Le vite dei Santi hanno spesso tratti avventurosi, le loro esistenze sono sovente animate da inimitabili manifestazioni di coraggio.
E questa è la storia di uomo che nel suo peregrinare passò anche da Genova e lasciò il suo segno, questa è la storia di Francesco nato a Paola, in Calabria, nell’anno 1416.
Fervente fondatore dell’Ordine dei Minimi, instancabile soccorritore dei bisognosi, a lui sono attribuiti miracoli, guarigioni e profezie.

E che siate credenti o meno, non si può che restare affascinati dall’epica di certe vite e da episodi che racchiudono eroismi ed atti di fede.
E il più celebre dei prodigi di questo Santo ha sfumature mistiche e misteriose e lega indissolubilmente la sua figura al mare che circonda la nostra penisola.

Dunque, era 1464 e Francesco dalla Calabria doveva recarsi con un confratello in Sicilia dove intendeva fondare uno dei suoi monasteri.
Non aveva denari con sé, pregò così un barcaiolo di traghettarli sulle coste dell’isola a titolo di carità.
Lui, il barcaiolo, non volle sentir ragioni.
E così Francesco si raccolse in preghiera, diede al mare la sua benedizione e stese sull’acqua il suo mantello, vi salì sopra e assicurò uno dei lembi al suo bastone come se fosse una vela quindi partì per il suo viaggio, giungendo a destinazione sospinto da un salvifico e miracoloso vento.

Passano gli anni, la fama di Santità di Francesco da Paola già precede il suo nome.
E c’era una corte e c’era una volta un re, sul trono di Francia siede Luigi XI, la sua salute è malferma e minaccia la vita del Sovrano così questi richiede la presenza di Francesco presso di sé.
E per farlo ricorre direttamente al Papa, sarà il Pontefice a impartire a Francesco da Paola l’invito a recarsi in Francia.
E in questo frangente, durante il viaggio, il nostro sbarcherà anche a Genova, corre l’anno 1483.
L’umile uomo di Paola viene accolto dal Doge e nel magnifico Palazzo di Fassolo della famiglia Doria.

Ed è allora che Francesco pronuncia la sua profezia, alza lo sguardo verso il Caldetto, un colle che sovrasta il mare e la città di Genova.
E in quell’istante egli pronuncia certe parole.
Lassù, dice il Santo, un giorno ci sarà un nostro monastero dedicato a Gesù e Maria.

I Doria si prodigano con Francesco, offrono persino le loro galee per il resto del viaggio.
Lui proseguirà la sua avventura, trascorreranno altri anni prima che la sua profezia si avveri.
E verrà il 1487, in quest’anno i frati acquisiranno la zona dove sorgerà il Monastero, non è noto come fosse la prima chiesa, ne restano alcune tracce, come questo marmo sul quale si leggono la dedica a Gesù e Maria e una data, 1500.

Ai giorni nostri la Chiesa ha un diverso aspetto, resta comunque nel luogo delle sue origini, nel quartiere di San Teodoro.

I frati vengono aiutati da gran parte della nobiltà genovese, ma in particolare a proteggerli e a soccorrerli con grande generosità è il Principe Andrea Doria, egli fu così prodigo e munifico che i frati Minimi di San Francesco da Paola a Genova vennero detti i religiosi del Principe Doria.

Andrea Doria
Opera esposta a Villa del Principe
La Basilica sorge proprio nel luogo profetizzato da Francesco, nella via a lui dedicata che conduce alla Chiesa sul muro è apposta questa lapide in memoria della lunga presenza dei Frati Minimi su questo colle.

E la sovrasta l’immagine del Santo di Paola.

La basilica oggi è dedicata a lui, a San Francesco Da Paola.
Lui che tanto navigò per portare la parola di Dio in luoghi lontani, lui che compì miracoli sopra le onde è patrono delle Associazioni preposte alla cura della gente di mare, delle Società di Navigazione e dei Marittimi Italiani.
E la sua chiesa genovese si affaccia sulla città.

E’ uno dei punti panoramici più suggestivi di Genova, con la veduta della Lanterna, il nostro faro.

E si vedono i moli, le navi, la città portuale.

Con il mare che luccica tra gli alberi.

E la gente di Genova, nei secoli, ha sempre avuto nel cuore il Santo di Paola, le cronache del passato narrano di galee che fendono le onde, di epiche vittorie contro i saraceni e di marinai in festa che acclamano Francesco ringraziandolo per aver garantito la sua protezione.
E nella sua basilica troverete un atrio, le pareti sono completamente ricoperte da ex-voto.

E vedrete una pesante ancora donata al Santo dall’Associazione Marinai d’Italia.

C’è un timone per tenere la rotta, in mare e nelle difficoltà della vita.

E memorie di eventi nei quali Francesco da Paola portò il suo soccorso.

E la preziosa devozione dei fedeli.

Una basilica che è uno scrigno di tesori, arricchita e abbellita grazie alla munificenza della nobiltà genovese, conserva opere di celebri artisti e pittori, vi condurrò lungo quelle navate, nella chiesa dedicata a colui che protegge la gente di mare.
