I luoghi dei ricordi conservano per noi, intatti ed eterni, istanti che ci rimandano a momenti della nostra vita, a frasi e parole che sono rimaste dentro di noi.
Penso alla semplicità del quotidiano, a volte basta un’inezia e il ricordo restituisce integra ogni lontana emozione, qualche piccola gioia o una sensazione che è rimasta da qualche parte, dentro di noi.
E così, passando in Piazza De Marini, è naturale ritornare a pensare che qui c’è uno dei negozi preferiti di mamma e papà: se si vuole fare un bel regalo a qualcuno bisogna venire qui, alla Libreria Dallai.
Ho sentito questa frase tantissime volte e mi risuona ancora nella testa come se la sentissi pronunciare in questo momento.
Ho guardato la vetrina, ho ammirato i libri d’epoca e le stampe, mi sono fermata a fare due chiacchiere con la signora Dallai.
Ricordando e ritornando ancora a quel tempo che, in qualche modo, nel luogo del ricordo ancora c’è.
Memorie, suoni, profumi.
I sensi custodiscono qualche parte misteriosa che poi ritorna, svelandosi senza che tu possa sfuggirle: semplicemente ti trova e ti inchioda lì, tra il ricordo e la nostalgia.
Spira fresco il profumo degli eucalipti smossi da vento, davanti alla nostra casa del mare.
In lontananza si sentono il canto delle cicale e il gracidare delle rane.
Ritornano le musiche lontane delle feste di paese, il frastuono del mercato.
Rivedo la Settimana Enigmistica aperta sul tavolo, con la penna in mezzo.
E scorgo il sole mentre affonda dolcemente tra i monti della Val Trebbia come accade nelle sere d’estate.
Sento il profumo del muschio, quando tocchi una roccia alla quale è abbarbicato ti resta sulle mani un intenso odore di bosco, di legna, di umido e di vita.
Le foglie che scricchiolano sotto i piedi mentre cammini tra gli alberi mi rammentano un’estate degli primi anni 2000 durante la quale andai più volte per funghi con la mamma e lei a dir la verità si inerpicava anche più di me.
Memorie, sapori.
Camminando in Sottoripa sorrido rivedendo la storica bottiglieria dove andavo a comprare una particolare bevanda analcolica che piaceva molto alla mamma e anche a me.
Un bicchiere per uno e cin cin con questa delizia rinfrescante!
Memorie, ricordi, luoghi.
Mi sembra come se fosse ieri, eppure è passato un sacco di tempo da quel giorno in cui la mamma tornò a casa da uno dei suoi giri nei vicoli e mi disse tutta allegra:
– Ci sei mai stata in quel locale che c’è in Fossatello? È bellissimo, ci sono dei giovani molto simpatici e hanno tante cose buone!
Quel posto era la Marescotti, io non c’ero mai entrata, ci sono andata grazie a lei.
Il ricordo è un colore, un profumo, una nostalgia.
Il ricordo è il fresco aroma della lavanda che cresce sul mio terrazzo, queste piante sono qui da sempre, da quando ero bambina.
Da piccola una volta ero sul terrazzo, spalancai le braccia e dissi:
– Ah che bella giornata!
Andai a sbattere la mano contro la ringhiera e mi ruppi il mignolo della mano destra.
Questa cosa qui me la ricordo benissimo, forse anche la lavanda se ne ricorda.
Il ricordo ti segue, ti aspetta, ti attende.
E ti trova, in qualche luogo che per te ha avuto un qualche significato importante.
E ti avvolge, mentre guardi il mare, i tetti e mentre tutto diviene presenza, memoria e dolcezza.








































































































