Era l’autunno di un anno distante: era il mese di novembre del 1911.
Scorrendo le notizie del quotidiano Il Lavoro del 5 e 6 Novembre ecco una serie di notizie brevi che il solerte cronista riporta a beneficio dei lettori: in città ci sono dei malfattori e purtroppo ognuno di loro ha lasciato il segno in maniera diversa.
Questi trafiletti spesso fanno riferimento ai soliti ignoti, definizione che a noi fa subito venire alla mente un celebre film del regista Mario Monicelli.
Qui siamo, come già scrissi, nel 1911 e per i caruggi della città vecchia ne capitano di tutti i colori.
Nottetempo, infatti, diversi colpi andarono a segno in Via delle Grazie: qualcuno entrò in una nota osteria e si portò via un abito completo del valore di 60 Lire.
Poi in una latteria furono sottratte bottiglie di vermouth e marsala, infine i malfattori si introdussero al primo piano di un certo edificio e si portarono via due paia di pantaloni del Signor Giovanni che di professione faceva il marinaio e si può immaginare che amara sorpresa sia stata per lui ritrovarsi con due paia di braghe in meno!
Nelle piccole cronache di quei tempi si trovano decine di fatti simili a questi ma le autorità, grazie al cielo, erano sempre vigili per garantire la sicurezza dei cittadini.
Si narra anche di un tale che di soppiatto entrò nei locali del Rowing Club al Molo Vecchio e sfilò dal portafoglio di un blasonato nobiluomo una discreta sommetta lasciando, al posto dei soldi, un bigliettino con una frase di scherno.
In quel caso il ladro fu acciuffato e assicurato alla giustizia.
Se la svignarono invece i due tizi che dopo aver mangiato e bevuto a volontà in una trattoria di Vico Cicala se la diedero a gambe senza pagare il conto.
In quel tempo autunnale forse grigio e piovoso si conclusero invece le gesta ladresche di un tale che era un noto ladro di soprabiti.
Costui girava per le stazioni e aveva già messo a segno ben sei colpi ai danni di poveri sfortunati viaggiatori ma in quei giorni certi agenti in borghese adocchiarono alla Stazione Principe un uomo che pareva agire con fare sospetto e così lo pedinarono e alla fine si scoprì che era proprio lui, il ricercato ladro di soprabiti.
Forse se ne parlò, forse l’eco di queste notizie girò per alcuni giorni e suscitò l’ interesse dei genovesi.
Accadde tutto in questi giorni del 1911 per le strade della Superba.
… questi ignoti nulla a che vedere con quelli ricordati il 4 novembre anni dopo nei monumenti eretti al “Milite ignoto”…,
No, certo.
Miss, ogni epoca ha i ladri che si merita… rimanendo in ambito settima arte, prima di Monicelli ci fu De Sica con “Ladri di biciclette”, un film decisamente drammatico…
Sì, è vero!
quanta storia conserva Genova nel suo cuore.
Leggendo un libro di Manfredo Paolo Falasca ho provato persino orrore,ma la vita era quella.
Eh sì, tante storie.
Rispetto a quanto si sente oggi questi ladruncoli fanno quasi tenerezza
Anche allora ne succedevano di ogni genere, queste notizie brevi però erano davvero molto frequenti sui quotidiani.
Il ladro di soprabiti è piuttosto buffo… forse sperava di trovare il portafogli nelle tasche, chissà… queste vicende sono sempre curiose 😊 buona giornata 😘
Ma sai che non ci avevo pensato? Hai ragione, cara! Un bacione a te!
sempre interessanti i tuoi post storici, e anche le immagini che li accompagnano… 😉
Grazie caro!
Irene
Mi è piaciuto questa storia e sopratutto quella sul ladro di soprabiti. E normale che tra i bravi citadini genovesi c’erano alcuni meno onesti. Un bacio bravo a te, cara Miss Fletcher.
Eh sì, infatti! Grazie cara!