Caruggi, fili da stendere e lenzuola.
Stamattina, sotto il cielo limpido, chiaro e brillante.
Esco, senza meta.
Esco, giro per i vicoli, semplicemente cammino.
E mi trovo qui, in Campopisano.
Persiane verdi, quell’ocra così caldo sulle facciate.
E guardo verso il cielo.
E’ il cielo d’ottobre con i suoi bagliori.
E’ carico di luce e di aria, è il cielo di Genova.
Tendine, colori confetto e ombre.
E fili da stendere come un pentagramma.
E forse potrei attendere che il sole faccia virare i suoi raggi e mi regali altre meraviglie.
E invece no, va bene così.
Scendo, passo oltre il Vico Sotto le Murette.
E cammino, penso anche a voi che mi leggete.
A quante fotografie di lenzuoli, tovaglie e camicie avete già veduto su queste pagine.
Tante, le trovate qui e qui.
Quante ancora ne verranno?
Davvero non so, non dipende da me, lo sguardo è mio ma gli artisti sono altri, sono coloro che stendono a questa maniera.
E così salgo a Sarzano e guardo il vicolo dall’alto.
E’ luce e colore vivo e vivace.
E cammino, lungo le Mura della Marina.
E se non bastassero i panni stesi ci sono le loro ombre, la realtà e la sua immagine.
E’ una giornata calda e bella.
E non so nemmeno più cosa sto fotografando.
Forse i maglioncini grigi lassù?
La tenda rossa?
Forse le case e il cielo così blu?
Davvero non so, ma sono qui, adesso.
E poi ancora, trovo concerti di fili da stendere e mollette.
E quel rosa così carico attira la mia attenzione.
E le persiane.
Chiuse o aperte? Non so, ma il risultato è pura armonia.
Lenzuola, cordami e reti da pesca.
Un’insegna di un negozio che non c’è più e parole che narrano questa città.
Un’allegra confusione di bucato e una dichiarazione di fede calcistica.
Alle finestre dei miei caruggi.
Cammino.
Dove vado?
Non so, cammino.
E la gente si volta a guardare, non capiscono cosa stia fotografando.
Ma è ovvio, quella corda da stendere lassù!
In giornate come queste la luce regala colori ancora più accesi.
Giù al Molo, blu di Genova e di mare.
Cielo turchese, in Vico Malatti.
E qui non c’è nessuno, ci sono solo io a cercare le imprendibili prospettive dei caruggi.
E le trovo sempre.
Le infinite declinazioni del colore, a volte così splendente, allegro e luminoso.
E altre volte tenue e delicato, sullo sfondo la chiesa di San Marco.
Ma questa è stata una giornata particolare.
Qualche passo indietro.
E questa è diventata una poesia che narra di bucato e campane e campanili.
E sì, oggi era una giornata così.
Anche in Piazza di Santa Maria in Passione il campanile della chiesa si rifletteva sulla facciata.
Istanti irripetibili, la perfezione dell’attimo.
Cammino.
Nei caruggi che amo, con i muri antichi che narrano vecchie storie e vite passate.
E Vico Vegetti è da sempre il mio viaggio nel tempo, ve ne parlai qui di cosa si prova a scendere giù per quel caruggio.
E a fermarsi a guardare, è quasi un bianco e nero.
E poi ancora, Vico Del Dragone.
Ed è un’allegra e colorata magia di magliette, calzoncini e camicie.
Non la vedo solo io, vero?
E l’ho detto, questa era la giornata dei campanili.
Sant’Agostino, i panni stesi e la poesia dei vicoli.
E alzo lo sguardo.
Io sono fortunata, è sempre lo stesso cielo ma c’è sempre un cielo nuovo sopra di me.
E sono tornata a casa con la bellezza negli occhi.
E’ una bellezza semplice che profuma di sapone di Marsiglia.
E’ un quadro ogni giorno diverso, mai uguale a se stesso.
Ed è una piccola magia da cogliere ed ammirare.
Così, semplice.
Un’edicola, una tenda sottile.
La magia.
Ma se penso che per decenni della mia vita ho ignorato i vicoli…non ci posso pensare. Grazie Miss, riesci sempre a dare un punto di vista affascinante
E allora è giunto il momento di un bel giretto per scoprirli, con o senza macchina fotografica.
Grazie Cla, sono felice di averti fatto apprezzare la parte più vera della nostra Genova!
Un bacione a te!
Grazie per il tuo lavoro!
Cara Miss, ti risulta l’espressione “settimo cielo” per indicare “settimo piano”? La memoria familiare ci dice che nostra nonna Maddalena Pompilio è nata in vico Malatti, settimo cielo.
Viva Zena, da dove sono appena tornato. Felice anno a tutti e saluti da Pescara. Andrea D’Emilio.
Buongiorno Andrea e benvenuto qui!
Che bella espressione, non la conoscevo il questi termini, quei caruggi antichi attorno a Vico Malatti sono una meraviglia.
Felice anno anche a te, grazie delle belle parole.
Fai venire voglia di tornare a Genova!
Torna, anche a vedere i panni stesi nei caruggi!
un qualcosa, più qualcosa di tutti i qualcosa mai esistiti. Genova , la bella 🙂
Benvenuta Flavia!
Genova la bella e davvero meravigliosa, sempre.
Buona serata a te!
….belle foto…e ….arte nello stendere….abbinamento per colore o forma….chissà se ti seguono le casalinghe dei vicoli? E cosa ne penserebbero al vedere i loro panni nelle tue foto?…ma questi sono solo pensieri miei…
E chissà! Un giorno ti porterò con me a vedere i panni stesi!
Davvero, chissà cosa direbbero i proprietari di lenzuola e tovaglie, sarebbe bello che ne fossero contenti.
Grazie Gabriella, un abbraccio!
Oggi era una giornata bellissima e meritava una passeggiata tra i vicoli. I panni stesi hanno sempre un fascino discreto che evoca il vento che li attraversa e il sole che li accarezza. Un bacione 🙂
Meraviglia vera, oggi era tutto spettacolare Viv!
Un bacio grande a te!
Scoprire la meraviglia del mondo nella quotidianità dei mille bucati stesi al sole tra vicoli e piazzette e giocare con le ombre è vera sapienza.
Sono sempre onoratissima di ricevere il suo apprezzamento, parole come queste sono per me un grande regalo.
Grazie di vero cuore Marina, a presto!
Oggi c’era proprio un bel sole, quei panni non avranno faticato ad asciugarsi. Sono proprio vicoli rimasti come un tempo. Che belli. Che bei colori quei muri e la roba stesa. Un bacione, sono curiosa di vedere cosa ci mostrerai domani ora!
I caruggi sono già suggestivi, con i panni stesi diventano ancora più magici!
Ciao Topina, un bacetto!
“E fili da stendere come un pentagramma”… ma che frase poetica! E ancora più poetica appare l’immagine che te l’ha suggerita… Devi troppo tradurre in un libro queste tue foto, queste tue parole. Devi assolutamente tradurle in un libro.
Buona serata…
Sai, ho guardato e ho visto proprio un pentagramma.
Grazie Tiptoe, sei veramente cara.
E poi c’è ancora chi non crede che Genova sia la più bella città del mondo?
(Certo, le bandiere sampdoriane danneggianno l’immagine… ma la perfezione, si sa, non è di questo mondo 😉 )
Saluti,
Mauro.
Eh, Mauro, ho fotografato quello che c’era, in genere ci sono più bandiere genoane, lo sai ?
E sì, è la città più bella del mondo, hai ragione.
Grazie, un caro saluto a te.
Le città di mare e i loro panni stesi. L’intimità resa pubblica. Forse per questo affascina, ma solitamente sono gli estranei a notarla, chi non ci è abituato. È bello che anche tu mantenga gli occhi di un forestiero in casa tua
Grazie Pendolante, sono felice che tu mi dica che ho quello sguardo lì!
Cara Miss, mi piace moltissimo vederti indugiare su queste stese di biancheria al vento che colora vivacemente i tuoi amati caruggi!
Un grande abbraccio Susanna
Sono bellissimi i panni stesi, una continua sorpresa.
Un bacetto amica mia, grazie!
Uh! i pentagrammi disegnati sulle e fra le case mi sono sempre piaciuti
Uh, me l’immaginavo!
Il mio era un pentagramma proprio suggestivo, sono stata fortunata!
i panni stesi sono belli per due motivi: uno prettamente grafico, quei tagli obliqui e colorati, l’altro di carattere evocativo, perché i panni stesi sono espressione del vivere, del vero e «sano» vivere quotidiano; bel post cara miss
Proprio così, espressione bella del nostro quotidiano.
Un abbraccio caro Diego, grazie!
La foto dei panni stesi con le loro ombre appese ai muri e’ talmente bella che mi pare per un’istante di essere li, ad odorare quei jeans puliti mentre il sole di ottobre mi arrossisce le guance!
Quella foto è stata proprio una magia, bellissimo a vedersi.
Un bacione Mammainse, grazie!
Ehi, qua c’è gente che sta sotto la pioggia, ma scherziamo? 😀 In realtà il tempo a Londra è ancora piuttosto bello, incredibile! Sempre bella la nostra Zena comunque… Un abbraccio!
Oggi piove anche qui ma come sai poi abbiamo quei cieli azzurri che ci ricompensano del maltempo.
Un bacione a te, Sam, buona serata!
Fai bene a ripescare in archivio i tuoi post, questo non l’ho visto e letto,ma è bellissimo come e più degli altri, siamo giriamo proprio sul Palatino genovese,mi pare, Grazie Miss un abbraccio e un caro Saluto!!!:)))
Grazie a te carissimo, qui di post che ne sono tantissimi e io ogni tanto li twitto, i panni stesi come sai sono la mia passione, non mi stanco mai di fotografarli!
Un abbraccio a te caro, passa una bella serata!
Miss, questo post sul bucato nei caruggi buca davvero lo schermo!
Grazie carissimo!