Onde, onde alte e potenti.
Ieri in Corso Italia.
Soffia un vento furioso e alza le onde, spingendole contro gli scogli.
Quando il mare si arrabbia offre uno spettacolo che non ha pari e non c’è immagine che rimandi la prepotente bellezza di una mareggiata.
Il mare coinvolge tutti i nostri sensi.
Lo si vede agitarsi impetuoso, lo si ascolta infrangersi contro le rocce, lo si sente al tatto, sulla pelle, lo si respira, ci si sente pervasi dal sapore e dal profumo del sale.
Quando il mare si infuria smuove i fondali, alzando la sabbia e il pietrisco, e l’acqua si fa torbida.
E quelle onde rispecchiano il colore del cielo, carico di nubi.
Tu sei lì, sugli scogli, e vedi la marea venirti incontro, sempre più forte, sempre più potente.
E allora resti ad osservarla, mentre cresce e diviene indomabile.
E la sua violenza pare non aver fine.
Non si placa e non si ferma.
E quelle onde diventano sempre più alte.
Anche stamattina avevo desiderio di vedere le onde, io non potrei vivere lontano dal mare e neppure lontano da qui.
Oggi il cielo è più sereno, ma il mare è ancora agitato e picchia contro gli scogli.
E l’onda avanza verso la spiaggia di Boccadasse e verso le sue case.
E quando si frange contro la riva si scioglie in spuma bianchissima.
Alza contro gli scogli spruzzi di salsedine.
E te lo senti addosso il profumo del mare.
Quel mare ha diverse gradazioni di blu.
In certi tratti è chiarissimo, ma sfuma verso una tinta più scura all’orizzonte.
E sulla spiaggia le onde sfidano le nuvole, bianche compagne di giochi.
La spuma del mare, ora più gentile, accarezza la sabbia, mentre ancora le onde si rincorrono.


















