Filippo V, un Re in visita nella Superba

Correva l’anno 1702 e Genova era in fermento.
Il Re, sta per arrivare il Re!
Il Sovrano, Filippo V,  è appena diciottenne e siede sul trono di Spagna, è nipote di Luigi XIV, il Re Sole.
E vi chiederete, come mai Sua Maestà venne nella Superba?
Questa è la fiabesca vicenda di quel viaggio, narrata in un libro di grande pregio appena dato alle stampe da due amici che mi onorano di leggere queste pagine, Vittorio Laura e Massimo Sannelli.
Il libro è appena uscito ed io l’ho ricevuto in regalo dagli autori, entrambi appassionati di storie e di vicende genovesi.
E prima di narrare le avventure del Re di Spagna è bene che io vi racconti come questo libro abbia veduto alla luce.
Bisogna appunto andare al lontano 1703, anno nel quale un anonimo che si firma semplicemente N. redige un prezioso documento dal titolo: Lettera di ragguaglio del passaggio di Sua Maestà Cattolica per gli Stati della Serenissima Repubblica di Genova.
Il fedele resoconto di quel viaggio di Filippo V, per l’appunto.
Gli anni passano, di quel libretto ne restano solo poche copie, sei sono conservate alla Berio, una all’Archivio di Stato di Torino.
I libri a volte hanno destini misteriosi, a volte arrivano a chi li sa apprezzare, valorizzare e condividere.
L’ottava copia della Lettera di Ragguaglio è proprietà di Vittorio Laura, appassionato collezionista di rarità.
Eccolo qui il frontespizio, quell’antico libretto l’ho tenuto tra le mani.

Lettera di ragguaglio

Su questa pagina è stampato un ex libris grazie al quale sappiamo chi sia stato il primo proprietario di questo volume, il cardinale e abate Giuseppe Renato Imperiali.

Lettera di ragguaglio (2)

Oh, queste sono emozioni grandi per me!
Il passato che ritorna, quel libro è oggi sullo scaffale delle librerie e tutti voi potrete accompagnare il sovrano di Spagna durante il suo viaggio, l’edizione di Tormena è arricchita da raffinate illustrazioni.
Anonimo l’autore, anonimo il destinario, la lettera è scritta dal Signor N. e indirizzata al Sig. N., chissà chi erano queste due persone!
E così ha inizio questa fiaba, con queste parole: Signor Mio.

Lettera di ragguaglio (3)

E dunque andiamo a quel 1702.
Accadde che un bel giorno a Genova si venne a sapere che il Re di Spagna intendeva raggiungere da Napoli la Lombardia.
La Repubblica di Genova gradiva avere l’onore di una visita del Sovrano e così certi nobiluomini genovesi si recarono presso di lui pregandolo di concedere questa regale cortesia alla Repubblica.
Il Re apprezza il gentile invito ma ha fretta di raggiungere la sua Armata e non intende scendere a terra, sbarcherà soltanto a Finale.
Eh, però non si può mai dire, le insidie del mare potrebbero costringerlo ad accostare, i genovesi vogliono prevenire qualunque inconveniente.
E così, in caso ce ne fosse bisogno, si preparano delle sontuose dimore per accogliere il sovrano, certi palazzi nel golfo  di La Spezia e in quello di Savona vengono riccamente addobbati, si preparano banchetti e rinfreschi da servire al Re e a tutta la corte.
E a Genova si è pronti a spalancare le porte di Palazzo Reale e naturalmente anche quelle della Dimora di Andrea Doria.

Palazzo del Principe (16)

E come vi dicevo, il giovane sovrano non ci pensava proprio a scendere a terra, tuttavia il mare infido lo costrinse a fermarsi nei pressi di Porto Venere, spero che sia stata una sosta gradevole per Sua Maestà!

Porto Venere (34)

Riprese poi la navigazione e le imbarcazioni reali giunsero a 10 miglia dalla Superba e il Re di Spagna venne salutato dai colpi d’artiglieria della Repubblica di Genova, dalle galee spagnole si rispose con altri colpi.
E come lo accolsero a Savona!
I fuochi fiammeggiavano sulla spiaggia di Vado in uno spettacolo di splendente bellezza!
Altri luoghi lo attendevano prima del suo arrivo a Genova, tralasciamo le vicende militari che lo occuparono in quel periodo e che  lo condussero a Milano.
Filippo V  ebbe modo di sostare anche a Voltaggio e sulla via del ritorno attraversò l’amenissima Val Polcevera e finalmente giunse nella Superba.
Fiero di potergli dare il benvenuto, il Doge Federico De Franchi.
E lo sfarzo del suo corteo, dovevate vedere!
Quaranta nobili sopra a cavalli riccamente bardati e poi staffieri in livrea, paggi e quindi lui, il Serenissimo Doge in una nuova vaghissima seggia dorata.
E poi ancora tutti i senatori in lussuose lettighe, gli alabardieri e in fondo al corteo cento carrozze con a bordo i nobili.
La Repubblica di Genova si mostra in tutta la sua grandezza, tutto è lusso, abbondanza e ricchezza.
Sul Palazzo Spinola di San Pietro a Sampierdarena viene posto lo stemma del Re di Spagna, quel palazzo ospiterà Filippo V.
In quell’edificio ai giorni nostri si trova una scuola, l’Istituto Gobetti, la potete vedere qui, a volte pare davvero che abbiamo scarsa memoria della nostra passata grandezza.

Via Garibaldi

Spirava un vento gelido in quel giorno, il Corteo Reale passò a Sampierdarena, le dame di Genova dalle finestre facevano profondi inchini per salutare il Re, il giovane e cortese Sovrano rispondeva levandosi il cappello.
La Lettera di Ragguaglio è ricca di piccoli gustosi aneddoti, è annoverato anche qualche incidente che non intendo svelare per non togliervi il piacere della lettura.
Un piccolo libro che ha la dimensione della fiaba, non a caso la pregevolissima introduzione di Massimo Sannelli si intitola C’era una volta un re.
C’era una volta un re e per lui questa città fu resa ancor più bella, lo ospitò Sampierdarena con le sue fastose ville, per il Re in quelle strade fu disposta una splendidissima illuminazione.
A quel monarca poco più che adolescente vennero tributati sontuosi omaggi, per lui vennero imbanditi lussuosi rinfreschi, gli furono donate 24 cassette lavorate d’oro e d’argento contenenti le delizie più sublimi,

cioccolato il più perfetto che si potesse, altre di acque odorose e di Essenze le più rare e più dilicate.

La grandezza di Genova si mostra davanti al Re di Spagna, la munificenza della Repubblica è un piccolo capolavoro di diplomazia.
Il cocchio del Re attraversa la città, da Via Balbi a Via Lomellini, da Banchi a Campetto, fino alla Cattedrale di San Lorenzo.

San Lorenzo (2)

Lì Filippo V pregherà davanti alle ceneri del Battista.

Cattedrale di San Lorenzo

In un’altra occasione il sovrano chiederà di vedere il sacro catino portato dall’Embriaco a Genova e attualmente esposto in una sala del Museo del Tesoro di San Lorenzo.
E così gli viene recapitato a Palazzo perché il Re possa stringerlo tra sue mani e ammirare la sua pregiata fattura.

Sacro Catino

Se la Repubblica è generosa, lo stesso si può dire del Re che lascia in dono ad alcuni gentiluomini preziosi anelli d’oro con il diamante.
Con uguale sfarzo si svolse la sua partenza, in occasione della quale avvenne un peculiare incidente che scoprirete leggendo il libro.
Il Re vide gli splendori di Genova, Genova fu munifica  nel mostrarglieli.

San Lorenzo 6

Ringrazio Vittorio Laura e Massimo Sannelli per il loro generoso entusiasmo e per avermi regalato questo preziosissimo libro, è un piacere conoscere persone di così grande valore.
Il libro si può acquistare presso la Libreria Bozzi oppure contattando gli autori sul loro sito che trovate qui.
Mentre leggevo la Lettera di Ragguaglio il mio pensiero è andato spesso a colui che la scrisse, il signor N.
L’ho immaginato chino a vergare i suoi fogli per lasciare memoria di quei giorni gloriosi.
La Lettera si chiude in questa maniera:

Scusate la troppa longhezza. Vogliatemi bene: e state sano.

Il destino a volte ti regala una vita che va al di là dei tuoi giorni, il destino a volte ti concede una diversa occasione per far sentire la tua voce.
Il Signor N. allora non lo sapeva, no.
Non sapeva che le sue parole sarebbero state lette da Vittorio Laura.
Vogliatemi bene.
Le parole del Signor N. hanno trovato lo sguardo di Vittorio Laura, uno sguardo che ha saputo voler bene a quelle pagine giunte a noi da tanto lontano.

33 pensieri riguardo “Filippo V, un Re in visita nella Superba

  1. Tutto perfetto sia il testo molto accattivante che la scelta delle immagini e, permettimi, la chiusa è davvero commovente! ❤

    1. Grazie di cuore Anna Maria, sono contenta che ti sia piaciuto questo racconto, Vittorio Laura e Massimo Sannelli hanno fatto davvero uno splendido lavoro.
      E sapessi quanto mi sono commossa io a tenere in mano il libro del Signor N.!
      Un abbraccio e buona giornata a te!

    1. Caro Massimo, mi è sembrato davvero di esserci tra la folla che salutava il Re.
      E questo non solo per merito del Signor N. ma anche grazie alla passione tua e di Vittorio, il vostro è un bellissimo lavoro.
      Grazie di cuore, un abbraccio, a presto!

  2. Grazie Miss Fletcher, ottima recensione !!! Sono troppi e generosi i tuoi commenti. Dopo il libercolo sulla Regina Sissi ora è la volta del giovane Re Filippo V tra le strade di Genova e della Repubblica Ligure.
    Un caro abbraccio.
    Vittorio

    1. Caro Vittorio, le parole sono tutte meritate e sono anche poche, con il tuo appassionato lavoro restituisci a questa città storie ed emozioni che è importante ricordare.
      Ti ringrazio e ti mando un abbraccio grande!

  3. Bellissimo, sembra veramente di essere lì assieme al Signor N., l’altro Signor N. Avrà sicuramente gradito racconto con così tanti dettagli. Grazie a te e ai tuoi amici per recuperare storie del nostro passato, che sia della tua città o di altre (del resto sua Maestà desiderava raggiungere la mia di città), va bene a tutti per imparare ad apprezzare la bellezza che ci circonda quotidianamente e che alcune volte non dedichiamo abbastanza rispetto. Grazie!

    1. E’ vero, a volte siamo troppo distratti e queste storie ci portano a certi giorni gloriosi che possiamo vedere con gli occhi della fantasia.
      Granzie a te Londarmonica, un abbraccio!

  4. Questa visita, fu un grande avvenimento per la città, ricordo di aver trovato un documento all’archivio di Stato che descriveva la visita di un’altro personaggio importante Carlo V di Spagna e anche in questo caso l’Imperatore volle vedere il Sacro Catino, ma esisteva una legge severissima che non permetteva l’uscita di questo oggetto preziosissimo dal luogo dove era conservato.
    Ma trattandosi dell’Imperatore, il Catino venne fatto uscire in segreto e con una carrozza portato nel palazzo dove alloggiava.
    Probabilmente durante la visità di Filippo V, erano cambiate le norme e l’Imperatore potè più facilmente ammirare questa preziosa reliquia senza ricorrere a trasferimenti fatti segretamente.

    1. Meraviglioso Eugenio, sapevo della visita di Carlo V ma non conoscevo questo dettaglio del catino portatogli in gran segreto. Sono bellissimi questi resoconti del passato, sembra davvero di viaggiare nel tempo e di trovarsi lì.
      Un abbraccio grande a te caro!

  5. Massimo e Vittorio come sempre sono una garanzia, e con curiosita’ aspettiamo il loro prossimo lavoro!!!
    Grazie a Miss Fletcher che da buona investigatrice scopre questi libri appena editi ancora freschi di stampa.

  6. Miss, quando scrivi di libri la tua passione per la carta stampata salta subito agli occhi… e questo prezioso Ragguaglio, che i tuoi amici han fatto bene a regalarti, incuriosisce anche per via di quel Signor N. che indirizza lo scritto a un altro Signor N.! (dalla data deduco che Filippo V si sia perso l’Acquario e non solo!).

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