Palazzo Ducale: la Cappella del Doge

Ricca, fastosa, mirabilmente decorata: così si svela agli sguardi la Cappella del Doge di Palazzo Ducale.
In origine era stata posta nella cappella una pala d’altare di Giovanni Battista Paggi realizzata nel 1603, nel 1729 venne collocata al suo posto la settecentesca Madonna con il Bambino di Francesco Maria Schiaffino.

Uno spazio raccolto, mistico e antico.

Una meraviglia sovrastata dagli affreschi realizzati da Giovanni Battista Carlone intorno al 1633, comprendenti al centro la magnifica Madonna Regina di Genova, angeli e figure di santi e martiri.

Un capolavoro di armonia da ammirare in ogni suo dettaglio.

Un luogo che esalta la grandezza della Repubblica nella raffigurazione di alcuni valorosi e celebri genovesi.

Ecco così il prode Guglielmo Embriaco alla conquista di Gerusalemme.

E qui lo vediamo trionfante, a Genova, mentre porge le ceneri di San Giovanni Battista condotte in patria dalla Terra Santa.

E poi ancora, la gloria di Colombo e la scoperta dell’America.

Alle sue spalle le caravelle con le quali ha affrontato il suo lungo viaggio.

Di particolare grazia e e bellezza è la Madonna scolpita dallo Schiaffino.

Eterea, leggera, tiene a sé con dolcezza il suo Bambino.

Un angelo con le mani devotamente incrociate sul petto volge lo sguardo verso Maria.

Ai piedi di Lei un piccolo putto regge un cartiglio dove si leggono le parole “et rege eos”, governali, parole che si riferiscono al titolo di Regina di Genova attribuito alla Madonna nella prima metà del ‘600.

Le stesse parole si leggono nell’altro cartiglio sorretto dal piccolo Gesù nell’affresco della volta.
È un trionfo di angeli, una gioia di semplice devozione e dalla dolcezza particolare.

E pregano devoti e affabili i quattro Santi protettori della Superba: San Giorgio, San Giovanni Battista, San Bernardo e San Lorenzo.

In una fantasmagoria di colori e figure diverse che vi lasceranno ammutoliti ad ammirarle.

Tra antichi strumenti musicali e dolci melodie.

E ancora, ecco alcune eccelse figure alle quale i genovesi sono devoti.
Ad esempio, ecco la Beata Maria Vittoria De Fornari Strata.

E poi Santa Caterina Fieschi Adorno.

In un’armonia perfetta e celestiale.

Nella Cappella del Doge, sotto lo sguardo amorevole di Maria.

Piazza Pollaiuoli, l’edicola di Santa Caterina e Sant’Antonio

E’ una delle edicole più belle e raffinate che possiate ammirare nella città vecchia, affacciandosi da certe finestre la si scorge là sul muro, in Piazza Pollaiuoli.

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L’opera settecentesca ritrae due Santi cari a molte persone: Sant’Antonio da Padova e Santa Caterina Fieschi, nobildonna genovese che si adoperò con tutte le sue forze per il bene dei più umili e bisognosi.
E lo scenario scolpito nel marmo è armonioso e al contempo movimentato, lo si deve al drappeggio degli abiti e alla grazia di quei gesti devoti, tra i due Santi c’è il Bambino Gesù.
E tutto attorno piccoli putti e angeli lievi dalle fattezze eteree e celesti.

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Un’edicola di caruggi, forse davvero una delle più scenografiche e dettagliate.
E poi.
E poi a volte puoi vederla sotto a una luce particolare.
Quando il sole brilla e i suoi raggi fanno divenire specchi evanescenti certi vetri.
E compare il cielo azzurro, si distinguono i contorni di Palazzo Ducale, un tempo dimora del Doge della Superba.
E alla grandezza celeste dei Santi si affianca il simbolo dell’effimero potere terreno.
Sacro e profano.
E lo splendore della bellezza in Piazza Pollaiuoli.

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