già un romanzo tutto da leggere.

La sua figura aggraziata è svanita dall’orizzonte di Piazza Umberto I, ai giorni nostri poi il toponimo è mutato e questa per noi è Piazza Matteotti.

Tutto cambia ma in qualche maniera, a volte, tutto resta identico e fedele a se stesso.
E magari un giorno, passando in Piazza Matteotti, guardandovi attorno vi potrebbe sembrare di vedere certe signore con le gonne lunghe scure e poi lei, con la sua indaffarata giovinezza.
Cammina svelta, sorride, ripensa a tutte le sue incombenze quotidiane mentre con grazia attraversa Piazza Umberto I con il bidone del latte.

14 pensieri su “Con il bidone del latte in Piazza Umberto I

  1. Buongiorno, cara Miss Fletcher! Riesci sempre a dar vita ai personaggi del passato. Certo, tutto cambia, ma la prossima volta che mi troverò sulla piazza Umberto I, mi verrà in mente la ragazza che ci ha camminato con il bidone di latte molto tempo fa. Un abbbraccio forte.

  2. Buongiorno Dear Miss Fletcher,che stesse rientrando a casa?Forse il campanile segnava anche l’ora del rientro.Il contenitore pieno o vuoto che sia stato non toglie nulla al portamento della signora.Ci deve essere anche um pò di vento,il vestito mi sembra mosso elegantemente anche dal passo che tiene.
    Tutto è bello,tutto è dono,anche questa bellissima foto.

  3. Non solo il bidone del latte,ma anche “o mandillo da gruppo”, l’antenato delle nostre borsine di plastica così inquinanti:che bel ritratto!

  4. Chissà perché a me vien da pensare che la giovane provenisse dall entroterra con latte munto e altri prodotti della terra per portarli a domicilio a qualche acquirente abituale …. una sorta di odierno mercatino biologico ambulante…

  5. Hai proprio ragione: pieno doveva essere davvero pesante e tra quello e il cesto, magari carico di frutta, occorrevano braccia robuste. Nonostante tutto però ha una grazia che nasconde le fatiche che probabilmente le toccavano nel quotidiano. Come sempre una cartolina preziosa che mostra che il tuo interesse per la città e i suoi cambiamenti va di pari passo con quello per chi la abitava. Bacioni cara!

  6. Cari amici zeneisi ciao! In pieno 1954 quando andai ad abitare a Priaruggia c’era ancora attiva una fattoria con animali, uove freschissime e latte appena munto. Si trovava in fondo a Viale Des Geneys quasi all’incrocio con viale Pio VII, dopo quasi 70 anni ho nitido questo ricordo. La sera io e mamma verso le 18 con un bidoncino andavamo dal paizàn a prendere il latte, qualche volta pure le uova. Il sapore del passato innestato nell’attualità di una Genova anni ’50 ! Che ricordi …

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