Ricordi di Piazza Rossetti

I miei primi ricordi di Piazza Rossetti risalgono agli anni ‘70 e ai miei anni d’infanzia, da piccola infatti mi capitava spesso di recarmi in Piazza Rossetti in quanto la mamma andava da un medico che aveva il suo studio proprio in questa piazza della Foce.
Il dottore era come un amico di famiglia e lo ricordo come un uomo molto simpatico e particolare: quando veniva da noi a visitare la nonna mi suggeriva sempre di nascondere le carte delle caramelle sotto il tappeto, era il complice di piccoli misfatti!
E appunto aveva casa e studio in Piazza Rossetti.
In quei luminosi anni ‘70 poi a me quella piazza pareva molto moderna, molto americana e decisamente avveniristica.
Per dire, immaginavo che potessero passare da un momento all’altro lo Zio Bill con Buffy e Jody, i celebri protagonisti di Tre nipoti e un maggiordomo.
Ero infatti più che certa che, svoltato l’angolo di Piazza Rossetti, ci fosse là dietro la Park Avenue del telefilm, la fantasia dei bambini non ha confini e a me pareva tutto logico e molto plausibile.

In Piazza Rossetti c’è una fontana con l’acqua zampillante e in quegli anni là, quando andavo dal medico e guardavo fuori dalla finestra, mi sembrava di avere davanti un panorama grandioso e vasto e stupefacente ed era incredibile essere là, dentro a un telefilm!
A guardare la fontana dall’alto, poi, quanta meraviglia!

E poi, con il tempo, Piazza Rossetti l’ho vista in tante maniere diverse.
Tutti noi che siamo stati ragazzini a Genova negli anni ‘80 abbiamo memoria di certi pomeriggi trascorsi al Luna Park che era proprio lì di fronte e qualche volta, allora, siamo anche saliti sulla ruota panoramica e abbiamo visto quella Genova da lassù e non l’abbiamo mai dimenticata.

E poi ricordo Piazza Rossetti per gli aperitivi con le amiche e per la grande profumeria con tante vetrine, era una delle mie mete preferite quanto passavo da quelle parti.
E poi in questa piazza ha trovato posto una frequentata libreria, anche se io ricordo pure la sua prima sede che era nella vicina Via Ruspoli.
E insomma, il tempo passa e non si capisce nemmeno come succeda: un giorno sei bambina, nel salotto di casa tua, con te c’è un dottore brillante e gioviale che ti suggerisce di nascondere le carte delle caramelle sotto il tappeto.
Poi tutto diventa ieri, anche se non si comprende proprio come accada.
Il tempo fluisce, come l’acqua che scorre nella fontana di Piazza Rossetti.

11 pensieri riguardo “Ricordi di Piazza Rossetti

  1. Grazie Miss, un bel richiamo. Ancor prima (fine ’40 – anni ’50) fu per molto tempo luogo di “importanti” eventi sportivi con partite di calcio assai seguite del cosiddetto “Campionato dei “Liberi” (cioè non afferente ad una federazione nazionale). Allora era una grande piana in terra battuta.

  2. Molti ricordi anche io di questa piazza.
    Lavoravo proprio in via Ruspoli e nella pausa pranzo ci andavo spesso anche a guardare le vetrine della bellissima profumeria

  3. hai ragione, Miss, circa l’impressione avveniristica che dava piazza Rossetti… Nel ’62, appena giunti a Milano, dall’Argentina, mio padre si era comprato una millecento rossa, e la prima nostra meta era stata Portofino… e quando costeggiando il porto di Genova siamo giunti ad avere sulla sinistra Piazza Rossetti, mi era sembrata proprio uno scorcio di Buenos Aires…

  4. Anche io conservo un ricordo speciale proprio di quel palazzo residenziale all’ angolo di Piazza Rossetti sulla destra della tua prima foto… li’ nell’ attico viveva una carissima collega della mia mamma che aveva sposato un importante uomo politico del tempo … nel lussuoso atrio al loro numero interno il citofono recava indicazione “Roma” … credo fosse per evitare di mettere il cognome di famiglia … ricordo quel giorno di primavera… proprio in questa stagione…. e io che indossavo un tailleur azzurrino bon ton delizioso , fatto su misura dalla zia per me … che nostalgia!

  5. Che immagini vivide, i tuoi ricordi si animano sempre di una luce particolare. E capisco bene che ti aspettassi di vedere i nipotini con lo zio Bill, appena l’ho letto ho pensato che avevi pienamente ragione. Che buffi sono i pensieri dei bambini… un bacione!

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