E venne il tempo di andare sulla neve ai Piani di Praglia, quanto le avevano attese queste giornate!
L’estate era ormai un ricordo lontano, l’autunno vacillava come le ultime foglie sospese ai rami ormai spogli e infine, improvvisa e benvenuta, cadde lieve la neve.
E giunse così la stagione delle gite e delle sciate con gli stessi amici con i quali si condividevano le giornate alla spiaggia oppure sui prati.
Eccolo quel giorno, gli scarponi affondano nella candida coltre che tutto imbianca.
E tu sei una ragazza, porti i capelli a caschetto e fai una smorfia e si vede che hai il sole negli occhi.
E tutti indossate maglioni pesanti, calzettoni spessi, i volti sono rischiarati da larghi sorrisi, che ricordi dei Piani di Praglia!
Ed è tempo di gonne a quadretti e di cappelli calcati sulla testa, di zaini sulle spalle e di giacche di tessuto ruvido per ripararsi dal freddo pungente.
Sono questi i giorni memorabili della gioia condivisa e delle belle risate, sono attimi di assoluta felicità.
E sempre, in ogni fotografia, c’è un protagonista importante che tuttavia resta a noi sconosciuto: è colui che scatta l’immagine, è colui che ferma il tempo per un breve istante e racconta l’emozione del suo sguardo e la bellezza di una giornata trascorsa con gli amici.
Se poi osservate bene la foto nelle sua interezza, noterete nella parte inferiore destra un’ombra e penso di poter presumere che sia proprio quella del provetto fotografo.
Tutto attorno c’erano le montagne innevate, la natura superba era ancor più affascinante ed era un giorno bellissimo da conservare nella memoria: un giorno sulla neve ai Piani di Praglia.
Miss, l’ombra del fotografo fa supporre che la fotocamera abbia il mirino a pozzetto, altrimenti l’ombra delle braccia risulterebbe vicina alla testa…
Allora non può essere? Mi sembra però l’ombra di una persona e non di altro, chissà!
potrebbe benissimo essere l’ombra del fotografo, le fotocamere con mirino a pozzetto, tipo Rolleiflex, già circolavano negli anni venti…
Sarà più o meno quel periodo, anno o anno meno… chissà!
Quante volte ci sono andato da bambino (ma sempre d’estate, mai d’inverno!).
Ieri ho visto le foto dei Piani di Praglia coperti di neve e così mi è venuto in mente questo scatto del passato.
Tempo di neve ormai.. e tu hai reperito queste belle foto d’epoca. Grande Miss Fletcher.
Un abbraccio Susanna
Anche a te Susanna, buona serata!
Mi piace tanto, la neve. Sfortunamente non c’è piu o poco nel mio paese. Mi restano dei riccordi da quando ero bambina, e questa storia e le photographie li fanno rivivere. Grazie.
Anche a Genova nevica poco, quando succede è una magia anche se con tutte le salite che abbiamo certo girare diventa più difficile. Un abbraccio grande, cara Irene, grazie.
Che bella foto! Certo che andare sulla neve in gonna a pieghe non era per nulla pratico… la moda sportiva ha fatto enormi progressi in campo femminile da quegli anni… baci cara!
Veramente, che fatica andare sulla neve vestite così!
all’epoca l’abbigliamento da montagna non era certo quello di oggi, a partire dalle scarpe, chissà che freddo e che pieni bagnati che avranno avuto all’epoca!
Il fascino della neve però era già quello di oggi.. 😉
Davvero Max!