Un dicembre tiepido e poi, approssimandosi l’inizio dell’inverno, la pioggia.
La pioggia, quando poi non è troppo insistente, dona la sua parte di incommensurabile magia.
Il suono leggero delle gocce che cadono, una sorta di atmosfera quasi ovattata, un ritmo più lento.
L’aria fresca, il silenzio.
Di mattina, quando in giro non c’è ancora quasi nessuno.
Ho anche scordato l’ombrello ma non importa.
La pioggia.
Le strade lucide, gli impermeabili, le pozzanghere, gli stivali di gomma e i cappellini per ripararsi.
Lo sguardo che si alza a cercare le nuvole che sembrano sospese ed eterne e allora ti domandi chissà quando se ne andranno e invece, magari, domani non pioverà più.
Sotto la pioggia i pensieri si fanno più fitti, si accavallano, si ripropongono, altri svaniscono senza che tu possa trattenerli.
Tutto scorre, in qualche modo, inesorabile mentre cammino sotto la pioggia, in Via San Luca.
Categoria: La magia del colore
Aria di dicembre
Spira leggera e frizzante l’aria di dicembre, porta con sé tintinnio di campanelle, intermittenze di luci dorate, gioie a lungo attese da condividere con chi si ama.
Spira fresca l’aria di dicembre, percorre le strade, a volte diviene vento, poi si calma e si riposa e ancora si leva.
Scende giù per le creuze, avvolge i campanili delle chiese, rapida si insinua in ogni luogo della città.
E cammina con la sorella, accompagna il suo passo lieve su per questi gradini, smuove il suo abito e il suo velo nel contrasto di bianco e nero.
Aria di dicembre e dell’ultimo scorcio dell’anno.
Tra tanti passi
Tra tanti passi i suoi erano più decisi.
Tra tanti passi i suoi erano anche silenziosi, mi è passato accanto e non me ne sono neanche accorta.
E poi mi ha preceduto, come me era diretto verso Via San Lorenzo.
Tra tanti passi i suoi erano celati dalla tonaca che ondeggiava per i suoi movimenti rapidi, leggeri e mai esitanti.
Tra tanti passi nella luce di novembre ho osservato i suoi.
Due amici
Il mare, le barche che dondolano.
Tutto attorno le voci dei bambini, i passi degli innamorati, il tempo che scivola via e il canto dell’acqua.
Laggiù in fondo, sulla chiatta, si attendono i bagliori della sera.
Mentre la luce vira, piano, divenendo sempre più fioca.
E poi due amici.
Due amici e le loro memorie degli anni trascorsi, le risate, le nostalgie, le parole e le confidenze.
Mentre si cammina verso il mare, nella luce chiara del tardo pomeriggio.
E tutto attorno, a volte, nulla: soltanto la forza e la bellezza dell’amicizia.
Venendo da Banchi
Gironzolando nei caruggi mi capita spesso di passare a Banchi e come molti di noi indugio volentieri davanti al chiosco dei fiori.
I fiori e le piante, doni magnifici di Dio.
Ecco i vasetti di basilico diligentemente allineati, le altre aromatiche dai sentori vivaci, i vasi con i fiori recisi, i ciclamini che in questi mesi regalano la loro allegria.
Ogni stagione ha i suoi ornamenti e i doni preziosi della terra.
E così, venendo da Banchi, ho veduto un frate che portava con sé il peso dolce delle fioriture del tempo autunnale.
Così, con il passo leggero, così lo accompagnava il profumo dei fiori.
Diverse sfumature di azzurro
Luce tra gli alberi
Erano gli alberi di Fontanigorda carichi di foglie di questo inizio d’autunno.
Erano gli alberi che a breve si vestiranno di bronzo e di oro.
Erano gli alberi che sovrastano la strada del Bosco delle Fate, silenziosa e incantevole.
E c’era il sole che filtrava tra le foglie, così improvviso e gentile.
Luce tra gli alberi immensi e meravigliosi di Fontanigorda.
Sorelle vicino a Palazzo San Giorgio
Come sempre erano in due.
E camminavano svelte, quasi trafelate, vicino a Palazzo San Giorgio.
In Via Frate Oliverio, in questo spazio d’ombra, il loro candido abito era come pura luce.
E c’era una leggera brezza, appena sufficiente a smuovere i loro veli.
Loro però hanno continuato a camminare, decise e sicure.
Ed erano in due, vicino a Palazzo San Giorgio.
Una rosa d’autunno
È una rosa d’autunno, una rosa delicata e bella.
L’ho veduta ieri a Fontanigorda, dove sono andata per appena poche ore.
E c’erano molte rose, tutte diverse.
E castagne cadute e ortensie alle ultime fioriture, margherite intrepide, api e libellule.
E rose e petali lievi e boccioli.
E poi questa rosa d’autunno.
Così leggiadra e magnifica, fresca e leggera.
L’ho veduta e l’ho trovata rara, nella sua disarmante semplicità così affascinante e complessa come sa essere soltanto la vera bellezza.
Ancora autunno
Ed è ancora autunno.
La stagione calda è svanita ed è un tempo nuovo.
È ancora autunno.
Di pioggia, di tepori, di nuvole bizzose.
È autunno, ancora.
Già fremono le lievi foglie cadute e si accartocciano al sole, nel tempo che le vede lasciare i rami degli alberi.
Così leggere e fragili, nel tempo d’autunno.









