Il suo nome è Mrs Arbuthnot, lei è una donna senza importanza.
Ma siamo proprio certi che sia tale?
O forse questa descrizione si adatta meglio ad un uomo che la nostra Mrs Arbuthnot conobbe negli anni della sua giovinezza?
A Woman of no importance è una commedia in quattro atti scaturita dalla mirabile penna di Oscar Wilde, vi troverete gli equilibrismi verbali dell’autore irlandese, le sue arguzie, il suo talento per le frasi ad effetto.
La vicenda è semplice e allo stesso tempo intricata, questa è la storia di un segreto tenuto a lungo nascosto, questa è una storia di peccato e redenzione.
Ha più piani di lettura questa commedia di Wilde, al centro della scena sono proprio le donne, è la loro voce a sovrastare il palcoscenico.
Donne aristocratiche e leziose, rappresentanti della buona società vittoriana, tra loro c’è una creatura peculiare: Miss Hester Worsley è americana, il suo punto di vista è del tutto differente, questi inglesi vivono in una dimensione che a lei è estranea.
Inghilterra e Stati Uniti, due mondi a confronto.
Donne e uomini, Lord Illingworth è un vero dandy e in quanto tale pronuncia parole come queste:
The only difference between the saint and the sinner is that every saint has a past and every sinner has a future.
La sola differenza tra il santo e il peccatore è che ogni santo ha un passato e ogni peccatore ha un futuro.
Ed eccolo alle prese con un dialogo che ancora ci regala un sorriso:
Lord Illingworth: The book of life begins with a man and a woman in a garden.
Mrs Allonby: It ends with Revelations.
Lord Illingworth: Il libro della vita comincia con un uomo e una donna in un giardino.
Mrs Allonby: Termina con l’Apocalisse.
Dublino – Monumento a Oscar Wilde
Fatale Mrs Allonby, è lei a replicare alla perfezione a Lady Stutfield che sostiene che il mondo sia fatto per gli uomini.
Non è affatto vero, sapete perché?
There are far more things fordidden to us than are forbidden to them.
Ci sono molte più cose proibite per noi che per loro.
Donne.
Argute, affascinanti, pungenti, il ritmo dei loro dialoghi è incalzante e sostenuto.
E c’è lei, l’eroina protagonista di questa piacevole commedia: a Mrs Arbuthnot la vita non ha risparmiato le difficoltà eppure lei rimane fiera e coraggiosa, è una donna capace di affermare la propria identità.
Saggia Mrs Arbuthnot, tragicamente vere certe sue affermazioni:
A kiss may ruin a human life.
Un bacio può rovinare una vita.
Rileggo periodicamente le commedie di Oscar Wilde, lui per me è sempre una splendida compagnia.
A woman of no importance andò in scena per la prima volta nel 1893 al Theatre Royal Haymarket di Londra.
Molti anni dopo, in quello stesso teatro, The Royal Shakespeare Company mise in scena la celebre commedia di Oscar Wilde.
Io ero a Londra in quel periodo, così comprai il biglietto e andai a teatro.
Rammento quel giorno con autentico affetto, ne conservo una memoria vivida e chiara.
Su quel palcoscenico salirono celebri attori, tra gli altri John Carlisle, Jaye Griffiths, Andrew Havill e Barbara Leigh-Hunt.
Ho ancora il libretto di quella rappresentazione, ho ancora il biglietto del teatro.
E allora ero proprio come adesso, sono sempre stata osservatrice.
Vedete la ragazza seduta accanto a me?
Io sì, la ricordo perfettamente, è venuta a teatro con un coetaneo, forse è il suo fidanzato.
E cosa fa questa giovane donna?
Lascia cadere a terra le scarpe e si mette comoda, posa le ginocchia contro il sedile di fronte.
Ed io penso: forse Oscar non approverebbe.
Lei è allegra e di buon umore, riflettendoci penso che il nostro Wilde avrebbe scritto per lei un ruolo in una sua commedia.
Si apre il sipario e gli attori fanno il loro ingresso.
E sono perfetti, indossano costumi secondo lo stile dell’epoca, le nobildonne hanno certe pettinature complicate, sembra di aver messo indietro la macchina del tempo e tutti noi, attori e spettatori, siamo finiti in quei giorni, nell’epoca vittoriana.
E il tempo scivola.
Ed è un tempo che regala profonde emozioni, è un frammento di vita che è rimasto un dolce ricordo, lo rivivo ogni volta che rileggo le parole di Oscar.
Momenti simili sono preziosi, vanno conservati come gemme rare.
E d’altra parte cosa è la vita?
Life, Lady Stutfield, is simply a mauvais quart d’heure made up of exquisite moments.
La vita, Lady Stutfield, è semplicemente un brutto quarto d’ora composto di momenti squisiti.
A Woman of no importance – Oscar Wilde
Chelsea – Casa di Oscar Wilde
Ho quasi timore a scrivere che non l’ho letta, del resto il bello di non aver ancora letto qualcosa che merita è proprio nel fatto che in questo modo il piacere è ancora là da venire…
Eh sì, sei sempre stata un’osservatrice attenta, scrivi e appunta tutto…non si sa mai… 😉 bacioni!
E figurati se devi avere un simile timore, tra l’altro come sai sono decine i libri che hai letto tu e che io non ho mai preso in mano.
Ah, Oscar! La bellezza di questa rappresentazione teatrale, a Londra, è stato proprio un gran regalo, Viv, incantevole il luogo e splendida la rappresentazione.
Un bacione cara, grazie!
Come disse non mi ricordo chi: Inghilterra e Stati Uniti, due paesi divisi dalla stessa lingua 🙂
Eccoti! La frase che citi è attribuita a Shaw ma il nostro Oscar non era da meno, eh? E infatti scrisse queste parole: we have really everything in common with America nowadays, except, of course, language.
Grazie Mauro, buona giornata!
Due belle pesti, i nostri Oscar e George Bernard 😉
Puoi dirlo forte, caro Mauro!
Miss, mi piace l’ultima specie di aforisma… ma il guaio è che quando il brutto quarto d’ora dura più di 15 minuti, non è così scontato che aumentino i momenti squisiti…
No, infatti, non è per niente scontato.
Questa è una delle mie citazioni preferite, la trovo perfetta!
Bello questo ricordo omaggio. Non il primo per Wilde e sospetto non l’ultimo (e lo spero aggiungerei)
Grazie Katia, Oscar è una mia piacevole debolezza e quando posso ne scrivo, questo spettacolo a teatro è stata un’immensa emozione!
Ci credo
Eh!
Bellissima avventura,anche io avrei conservato il biglietto, quando lo rivedi, come oggi ,ripercorri con gioia la bella giornata trascorsa e quanti ricordi…..
Ciao buona giornata.
Sì, il biglietto è appiccicato sull’album delle foto, un ricordo bellissimo!
Life, Lady Stutfield, is simply a mauvais quart d’heure made up of exquisite moments … oh yes! Thank you Miss 🙂
Eh, Oscar, amo tantissimo i suoi scritti. Grazie a te!
Quello non letto si può sempre leggere. Mi hai fatto venire in mente tutti i biglietti e libretti, con autografi annessi tenuti gelosamente per anni e anni, poi nell’ira di un solo momento spazzati via per far spazio. Un po’ di rimpianto c’è, ma i ricordi restano.
E io invece tengo sempre tutto! I ricordi restano comunque, hai ragione.
Il cognome Arbuthnot viene utilizzato anche nel romanzo Un incantevole aprile di Elizabeth von Arnim, dal quale fu tratto un film inglese del 1992, girato in parte a Londra e prevalentemente nel Castello Brown di Portofino.
E’ la storia di due donne londinesi che frequentano lo stesso club femminile, la signora Wilkins e appunto la signora Arbuthnot, che decidono di affittare, al fine di scappare dal clima piovoso della loro città, un castello in una località di mare della Riviera (che si tratta della Liguria lo si capisce dal romanzo ma non dal film, dove le parole Liguria e Riviera non vengono mai citate).
Non essendo ricche devono dividere le spese con la signora Fisher, un’anziana donna appartenente all’alta società inglese, e con Lady Caroline Dester, una giovane e bella donna appartenente anch’essa all’alto mondo londinese.
Il film è una commedia romantica molto riuscita, e sia dal testo della Von Arnim che dalla pellicola traspare l’amore che in quel periodo gli inglesi nutrivano per la nostra amata Riviera.
Uh sì, un libro magnifico, anche a me è piaciuto tanto, ne scrissi diverso tempo fa sul blog, ecco qui il post dedicato al romanzo della Von Arnim, così denso di profumi e colori di Liguria.
https://dearmissfletcher.wordpress.com/2018/07/21/un-incantevole-aprile/
Grazie Franco, buona serata a te!