Era un frate, era un frate altruista e generoso.
Nato sul finire dell’Ottocento si chiamava Giovanni Bonzi ma scelse di essere semplicemente Padre Umile da Genova.
Appena ventenne diventò Frate Cappuccino e decise così di votarsi alle persone più bisognose.
In particolare Padre Umile rivolse le sue amorevoli cure ai bambini abbandonati e più sfortunati, in quei tempi cupi portò così un raggio di luce: fu lui infatti a realizzare nel 1945 un’importante istituzione benefica nota come Sorriso Francescano alla quale si dedicò per tutta la sua vita.
Il bene chiama altro bene, Padre Umile venne infatti supportato dai suoi confratelli che continuarono al suo fianco l’opera del Sorriso Francescano in altre città come La Spezia e Savona.
Ho di recente scoperto che sulle alture di Coronata, a Cornigliano, nel luogo in cui il frate iniziò la sua opera, è stato anche allestito il Museo Padre Umile, non ho avuto occasione di visitarlo ma mi piacerebbe farlo, vi sono conservati gli oggetti e gli scritti di Padre Umile e vi si trova la traccia del suo cammino terreno.
Era un semplice e grandissimo frate di riconosciuta bontà, nel 1960 il Presidente della Repubblica gli assegnò la medaglia d’oro “per non comuni e gratuite prestazioni a favore dell’istruzione elementare e dell’educazione infantile “.
La Villa di Coronata fu anche lo scenario dei suoi ultimi giorni dopo un’esistenza internamente votata al prossimo.
Aveva 71 anni, era anziano, ammalato e di certo affaticato per non essersi mai risparmiato, di quei suoi giorni si legge in un articolo del 9 Febbraio 1969 pubblicato su Il Secolo XIX.
Da quelle righe traspare come egli fosse amato e rispettato, lui che con la forza della sua fede era riuscito ad ampliare la sua opera, il nome di Padre Umile spalancava le porte e le persone erano liete di donare a lui somme grandi o piccole per le sue attività benefiche.
E il giornalista così ce lo descrive, mostrandoci il frate che instancabile gira per la città portando per mano uno di quei suoi bimbi ai quali lui aveva donato la speranza di una vita migliore.
Padre Umile da Genova lasciò questo mondo proprio il 9 Febbraio 1969, l’attività del Sorriso Francescano dura tuttora, non mancano certo neanche adesso le persone bisognose.
Un giorno andrò a Coronata, a vedere quel luogo così caro a Padre Umile, oggi vi porto nel posto dove egli riposa, nella bella Chiesa della Santissima Concezione e Padre Santo, dove si trova anche il dipinto in precedenza pubblicato.
C’è un tratto della chiesa che conduce alla cappella dove dorme il suo sonno eterno un altro illustre frate cappuccino tanto caro anche a Padre Umile, mi riferisco chiaramente a Fra Francesco Maria da Camporosso, noto a tutti come Padre Santo.
Padre Umile fu dapprima sepolto al Cimitero Monumentale di Staglieno dove rimase per diversi anni, poi le sue spoglie mortali vennero portate qui, vicino al Padre Santo.
E questa è la candida tomba dove egli riposa.
Sul marmo spicca la sua figura, davanti a lui i suoi amati bambini.
E così resta, davanti ai nostri sguardi, la memoria della generosa bontà di Padre Umile da Genova.
Una bella figura di religioso che meritava di trovare posto tra le tue pagine dove altri frati hanno già trovato buona accoglienza. Buona giornata, cara!
Grazie cara, la ricorrenza meritava questa memoria di un uomo speciale. Un bacione a te!
Miss, non mancano a Genova personaggi che abbiano dedicato la propria vita agli altri… bello il quadro: si sa l’autore?
E no, non mancano proprio. Hai ragione, ho scordato di scrivere l’autrice del quadro, è la pittrice Cyran.
Ho un ricordo personale di padre Umile:ero ricoverata per la tonsillectomia e con me,tra gli altri, c’era uno dei suoi bambini.Il padre veniva a trovarlo e prima dell’intervento ci fece pregare insieme e dandoci la benedizione.Io ebbi una grossa complicanza intraoperatoria e mia mamma attribuì il buon esito dell’intervento alla sua preghiera.
Del giorno dopo l’operazione ricordo il gran mal di gola e la carezza del buon Frate sulla mia testa
Che ricordo dolce, Eliana, grazie di cuore di averlo condiviso con tutti noi!
Ricordo che a Genova era figura ammirata e conosciuta. In piena attività quando lasciai Zena nel 1964. Me lo hai riportato alla mente e non sapevo che fosse salito in Cielo così presto! Genova città di gente di dura scorza e di cuore nobile.
Un uomo straordinario, ho così voluto ricordarlo.
Grazie Mario, un caro saluto a te.
E un vero Santo questo Padre Umile da Genova. La sua bontà mi fa sorridere e mi da la speranza che possiamo creare un futuro migliore e avere la compassione verso un altro. Grazie, cara Miss Fletcher, di raccontarci la sua vita. Un bacio e un sorriso affettuoso.
A te cara, grazie!
Grazie di questa bellissima storia Miss, frequentavo anch’io la chiesa dei Cappuccini, in fondo a via Bertani
Bellissima chiesa!
Si si sapevo di Padre Umile ed ero a conoscenza che riposa in quella chiesa.
Ma sembra che mentre gli uomini si accingevano ad allestire guerre e altro…
Dio HA ALLESTITO IN GENOVA FIGURE DI GRANDI SANTI.
Ricordatevi anche di D.Giulio Palladino.P.Lorenzo Palladino missionario del Missouri.di D.Sebastiano palladino,e infine di Suor M.Antonia Giacinta Palladino di santa memoria( Campofreddo 1818/Macerata 1858) erano tutti parenti!
Hai ragione, è proprio così.
Ben ritrovato Mauro, felice di leggerti qui!
Buona giornata a te.