La scoperta di un’antica dimora genovese inizia così, dopo aver attraversato il giardino varchiamo la soglia di Villa Spinola Dufour.
Ai nostri tempi, come già vi ho detto, la villa è divenuta prestigiosa location per ricevimenti e cerimonie, i suoi saloni si aprono a chi desideri vivere momenti speciali proprio in questo luogo.
E quando si entra in un edificio dalla lunga storia innanzi tutto bisogna salutare uno dei padroni di casa.
Questo anziano signore è Maurizio Dufour, architetto ed artista, le sue opere e il suo lavoro meritano molto più di una breve menzione e mi riprometto di tornare a parlarvi di lui.
E poi, come la racconti una dimora come questa?
Camminando per queste stanze e cercando di immaginare la vita che l’ha percorsa e le persone che hanno abitato qui.
Qui dove trovi un pregiato caminetto di marmo finemente decorato.
Qui dove brillano specchiere dorate.
Qui dove trovi un quadro con un paesaggio di un altro continente, questa è la Colonia Dufour nella lontana Argentina, sul dipinto sono anche impresse due date, 1902 e 1908.
Nella grande dimora l’antica cucina ha un meraviglioso soffitto a volta.
E tra i tanti saloni usati per i ricevimenti c’è l’antica sala da pranzo, ai muri troverete appesi dei mezzeri genovesi.
Una scala conduce al piano nobile.
E a reggere l’angioletto dorato è una colonna che un tempo aveva certo un’altra destinazione, vi si legge il nome di Maurizio Dufour.
Gli ambienti sono accoglienti e molto curati, con una particolare attenzione per i dettagli.
Ed è chiaro e luminoso l’ampio salone delle feste.
Se avrete occasione di visitare questa villa non mancate di alzare lo sguardo verso i rosoni che decorano i soffitti.
Saloni ampi e spaziosi, naturalmente a camminare in queste stanze mi sono venute alla mente le memorie dello zio Francesco e le sue righe che narrano di zanzariere e caminetti, se non le avete lette le trovate qui.
Una luce che rischiara.
E una finestra che si affaccia su un campanile.
E poi ancora, un salotto delizioso dai colori tenui e polverosi.
E una bomboniera dai toni delicati.
Un gioco di fiori, corolle, nastri e decori.
Un bagliore che scintilla.
E due putti aggraziati.
Nella grande dimora, oltre ai luoghi accessibili al pubblico, ci sono infinite scale e diversi rebighi, porte e porticine, ho veduto anche la cucina della servitù ed è stato davvero una sorta di balzo nel tempo.
E in questo cammino, come sapete, non ero sola.
C’erano i proprietari della villa, giovani intraprendenti che hanno restituito alla casa di famiglia una nuova identità.
E c’era Raffaella, la mia amica generosa che mi ha prestato il diario di Francesco Dufour.
E c’era suo zio Lorenzo Dufour, con i suoi ricordi di 92 anni di vita.
E naturalmente lui si rammenta tutto di questa casa: ogni angolo, ogni scaletta, ogni stanza.
Sali, svolta, gira a sinistra e poi altri gradini, un ballatoio, una porta e poi un’altra porta, per qualche istante ho creduto di perdere il senso dell’orientamento, questa villa è veramente immensa.
E ad un certo piano c’è uno sportello che si apre su una porzione di muro, là con mio grande stupore, ho veduto un foro attraverso il quale si ha una visuale perfetta di uno dei saloni.
Sarà stato usato dalla servitù durante pranzi e feste, probabilmente per sapere quando c’era bisogno di affrettarsi per servire le pietanze o qualcosa del genere!
Proprio cose di altri tempi, eh?
E poi ancora una scala che conduce sulla sommità dell’edificio.
E alture, campanili e scorci della città.
E la svettante torretta.
E tetti spioventi e gabbiani in volo.
Questa e altre ville storiche di Cornigliano si apriranno nuovamente al pubblico, qui trovate il sito di Villa Spinola Dufour, vi invito a scoprire queste bellezze forse non tanto note di un luogo che un tempo era una località di villeggiatura molto amata dai genovesi.
Era campagna, aree verde e mare che si frange sulla spiaggia.
Era una dolce e armoniosa sequenza di ville, le trovate ritratte in quadro che si trova all’ingresso di Villa Spinola Dufour.
Ringrazio i proprietari per questa visita speciale in un luogo dall’incantevole atmosfera.
C’è un altro quadro che dovrete guardare.
E troverete tanti nomi e rami ritorti che si protendono verso il cielo.
Si tratta dell’albero genealogico dei Dufour, è il cammino nel tempo di una grande famiglia genovese.
Si torna sempre nei luoghi che hanno fatto parte della nostra vita.
E non tutti gli sguardi sono uguali, certi occhi hanno guardato questo dipinto e oltre ai nomi hanno veduto volti e sorrisi.






















































