Caruggi, fili da stendere e campanili

Caruggi, fili da stendere e lenzuola.
Stamattina, sotto il cielo limpido, chiaro e brillante.
Esco, senza meta.
Esco, giro per i vicoli, semplicemente cammino.
E mi trovo qui, in Campopisano.
Persiane verdi, quell’ocra così caldo sulle facciate.

Campopisano (2)

E guardo verso il cielo.
E’ il cielo d’ottobre con i suoi bagliori.
E’ carico di luce e di aria, è il cielo di Genova.

Campopisano

Tendine, colori confetto e ombre.
E fili da stendere come un pentagramma.
E forse potrei attendere che il sole faccia virare i suoi raggi e mi regali altre meraviglie.
E invece no, va bene così.

Campopisano (3)

Scendo, passo oltre il Vico Sotto le Murette.
E cammino, penso anche a voi che mi leggete.
A quante fotografie di lenzuoli, tovaglie e camicie avete già veduto su queste pagine.
Tante, le trovate qui  e qui.
Quante ancora ne verranno?
Davvero non so, non dipende da me, lo sguardo è mio ma gli artisti sono altri, sono coloro che stendono a questa maniera.

Vico Sotto le Murette

E così salgo a Sarzano e guardo il vicolo dall’alto.
E’ luce e colore vivo e vivace.

Vico Sotto le Murette (2)

E cammino, lungo le Mura della Marina.
E se non bastassero i panni stesi ci sono le loro ombre, la realtà e la sua immagine.

Mura della Marina

E’ una giornata calda e bella.
E non so nemmeno più cosa sto fotografando.
Forse i maglioncini grigi lassù?
La tenda rossa?
Forse le case e il cielo così blu?
Davvero non so, ma sono qui, adesso.

Mura delle Grazie

E poi ancora, trovo concerti di fili da stendere e mollette.

Caruggi - panni stesi (4)

E quel rosa così carico attira la mia attenzione.
E le persiane.
Chiuse o aperte? Non so, ma il risultato è pura armonia.
Lenzuola, cordami e reti da pesca.
Un’insegna di un negozio che non c’è più e parole che narrano questa città.

Caruggi - panni stesi (2)

Un’allegra confusione di bucato e una dichiarazione di fede calcistica.
Alle finestre dei miei caruggi.

Caruggi - Panni Stesi (3)

Cammino.
Dove vado?
Non so, cammino.
E la gente si volta a guardare, non capiscono cosa stia fotografando.
Ma è ovvio, quella corda da stendere lassù!

Vico della Rosa

In giornate come queste la luce regala colori ancora più accesi.
Giù al Molo, blu di Genova e di mare.

Caruggi - Panni stesi

Cielo turchese, in Vico Malatti.
E qui non c’è nessuno, ci sono solo io a cercare le imprendibili prospettive dei caruggi.

Vico Malatti

E le trovo sempre.
Le infinite declinazioni del colore, a volte così splendente, allegro e luminoso.

Vico Bottai

E altre volte tenue e delicato, sullo sfondo la chiesa di San Marco.

Vico Palla

Ma questa è stata una giornata particolare.
Qualche passo indietro.
E questa è diventata una poesia che narra di bucato e campane e campanili.

Vico Palla (2)

E sì, oggi era una giornata così.
Anche in Piazza di Santa Maria in Passione il campanile della chiesa si rifletteva sulla facciata.
Istanti irripetibili, la perfezione dell’attimo.

Piazza Santa Maria in Passione

Cammino.
Nei caruggi che amo, con i muri antichi che narrano vecchie storie e vite passate.
E Vico Vegetti è da sempre il mio viaggio nel tempo, ve ne parlai qui di cosa si prova a scendere giù per quel caruggio.
E a fermarsi a guardare, è quasi un bianco e nero.

Vico Vegetti (2)

E poi ancora, Vico Del Dragone.
Ed è un’allegra e colorata magia di magliette, calzoncini e camicie.
Non la vedo solo io, vero?

Vico del Dragone

E l’ho detto, questa era la giornata dei campanili.
Sant’Agostino, i panni stesi e la poesia dei vicoli.

Vico del Dragone (4)

E alzo lo sguardo.
Io sono fortunata, è sempre lo stesso cielo ma c’è sempre un cielo nuovo sopra di me.

Vico del Dragone (2)

E sono tornata a casa con la bellezza negli occhi.
E’ una bellezza semplice che profuma di sapone di Marsiglia.
E’ un quadro ogni giorno diverso, mai uguale a se stesso.
Ed è una piccola magia da cogliere ed ammirare.
Così, semplice.
Un’edicola, una tenda sottile.
La magia.

Via Ravecca

36 pensieri su “Caruggi, fili da stendere e campanili

  1. Ma se penso che per decenni della mia vita ho ignorato i vicoli…non ci posso pensare. Grazie Miss, riesci sempre a dare un punto di vista affascinante

    • E allora è giunto il momento di un bel giretto per scoprirli, con o senza macchina fotografica.
      Grazie Cla, sono felice di averti fatto apprezzare la parte più vera della nostra Genova!
      Un bacione a te!

      • Grazie per il tuo lavoro!
        Cara Miss, ti risulta l’espressione “settimo cielo” per indicare “settimo piano”? La memoria familiare ci dice che nostra nonna Maddalena Pompilio è nata in vico Malatti, settimo cielo.
        Viva Zena, da dove sono appena tornato. Felice anno a tutti e saluti da Pescara. Andrea D’Emilio.

      • Buongiorno Andrea e benvenuto qui!
        Che bella espressione, non la conoscevo il questi termini, quei caruggi antichi attorno a Vico Malatti sono una meraviglia.
        Felice anno anche a te, grazie delle belle parole.

  2. ….belle foto…e ….arte nello stendere….abbinamento per colore o forma….chissà se ti seguono le casalinghe dei vicoli? E cosa ne penserebbero al vedere i loro panni nelle tue foto?…ma questi sono solo pensieri miei…

    • E chissà! Un giorno ti porterò con me a vedere i panni stesi!
      Davvero, chissà cosa direbbero i proprietari di lenzuola e tovaglie, sarebbe bello che ne fossero contenti.
      Grazie Gabriella, un abbraccio!

  3. Oggi era una giornata bellissima e meritava una passeggiata tra i vicoli. I panni stesi hanno sempre un fascino discreto che evoca il vento che li attraversa e il sole che li accarezza. Un bacione 🙂

  4. Oggi c’era proprio un bel sole, quei panni non avranno faticato ad asciugarsi. Sono proprio vicoli rimasti come un tempo. Che belli. Che bei colori quei muri e la roba stesa. Un bacione, sono curiosa di vedere cosa ci mostrerai domani ora!

  5. “E fili da stendere come un pentagramma”… ma che frase poetica! E ancora più poetica appare l’immagine che te l’ha suggerita… Devi troppo tradurre in un libro queste tue foto, queste tue parole. Devi assolutamente tradurle in un libro.
    Buona serata…

  6. E poi c’è ancora chi non crede che Genova sia la più bella città del mondo?
    (Certo, le bandiere sampdoriane danneggianno l’immagine… ma la perfezione, si sa, non è di questo mondo 😉 )
    Saluti,
    Mauro.

  7. Le città di mare e i loro panni stesi. L’intimità resa pubblica. Forse per questo affascina, ma solitamente sono gli estranei a notarla, chi non ci è abituato. È bello che anche tu mantenga gli occhi di un forestiero in casa tua

  8. Cara Miss, mi piace moltissimo vederti indugiare su queste stese di biancheria al vento che colora vivacemente i tuoi amati caruggi!
    Un grande abbraccio Susanna

  9. i panni stesi sono belli per due motivi: uno prettamente grafico, quei tagli obliqui e colorati, l’altro di carattere evocativo, perché i panni stesi sono espressione del vivere, del vero e «sano» vivere quotidiano; bel post cara miss

  10. La foto dei panni stesi con le loro ombre appese ai muri e’ talmente bella che mi pare per un’istante di essere li, ad odorare quei jeans puliti mentre il sole di ottobre mi arrossisce le guance!

  11. Ehi, qua c’è gente che sta sotto la pioggia, ma scherziamo? 😀 In realtà il tempo a Londra è ancora piuttosto bello, incredibile! Sempre bella la nostra Zena comunque… Un abbraccio!

  12. Fai bene a ripescare in archivio i tuoi post, questo non l’ho visto e letto,ma è bellissimo come e più degli altri, siamo giriamo proprio sul Palatino genovese,mi pare, Grazie Miss un abbraccio e un caro Saluto!!!:)))

    • Grazie a te carissimo, qui di post che ne sono tantissimi e io ogni tanto li twitto, i panni stesi come sai sono la mia passione, non mi stanco mai di fotografarli!
      Un abbraccio a te caro, passa una bella serata!

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