Una nuova onda

Il tempo è come una nuova onda.
Porta con sé la sua forza, la bellezza dei desideri, porta con sé i ricordi e le esperienze, fluisce e sempre ritorna.
Come una nuova onda sospinta dal vento frizzante, così briosa e intensa di vibrante potenza marina.
Un tempo nuovo, un nuovo respiro.

Bogliasco

Monumento Nicolò Mangini: il tempo e la caducità della vita

È un uomo stanco, esausto, piegato dalle fatiche della vita.
Ha il volto incavato, i suoi occhi paiono chiudersi, il suo respiro sembra affannato, le rughe del suo volto raccontano gli anni e i giorni.
È un uomo stremato e ha lungamente vissuto.

Così sfiancato, simbolicamente seduto sulla scala della vita, egli custodisce l’eterno sonno del Cavalier Nicolò Mangini, commerciante e capitano marittimo, sulla tomba collocata nel Porticato Superiore a Levante del Cimitero Monumentale di Staglieno.


La figura di questo anziano così languente e privo di forze si deve ancora al talento magnifico di Santo Saccomanno ed è un’ulteriore rappresentazione del tempo, totalmente opposta alla figura fiera, poderosa e prestante posta sul sepolcro di Erasmo Piaggio.
Il tempo pare aver terminato il suo tempo e il suo lungo cammino.

E così rimane appoggiato, fragile e fremente.

Curvo, sofferente, debole, sul confine tra la luce e l’ombra.

La sua pelle è sottile e rugosa, le sue dita segnate dalla vecchiaia sembrano incerte e prive di vigore.

E così si abbandona.

Alla base della statua, in corrispondenza del piede, è incisa un’iscrizione, sono le seguenti parole tratte dal Canto III dell’Inferno di Dante: tutti convengon qui d’ogni paese.
L’uomo antico, vecchio e stanco è una figura talmente drammatica e tragica da essere la perfetta rappresentazione della caducità della vita.

Così rimane il tempo, fragile e indifeso, sulla tomba di Nicolò Mangini.

Monumento Erasmo Piaggio: il tempo e la saggezza

Saldo, solenne e pensieroso: così resta colui che custodisce l’eterno sonno di Erasmo Piaggio, armatore e imprenditore lungimirante.
La figura posta a guardia di questa tomba è il tempo, un uomo dalle sembianze di vecchio ma dalla solida possanza, egli ha braccia forti, spalle salde e ali grandi.

E rimane assiso sulla tomba sita nel Porticato Inferiore a Ponente del Cimitero Monumentale di Staglieno.

A scolpire il monumento fu l’artista Santo Saccomanno, talentuoso autore di molte altre suggestive sculture collocate nel nostro cimitero cittadino.
Per l’illustre figura di Piaggio lo scultore Saccomanno pensò appunto a un grande vecchio forte e vigoroso e, come narra Ferdinando Resasco, cercò a lungo il modello adatto per la sua opera e dopo molto girovagare lo trovò nella Lomellina, era un uomo dal fisico poderoso e alto quasi due metri.
Così possente e intoccabile, egli è la perfetta personificazione del tempo.

Nel suo sguardo intenso e in quegli occhi che hanno molto veduto pare di vedere scorrere gli istanti e i minuti e scivolati via nel turbine vorticoso degli anni e dei secoli.
È un vecchio saggio, custode dei misteri della vita.

La lapide esalta le doti e le virtù del defunto: Erasmo Piaggio fu armatore e capitano marittimo.
Operoso e avveduto, sviluppò con successo proficui scambi commerciali con il Sud America, in particolare si dedicò all’importazione di pelli dall’Argentina.
Sono stata l’altro giorno a Staglieno e ho notato che oggi, 17 Novembre, è il giorno della nascita di Erasmo Piaggio, avvenuta nel 1799.
E così ho voluto ricordarlo, in questa maniera.

Siede in memoria di lui così ieratico il tempo.

E in un tondo si ritrova anche il volto del compianto Erasmo.

Osservando l’opera nella sua interezza bisognerebbe cercare poi di immaginarla come l’aveva pensata e realizzata Santo Saccomanno e come viene descritta da Resasco.
Il tempo, scolpito nel candido marmo, contrastava con il marmo nero di Varenna dell’urna, a destra della figura imponente vi era un teschio oggi scomparso, lo sfondo era decorato con una vaghezza di nubi inquiete ora quasi svanite.

C’è tuttora, posata sulla tomba, la clessidra nella quale scende inesorabile la sabbia.

E in alto, sotto la croce, si notano un’ancora e forse una mappa, simboli delle attività del defunto.

Resta immoto il tempo, custode dei dolori e delle gioie, delle grandi imprese e delle fatiche quotidiane, di tutto ciò che è stato e sul quale si è posato un velo.
Le vene spiccano su quelle braccia forti incrociate sul petto, il manto ricopre la figura prestante ed egli rimane quale misterioso e magnifico guardiano delle spoglie mortali di Erasmo Piaggio.

Mentre, sotto il porticato, spira un’aria leggera che mai scalfisce la saggezza e la potenza del tempo.

Come acqua che scorre

Il tempo è come acqua che scorre e gioiosa gorgoglia sopra le rocce lucide, si insinua tra le pietre, trova una via, un destino e un luogo dove arrivare.
Il tempo è come acqua che scorre e a volte lo si attende in compagnia dei propri pensieri, al margine di un bosco.

Il tempo è come acqua che scorre e nei giorni dell’infanzia non si fa caso al suo fluire, gli istanti si inseguono e sono sempre entusiasmo, scoperta, gioco e nuove esperienze.
E così ecco una bimba con gli stivaletti, la gonna chiara e i capelli raccolti, ascolta il canto dell’acqua, ha quei suoi pensieri segreti che nessuno conosce.
E sono giochi di fantasia che travalicano lo spazio e il tempo.

Il tempo è come acqua che scorre e ti sorprende mentre attraversi un bosco, giovane donna graziosa.
Ti reggi ad un bastone da passeggio, respiri la freschezza che spira tra i rami, vivi i tuoi giorni e i tuoi sogni nascosti.

Il tempo è come acqua che scorre e in talune stagioni della vita si può essere più avventurosi, sventati e magari anche impazienti e capricciosi.
Così accade ai più piccini, a volte.

Le persone che avete veduto sono ritratte insieme in una bella fotografia stereoscopica del passato.
Sul retro di legge: Liguria – In mezzo ai boschi (Genovesato).

L’acqua scorreva e scivolava via, fresca e chiara.
E il tempo fluiva, mentre la luce filtrava leggera tra i rami del bosco.

Leonardo da Vinci in Piazza Corvetto

Tic tac, tic tac.
Fugge il tempo, scorrono i giorni, scivolano via i minuti e le lancette dell’orologio scandiscono le gioie, le emozioni e gli istanti memorabili della vita.
Là, in Piazza Corvetto, c’è un’elegante orologeria, questo negozio è qui dal lontano 1902.
Gli anni sono passati, uno ad uno.
Ed io non so davvero immaginare quanti segreti conosca un orologiaio a proposito del tempo.

Il tempo è un’onda, è liquida essenza che scorre, fluisce rapida e lieve, nulla la ferma.
Il tempo è il mistero insondabile dell’esistenza, la sua debolezza e la sua forza.
Il tempo è nell’armonia di una frase che vedrete incisa su quel marmo bianco collocato alla base della vetrina di questo negozio.

Quando passate da quelle parti fermatevi a leggere queste parole, le ha scritte Leonardo da Vinci, c’è tutta la bellezza della sua genialità in questa riflessione.
Ancora qui, oltre il tempo, in Piazza Corvetto.

Una passeggiata all’Acquasola

Ancora vi porto con me: all’Acquasola, il luogo prediletto da certi miei concittadini per il passeggio.
Sono diverse le vicende storiche da raccontare in merito a questo posto, avrò presto modo di approfondire questo interessante argomento.
Oggi vi parlerò solo di loro, dei genovesi che vanno a spasso per i giardini dell’Acquasola: anche la gente comune è parte della grande storia, ognuno di noi ne scrive un riga.
E a volte il nostro tempo resta in un’immagine, un istante fissato per sempre.
Innanzi tutto, troveremo una panchina libera?
Occorre arrivare presto, tutti amano venir qui sotto alla frescura degli alberi!

Acquasola (1)

E le bimbe corrono felici con il loro cappellini sulla testa, le loro gonnelline ondeggiano leggere.
Sullo sfondo si staglia austera la figura di una donna, con lo sguardo segue quelle piccine.

Acquasola (1a)

Seduti sulle panchine di marmo, in un parco cittadino.

Acquasola (2)

Una giovane mamma tiene tra le mani l’estremità di una delle corde.
Gira, gira, gira.
Salta!
E loro, le piccoline, si divertono un mondo.
Hanno nomi antichi, nomi di famiglia: Teresa, Ida, Giulia, Lucia.
Salta, salta verso il tuo futuro e verso la vita che verrà.
Bambine, amiche che faranno un tratto di strada insieme.

Acquasola (3)

E poi ragazze, amiche che camminano fianco a fianco, le loro figure si scorgono sullo sfondo, incedono nell’attuale Viale IV Novembre.
Il passo deciso, l’abito alla moda, il cappellino sul capo.

Acquasola (4)

Andranno a far compere, questo è certo.
E il muro è tappezzato di manifesti di ogni genere, tra gli altri troneggia la pubblicità di certi profumi.
E certamente alle due signorine interessano molto gli articoli di Pastore, ventagli e ombrellini di ogni qualità!

Acquasola

Acquasola (5)

I muri raccontano sempre storie e narrano i nostri giorni e le nostre abitudini.

Acquasola (6)

All’Acquasola, nel centro della città.
E quel tratto di muro ora sgombro da manifesti è illuminato dal sole: guarda bene, le due giovani stanno passando proprio lì davanti.

Acquasola (7)

Tutto muta e tutto resta uguale, è sempre il nostro sguardo a fare la differenza.
Un’immagine, un gioco dell’immaginazione e ti trovi in un altro secolo.

Acquasola (8)Sopra alla pubblicità di un celebre Fernet c’è un’insegna stradale, oggi non più presente.
Vi si legge: Spianata della Acquasola.

Acquasola (9)

E scorre, fluisce e scivola via il tempo del quotidiano.
E ha un suono che si perde, il tempo che passa ha il ritmo dei passi di quelle donne che nell’immagine sottostante vedete di spalle.
Prima è più forte, poi diviene flebile e infine svanisce.
Ed è silenzio che lascia posto a un altro rumore.
Nel frattempo gli operai chini a terra lavorano con grande impegno a qualche opera pubblica utile a tutta la cittadinanza.
La storia la fanno anche queste persone, tutti coloro che rendono semplici le nostre vite.

Acquasola (10)

E intanto cosa accade all’Acquasola?
Corre il tempo come una palla che ruzzola in aria, poi ricade, rimbalza e rotola a terra.
C’è una bimbetta bionda, tutta ricci e fossette, colei che le è accanto sarà la mamma o la balia?
Ha lo sguardo dolce e paziente, indossa un abito deliziosamente grazioso e un ampio grembiule.

Acquasola (11)

Fugge il tempo, per ognuno è composto da istanti preziosi che restano nel cuore.
Ricordi, emozioni, uguali per ogni bambina che diventa donna.
Intanto sei lì, all’Acquasola.
E sei quella con l’abitino chiaro e il fiocco grande sulla schiena, sei una bambina che conosce solo la spensieratezza dell’infanzia.

Acquasola (12)

Oppure sei timida ed esitante, incerta e insicura.
Salta, dai!
Ancora un istante. Aspetta.
Il tempo, il tempo intanto fugge via, non puoi fermarlo.
Salta!

Acquasola (13)

Sullo sfondo, in lontananza, si scorgono altri gruppi di persone.
Tutti loro amano godere della bellezza dell’Acquasola.

Acquasola (14)

Quando io ero piccola il laghetto ospitava i cigni, il Comune ha in programma di riportarli all’Acquasola.
E io attendo che arrivi quel giorno.

Acquasola (15)

Tutto muta e tutto resta uguale.
Marito e moglie, a passeggio.
Pioverà? Lei ha l’ombrello sotto il braccio, è una signora previdente!

Acquasola (16)

E anche uno di loro ha il paracqua di ordinanza.
Tre generazioni di uomini.
Battista, Francesco, Girolamo. Nomi di un altro tempo.
I due adulti camminano con un certo sussiego, il ragazzino ha i pantaloni più corti.
Il tempo.
Il tempo ha il suono dei loro passi.
Forte dapprima, poi più fioco, un rumore lieve che si dilegua.

Acquasola (17)

Il tempo resta in ciò che sappiamo conservare, nelle immagini dei nostri nonni, nelle movenze giocose di bambini di un altro secolo.
Il tempo si lascia trattenere così, in qualche maniera.
Le immagini che avete veduto appartengono a Stefano Finauri, amico che sempre ringrazio per la sua generosità e per l’amore con il quale preserva tutto ciò che appartiene alla storia della nostra città.
Il tempo sa rimanere immobile, in una cartolina in bianco e nero.
E allora ti ritrovi anche tu là, a trascorrere un pomeriggio all’Acquasola.

Acquasola (18)

Santo Saccomanno, un artista e il suo studio

Il tempo del rispetto, il tempo dei giorni di un certo Luigi Roggero, cittadino genovese che volle dimostrare la sua infinita stima ad un illustre sodale, Giuseppe Mazzini.
Roggero condivideva le idee di Mazzini e nella sua casa aveva ospitato la sua amica Jessie White Mario, tratta poi in arresto dalle autorità, sorte che toccò in seguito allo stesso Roggero.
Egli scelse una maniera particolare per onorare Mazzini, prese contatto con uno scultore e a lui commissionò un monumento per il patriota, la statua venne eretta a spese di Luigi Roggero e venne donata alla città.
E tutti i genovesi la conoscono, basta che siate entrati una volta a Palazzo Tursi, sede del Comune, passato il cortile e percorsa la prima rampa di scale trovate Mazzini in posa solenne e pensosa, la statua è opera dello scultore Santo Saccomanno.

Giuseppe Mazzini

E non è la sola opera di questo artista che potrete ammirare, camminando sotto ai porticati di Staglieno incontrerete visi e sguardi ai quali ha dato vita l’abile mano di Santo Saccomanno.
E là troverete un uomo ritratto nel momento dell’estremo saluto all’anziano Faustino Antonio da Costa.

Tomba  Da Costa

Tra figure eteree, lievi oppure dolenti, vedrete anche un uomo molto anziano.
E’ stanco e temprato da innumerevoli fatiche, ha la pelle rugosa ed avvizzita, lo sguardo spento ed affaticato, sulla sua schiena curva preme il peso di molti anni.
Quest’uomo dai tratti così drammatici è il Tempo ed è simbolicamente seduto sulla scala della vita.

Tomba Mangini

E c’è un altro celebre vecchio, sta a guardia della tomba di Erasmo Piaggio, capitano marittimo, armatore e negoziante.
Ha l’aspetto solido e rassicurante, tiene le braccia conserte, quieto e tranquillo osserva ciò che scorre davanti ai suoi occhi.
Anch’egli è il Tempo, saggio vecchio con grandi ali d’angelo, accanto a lui è posata una clessidra.

Tomba Erasmo Piaggio

E poi troverete figure femminili, prestate attenzione alle seguenti immagini, a mio parere hanno dei punti in comune tra di loro.
Lei è una giovane donna e regge una clessidra, la sua veste scende leggera e non svela le sue forme.

Santo Saccomanno

Un angelo e il suo gesto aggraziato, sul limitare del mistero.

Tomba De Bernardi

La tomba Erba, la ragazza ha gli occhi chiusi e un’espressione arresa, questo è il tempo della fragilità della vita.
Osservate il suo volto e quello delle due statue che seguono, io intravedo delle somiglianze, sia nella postura che in certi tratti del viso, non ne ho la certezza ma credo che Saccomanno abbia ritratto più volte la stessa modella.

Tomba Erba

E ancora una giovane donna seduta, ancora lo stesso drappeggio dell’abito.

Tomba Risso

Si regge il capo con una mano, è seduta sui gradini, serena e calma.

Tomba Lavarello

E’ la fanciulla che trovate davanti alla Tomba Lavarello, un capolavoro di armonia e bellezza.

Tomba Lavarello (2)

E bella e gentile è questa giovane che regge la croce.

Tomba Camillo Campostano

Ed ora andiamo a qualche giorno fa, mi trovavo nel centro di Genova, per la precisione in Corso Torino.
Ho visto una casetta gialla e bassa e in lontananza ho notato una targa, mossa da curiosità sono andata a vedere cosa ci fosse scritto ed ho scoperto che qui aveva il suo studio lo scultore Santo Saccomanno.

Casa di Santo Saccomanno

Celebrato artista di grande talento, la targa ricorda che vennero nel suo studio importanti figure del suo tempo.
E allora per rendere un piccolo e dovuto omaggio a questo scultore ho pensato di mostrarvi la sua casa e alcune delle sue opere.
E così se anche voi capiterete in Corso Torino saprete che lui è l’uomo che scolpì il Tempo e le fanciulle che avete veduto.

Casa di Santo Saccomanno (2)

E c’è una statua a me molto cara che è un dono delle sapienti mani di Santo Saccomanno.
Si trova sotto ad un porticato ed è molto difficile fotografarla in quanto luce ed ombra giocano spesso a sfavore.
E tuttavia resta una delle mie preferite e vado sempre a trovarla.
E’ una fanciulla che legge, credo che tra le mani regga un libro di preghiere.

Tomba Chiarella

Assorta, pensosa, estraniata in un mondo distante.
Ed io vedo in lei l’immagine perfetta di una lettrice immersa nel suo libro, noi amanti dei libri a volte siamo un po’ ritrosi, forse è per questo che lei non si lascia fotografare.

Tomba Chiarella (5)

Indossa un’ampia gonna con tante pieghe, ha i capelli raccolti, la figura aggraziata e sottile.

Tomba Chiarella (3)

Ed è immersa nei suoi pensieri imperscrutabili e forse nel flusso di nostalgici ricordi, leggiadra fanciulla donata ai nostri sguardi da Santo Saccomanno.

Tomba Chiarella (4)

Il tempo

I sandalini blu e le calze bianche di filo.
Salta la corda.
Uno, due, tre, quattro giri.
Salta!
Il tempo è tante caselle disegnate per terra con il gesso.
Salta, senza paura.
Un torrente, l’acqua che scorre rapida e scivola sui sassi.
Salta, il tempo è un balzo.
Si alza l’onda del mare, si abbatte su uno scoglio e si dissolve.
Salta, il tempo è un tuffo a mani giunte verso il profondo.
Cento lire, testa o croce?
Il tempo è denaro.
Gira, gira, gira, è il disco del momento, la puntina dello stereo salta, è come se il tempo si fermasse.
La canzone dell’estate? Ce l’ho in testa, si balla sulla spiaggia al calar del sole o nelle discoteche all’aperto.
Batti il tempo, il tempo è musica.
Al sabato sera mi fermo a dormire a casa della mia amica, sì, quella che arriva sempre in ritardo!
Parole, confidenze, risate e discorsi interminabili.
Quanto tempo è passato da allora? Non ho tempo di pensarci ma sembra ieri.
Il tempo ha diversi suoni, tante voci differenti, a volte prima le senti bambine e poi adulte.
Il tempo è un viaggio ed è tutta una questione di fortunate coincidenze.
Sul treno e sull’aereo scegliere sempre il posto accanto al finestrino.
Il tempo è una goccia che cade e si frantuma, è un libro da leggere pagina dopo pagina.
il tempo ha la sua misura, il tempo è un orologio: fissa la lancetta dei secondi e ti accorgerai di quanto sembri lungo un minuto quando in realtà è solo una piccola frazione di vita.
Il tempo è infiniti granelli di sabbia, scorrono uno dopo l’altro e poi giri la clessidra e il tempo ricomincia.

Clessidra

Il tempo è una lunga catena, ogni attimo è un anello, non fa la ruggine e non diventa opaco, è di metallo prezioso e raro.
Il tempo non si può trattenere, non si può stringere in una mano, è aria sottile ed è respiro.
Il tempo è senza tempo.
La memoria è amica del tempo, ti permette di guardarti indietro e di rivedere le orme dei tuoi passi.
Il tempo è oggi, adesso, ora.
Il tempo sarà, il tempo è tutti i futuri possibili.
E’ giorno, notte, poi ancora giorno e di nuovo notte.
Il tempo è silenzio, il tempo è una melodia, un soffio di vento.
E’ emozione, attesa e impazienza.
E’ tutto il tempo che ancora deve venire, intriso di fantasie, sogni e desideri visionari.