Camminando nel passato di Piazza della Marina

Vi riporto ancora indietro, nel passato della Superba e grazie ad una mia nostalgica cartolina faremo un inatteso viaggio nel tempo.
Ci troviamo in una piazza ampia e ariosa accarezzata dalla brezza del mare che non lontano da qui vibra e ruggisce: siamo in Piazza della Marina, in un tempo diverso dal nostro, laggiù sulla destra si può andare in Via Madre di Dio e tutte le persone qui ritratte in questo scorcio genovese potrebbero raccontarci tante storie a noi sconosciute.

È un’avventura essere bambini in questo tempo del passato e in questa parte di Genova, i più piccini paiono godere di una certa libertà.

Questa è una zona di solerti lavoratori, consultando la mia Guida Pagano del 1926 ho scoperto che in Via della Marina c’erano diversi falegnami e tornitori, c’erano però anche una bella merceria e un fornitissimo negozio di ricami e non sapete quanto mi piacerebbe averli veduti!

Sulla Piazza della Marina ci si ferma anche a riprendere fiato lasciando le ceste posate lì per terra e nessuno di noi, purtroppo, sa indovinare cosa ci fosse dentro.

E si cresce, si diventa grandi e si impara la vita tra ostacoli e difficoltà.
Questi bambini, divenuti adulti, forse riguarderanno ai luoghi della loro infanzia e ad un certo punto non sapranno più riconoscere la loro piazza, quelle scalette dove andavano a sedersi, il portone nel quale andavano a nascondersi, la finestra dalla quale si affacciava sempre sorridente la signora Maria.

Cosa è rimasto di quel mondo e di quelle case svettanti colorate dai panni stesi e vibranti di vita?
Proviamo a viaggiare tra passato e presente per comprendere quei luoghi e il loro destino e osserviamo insieme questo scorcio della cartolina focalizzando la nostra attenzione sui due edifici collocati sull’estrema sinistra dell’immagine.

Ora volgiamo lo sguardo ai giorni nostri e osserviamo quei palazzi dalle diverse tonalità di rosa che risultano più avanzati rispetto agli altri.

Intendo questi tre palazzi così bene restaurati e caldi di sole.

Ho accostato la mia fotografia ad una porzione della mia immagine d’epoca, la riga rossa separa l’immagine del passato dallo scatto contemporaneo: i due palazzi rosa risulterebbero essere quindi i due palazzi all’estrema sinistra della cartolina.

Non è semplice ritrovare ciò che è rimasto da quel passato e dopo essere andata alle Mura della Marina a fare queste fotografie ho sottoposto le mie supposizioni agli amici Pier Giorgio Gagna e Stefano Finauri che sono molto esperti di cose genovesi ed entrambi hanno confermato la mia impressione, da qui li voglio così nuovamente ringraziare per il loro aiuto.
Gran parte degli edifici ritratti nella porzione destra della mia cartolina scomparvero a causa dei bombardamenti della II Guerra Mondiale, così questa parte di Genova ha mutato aspetto.
In quel tempo c’era questo spazio aperto con le case inondate di luce e di salmastro, lassù svettava imperiosa la Basilica di Santa Maria Assunta in Carignano.

Rivolgendo di nuovo lo sguardo in quella direzione, ai giorni nostri, il panorama è questo: la modernità ha stravolto questo zona della vecchia Genova senza donarle nuova ulteriore bellezza ma lasciando, in luogo degli edifici scomparsi, una costruzione che nella mia opinione non ha nulla di attrattivo.

E ancora, camminando in Via della Marina, ecco ancora una diversa prospettiva, i bambini della mia cartolina se rimarrebbero amareggiati e dolorosamente stupefatti.

Riguardando indietro a quei giorni che non abbiamo vissuto possiamo ritrovare le vedute di questa Genova perduta.
E allora ci sembra quasi di sentire le voci di quei bambini che giocano sulla piazza, il frastuono di quella vita lontana e laggiù, alla finestra, ci pare di scorgere la signora Maria che forse pensa di andare a fare qualche acquisto in quella merceria della quale vi parlavo.
In un giorno di un tempo lontano, camminando nel passato di Piazza della Marina.

10 pensieri su “Camminando nel passato di Piazza della Marina

  1. Non trovo parole….ma qualche singhiozzo viene a vedere lo scempio.
    Se Genova fosse una creatura animata esclamerebbe certamente “o come sono mutata”Mi colpisci nel cuore con le tue belle parole che sono nel contempo preghiere.Grazie per la tua dedizione Miss Fletcher.La guardo molto volentieri questa cartolina(come tutte le altre) vi trovo pure un cane vicino al padrone,i signori nella piazza mi sembrano intenti a giocare.
    Che cosa è la vita! Ma basta così mia Dear Miss condivido tutto il tuo bellissimo e commovente racconto. Mauro

    • Grazie caro, anche per me è un’immagine molto bella e a dire il vero è sempre sorprendente e a volte, come in questo caso, anche commovente ritrovare frammenti del nostro passato.
      Buon pomeriggio, caro Mauro.

  2. Miss, intristisce questo confronto tra l’ieri e oggi… rammarico a parte, mi chiedevo che tipo di pavimentazione avesse la piazza, forse terra battuta e quelli che nella cartolina sembrano sassi, si apprestavano ad acciottolarla?

  3. Il tuo accostamento fotografico passato presente mi aiuta a comprendere come il presente contenga il passato… non puo’ prescinderne … e quel poco che sopravvive ai nostri occhi non significa che tutto il resto non continui a pulsare nella storia umana delle persone che seguirono … anche io trovo più tracce di me in quel mondo antico che in quello attuale… queste immagini sembrano riportarmi ad una storia interrotta , a qualcuno che non ho conosciuto ma che occupa ancora una parte atavica in me …

  4. Sono sassi quelli su cui sono seduti i bambini? Non riesco a immaginare come mai fossero ammucchiati lì in mezzo (a meno che li vendessero, magari a scopo edilizio…)
    Bellissima la foto in cui metti a confronto gli edifici superstiti, è davvero difficile ritrovare dei punti di riferimento quando i cambiamenti sono così massicci, ma tu hai sviluppato un occhio formidabile per i particolari. Un bacione 😘

    • Sì, sembrano sassi ma non so spiegarne la presenza.
      Ritrovare i palazzi è sempre un gioco emozionante, devo dirti che qui ho impiegato qualche istante a ritrovare il punto esatto ma poi ad un certo punto lo sguardo ha trovato quello scorcio e devo dirti che è stato proprio commovente.
      Grazie Viv, un bacio a te!

  5. Bisogna anche tener conto che in questa vecchia foto non c’è ancora in fondo a via Madre di Dio la vecchia caserma dei Vigili del Fuoco anch’essa demolita per la nuova realtà attuale.

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