Quello della Madonetta è uno dei più preziosi e caratteristici presepi della Superba.
Risalente al 1700, è opera di abili scultori della scuola di Anton Maria Maragliano, è costituito da statuine forgiate nel legno ed è prezioso e pregiato, molto caro ai genovesi, in quanto, in questo presepe, è la nostra città a far da sfondo al miracolo della Natività.
Ma si viene da lontano, per dare il benvenuto al Redentore, si viene da terre d’oriente, sulle quali brilla la Stella Cometa.
E da laggiù, in quelle terre distanti, una pia donna si incammina ed un gregge di pecore segue il suo pastore, mentre il cielo è illuminato da uno spicchio di luna.
E dalle campagne intorno a Genova, dalle vallate del Bisagno, giungono i pellegrini.
E’ un mondo contadino questo e le statuine sono, a differenza delle altre, di scuola fiamminga.
E a Genova, nella città vecchia, ferve la vita.
In Sottoripa si vende la frutta.
E accorrono le donne genovesi, tra queste case alte e strette e svetta lontana la Torre degli Embriaci.
E questa è davvero Genova, con la chiesa di San Matteo sullo sfondo.
Qui si vende il pesce in abbondanza.
E un banco espone le statuine per il presepe.
E sì, siamo a Genova in lontananza si scorge un frate, che scende piano, lasciandosi alle spalle Porta Siberia.
E si cammina, verso la culla del Redentore, certo qualcuno deve aiutarsi con un bastone, ma arriverà comunque davanti al figlio di Dio.
E siamo a Genova, sulla colonna ecco un’edicola sacra e in lontananza le torri di Porta Soprana.
Si porta la frutta in dono a Gesù Bambino. E guardate bene, laggiù c’è la Lanterna.
E la vita ferve, nelle case, nelle strade, nei caruggi, si cammina insieme.
E si cammina, si cammina insieme verso Colui che è stato tanto atteso.
E si cammina, si cammina verso di Lui, e quando lo si intravede lo sguardo si illumina, si rasserena.
E lì sulla paglia, sotto le luci di Genova, è nato al mondo Gesù.

















