Ci sono posti che hanno una loro storia, a volte quella storia è la nostra, di noi che ci siamo cresciuti e che continuiamo ad andarci.
Ogni anno, ogni estate.
Abbiamo le nostre abitudini, certi rituali ai quali non sappiamo rinunciare.
Siamo cresciuti lì, quando arrivavano le vacanze estive ci ritrovavamo a Fontanigorda e ognuno di noi ricorda bene le prime pedalate incerte in Piazza Roma, togli le rotelle e poi via, giù per la discesa del paese in bicicletta.
E una volta che hai imparato ad andare in bici sei pronto a lanciarti nell’avventura della vita, è uno dei tanti entusiasmanti inizi.
C’era il vigile, Ambrogio, una sorta di istituzione locale che tutti noi ricordiamo con affetto.
Eh, ma se Ambrogio ti vedeva andare in contromano in bici mica te la faceva passare liscia, proprio no!
C’era il macellaio, Didin. Non vi dico le code per comprare la deliziosissima pancetta!
Il mercato viene ogni martedì, è una sorta di piccolo evento settimanale nella nostra amata località della Val Trebbia.
E il banco dei giocattoli? Controllo sempre che ci siano le bolle di sapone, uno dei miei passatempi preferiti.
Quando ero bambina mi piaceva andare dalla merciaia che aveva il negozio in fondo al paese, era una vecchina minuta e curva, usava vestirsi di scuro e portava sempre un fazzoletto in testa, la sua bottega era per me un posto meraviglioso, il legno vissuto, tutti quei cassettini.
E i bottoni e i fili e gli automatici.
E le scatolette tonde come monete piene di perline iridescenti.
E ogni anno con la mia amica Valentina ci diciamo: ti ricordi la merciaia? Come dimenticarla!
Eravamo piccoli, siamo cresciuti.
E ancora passiamo l’estate lì, a Fontanigorda.
E sapete cosa succede?
Quando si arriva c’è il rito dei saluti!
– Ehi, sei arrivata? Ti fermi?
Si fa il giro dei negozi, si compra la torta per la colazione del giorno dopo, abitudine che ho solo lì, a Fontanigorda.
Si assimila, in pochi giorni, il ritmo lento del paese, ben diverso da quello della città.
Eravamo piccoli, siamo cresciuti.
Eravamo bambine, siamo diventate donne.
E quelle di noi che si sono sposate continuano a venire a Fontanigorda con marito e figli.
E sapete cosa accade? Se si nominano le loro nuove famiglie si continua a riferirsi a loro con il cognome di lei, di colei che ha trascorso l’infanzia qui, nel nostro paesino della Val Trebbia dove sbocciano generose le ortensie.
E poi, a Fontanigorda, c’è un gruppo di amanti del tennis, sono quelli che vedi spesso passare in calzoncini bianchi e maglietta, con la racchetta al seguito.
E ci sono i patiti delle bocce, sì.
E i pescatori e i fungaioli, ovvio.
C’è chi legge il quotidiano sul terrazzo, c’è chi ogni mattina si infila la tuta da ginnastica e va a farsi una camminata fino alla Cappelletta.
E c’è chi dorme fino a tardi, per qualche inspiegabile motivo appena passi il cartello con la scritta Fontanigorda ti viene inesorabilmente sonno, vai a capire!
E’ il cambiamento d’aria, dice mia mamma.
Sarà, comunque io dormo meravigliosamente lassù!
E non sono la sola, no.
E sapete cosa mi piace tanto?
Quando scende la sera.
E quando il sole si è tuffato tra i monti lasciando posto alla notte, l’aria diventa freschissima e leggera.
E’ ben diverso dal freddo di una serata autunnale di città, è qualcosa che non saprei davvero descrivere, è l’aria frizzante di Fontanigorda.
E’ il maglioncino e la giacca.
E’ la coperta nel letto, in pieno agosto.
E’ il giro del paese, dopo cena.
E’ fermarsi sul muretto a chiacchierare.
E‘ la certezza di trovarsi in un luogo dove ho saltato con la corda, giocato a guardie e ladri, dove mi sono sbucciata decine di volte le ginocchia.
Ci sono posti che hanno una storia, a volte quella storia è la nostra.
Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri
E’ tutto vero quello che tu in maniera speciale dici della nostra beneamata Fontanigorda. La ricordi con affettuosa nostalgia ben sapendo che il paese ti attende come sempre e la prossima estate ti farà felice come tu ti aspetti. Un abbraccio
Grazie cara Mamma Orsa, è proprio tutto così come l’ho descritto, tu lo sai bene.
Avrei potuto scrivere per delle ore, sì.
Un abbraccio e un bacione a te, buona domenica!
Hai la capacità di rendere i ricordi vivi e trasversali! Attraverso le tue parole Fontanigorda non è più un posto di villeggiatura come un altro neppure per me… Buona domenica!
Grazie amica mia, ora mi sono commossa.
Sono i ricordi di tutti noi, siamo stati bambini in posti diversi eppure abbiamo vissuto le stesse esperienze, è vero?
Un abbraccio grande Viv!
🙂
Miss nostalgica, che bello! Le vacanze da piccoli erano mitiche, avventurose, sembrava durassero per sempre. Che bella l’immagine dell’avventura della vita che inizia quando si impara ad andare in bicicletta…
Buona domenica di ricordi…
A te Tiptoe, la bicicletta è la metafora di molte situazioni, la nostalgia quando si parla della propria infanzia nasce spontaneamente.
Buona domenica e grazie, cara!
Mi hai ricordato le mie estati a Masone e i miei ricordi si sono fusi con i tuoi muovendo le corde del mio cuore… ❤
Perché da piccoli abbiamo vissuto esperienze simili, sono ricordi comuni a molti di noi!
La cara vecchia Val Trebbia… io da bambino andavo un po’ oltre. Oltre Gorreto, oltre Ottone. A Ponte Organasco.
Bella Ponte Organasco, quest’estate prometto di scrivere un post sul tuo paesino delle vacanze!
Hei! Quel gatto, sta strizzando gli occhi. Troppo sole c’è lì!
Eh sì, era agosto e lui se ne stava al riparo!
Mi sono venute le lacrime aglio occhi!!!!Che belle parole sulla nostra Fonta!!!!! I tuoi ricordi sono i miei!Ancora mi ricordo quando,in piazza Roma,mia madre mi ha insegnato ad andare senza rotelle!!!!Mi sono girata e lei non era piu’ li’ a tenermi!!!Ho èpensato”Diavola,adesso o pedalo o cado!!!”E il mercato c’era due volte la settimana,il martedi e il venerdi!!!Il padrone della bancherella dei giocattoli si ricorda ancora di me e delle mie sceneggiate ogni settimana per un gioco nuovo!!!!La mia prima Barbie,e anche la mia preferita,che ho tutt’ora,l’ho comprata da lui!!!!Che meraviglia,che bei tempi,che stupendi spensierati ricordi!!!!!!!
Eh, lo sapevo che ti avrebbe fatto questo effetto!
Un bacione amica mia!
anch’io adoro le bolle di sapone … bellissimo post, meravigliosamente evocativo ed emozionante 🙂
Grazie Francesca, un abbraccio a te!
Mi è venuta nostalgia, o più che altro desiderio…
La bellezza dell’infanzia, indimenticabile!
mi piace ripensare a giorni tanto ,troppo lontani ,mio fratello ci andava per giocare a bocce al Bosco delle Fate e per fare lunghe scalate in bicicletta , la moglie per giocare a bocce e andare per funghi e castagne ,io per ballare .ho nostalgia di quei giorni e di quei tempi , mentre mio fratello e miacognata ora non possono ,data l’eta ‘ , esercitare quelle antiche abitudini tanto salutari ,penso che ne abbiano tanto rimpianto..per noi Fontanigorda era un’oasi , era il sogno ,tutto ciò che c’era bastava a farti felice non chiedevi di piu . grazie Miss per le foto e per i sentimenti che escono dal cuore . bacione
Grazie a te Gabriella, condividi sempre pensieri pieni di dolcezza e tenerezza, Fontanigorda è un posto del cuore per entrambe.
Un abbraccio grande a te!
Brava come sempre emozioni i miei momenti !!! Tutto vero rivisto nella tua semplicità!! Una grande Fonta ci unisce e solo noi che la passeggiamo e gustiamo sappiamo!!! Complimenti!!!
Grazie Annalisa, oggi questo articolo ha avuto tanti lettori, non so come immagino che sia finito sotto agli occhi di persone che come noi amano Fontanigorda, che bello :-)!
Un abbraccio a te!
Tutto vero, è così per tutti noi. In questo posto dove siamo stati sereni nella nostra infanzia, staremo bene tutta la vita.
Grazie Miss 😉
Claudia
Claudia cara, la nostra Fonta è per noi un posto del cuore, un abbraccio grande a te e grazie!
Mi hai rifatto venire malinconia!!!! Le merciaie erano due vecchiette.Penso fossero sorelle.Ti ricordi che liti facevamo quando giocavamo con le perline a casa tua?Hihihihi!!!!!
Me lo ricordo sì! Un bacione Vale ❤
quando la Miss rievoca non è seconda a nessuno…
Grazie caro, sono affezionata a questo post!
Cambia il nome,ma noi tutti, bambini degli anni 60 e 70 abbiamo ricordi simili:la mia vecchina negoziante nel paese si chiamava Madlinein(Maddalena)e vendeva alimentari in assai dubbie condizioni igieniche,ma nessuno di noi affezionati clienti del surrogato di cioccolato ne ha mai avuto danno!
Si andava al cinema parrocchiale portandosi uno sgabello ed eravamo affezionati clienti di Fanino(Stefano)che riparava le nostre biciclette provate dalle corse in mezzo alle vigne.
La mamma prima di partire comprava una confezione di Streptosil a figlia per curare le immancabili escoriazioni e a fine vacanza le mie croste sulle ginocchia avevano gli strati “geologici” come la terra.
Ma quanto ci siamo divertite!
Che ricordi, Eliana!