Eccomi qua: anche io stata una bambina che faceva le ricerche.
Per noi che siamo stati piccoli negli anni ‘70 era una consolidata consuetudine, prima o poi ti toccava metterti lì con pazienza, ritagliare le figure da quei libretti che compravamo in cartoleria e poi scrivere, scrivere, scrivere sul tema assegnato.
A me aiutava sempre la mamma, mi ricordo che ci mettevamo con i quaderni, i pennarelli e tutto l’occorrente sul tavolo della cucina.
Noi bambini degli anni ‘70 avevamo tanta fantasia ma non eravamo per niente tecnologici: ad esempio, per noi fu un cambiamento epocale l’introduzione del telecomando per la TV.
Dopo il passaggio dal bianco e nero al colore, che bello non doversi più alzare per cambiare canale!
E inoltre, ad esser proprio precisi, a parte il giradischi, il nostro più importante approccio con qualcosa che dovevamo saper far funzionare era l’iconica macchina fotografica che ricevevamo in regalo per la prima comunione.
Anche voi l’avete avuta, vero?
Era un grande classico, senza alcun dubbio: avevi otto anni, stavi diventando grande e avevi persino una macchina fotografica tutta tua, che meraviglia!
Sto divagando, scusate, tornando alle nostre ricerche come è ben ovvio noi non avevamo il web ma disponevamo di corpose e interessanti enciclopedie.
Serviva sapere qualcosa su un evento storico, su un personaggio particolare o su qualunque altro argomento?
Bastava aprire uno dei volumoni della UTET, la UTET sapeva tutto e rispondeva a tutto, sulle sue pagine si trovava il materiale per ogni tipo di ricerca.
Se poi l’argomento era invece la geografia allora io consultavo Il Milione, la leggendaria enciclopedia dalle copertina blu, era un sogno magnifico immergersi n quelle pagine.
Scuola a parte, Il Milione è sempre stato uno dei miei libri preferiti.
Mi facevo dei viaggi magnifici in Oriente e in Russia, quelle erano le mie mete preferite e poi mi soffermavo a leggere tutti gli usi e costumi di popolazioni lontane, era straordinario sapere che altrove la gente viveva in modo del tutto diverso da noi.
Poi, tra i miei diletti c’era anche quello di aprire la cartina e di leggere i nomi delle regioni e delle località, ci sono dei posti che mi hanno sempre affascinato, anche solo per il suono della parola.
Per un certo periodo ebbi quindi una particolare predilezione per la Scozia: al mare avevo conosciuto un ragazzino di Glasgow che divenne mio amico di penna e una volta tornata a Genova andai subito a cercare su Il Milione dove caspita abitasse il mio amico.
Trovare Glasgow fu un gioco da ragazzi, modestamente, inoltre c’erano pure tutti quei bei nomi come Cumbernauld, Stirling, Edimburgo, questa Scozia era veramente affascinante!
La musicalità delle parole mi ha sempre stregata e a tal proposito mi viene in a mente un episodio della mia infanzia che accadde in estate a Fontanigorda.
C’era questa signora bionda che abitava sotto di noi, ricordo perfettamente che un giorno lei mi domandò dove abitassimo a Genova.
Io avrò avuto otto o nove anni e con assoluta convinzione risposi sorridendo:
– In Via Nazario Sauro!
Per inciso non ho mai vissuto in quella strada e all’epoca non l’avevo nemmeno mai vista, solo che dovevo aver sentito da qualche parte il nome di quella via e mi era parso così musicale e piacevole, perfetto per un indirizzo!
Quindi perché no?
Cara signora bionda del piano di sotto, perdoni l’innocente bugia, è che proprio suonava benissimo quella via.
D’altra parte si sa: a noi bambini degli anni ‘70 tra un viaggio immaginario in Scozia e uno in Giappone la fantasia davvero non mancava.
Grazie del bel ricordo e della menzione da un ex redattore Utet 🙂
Ah meraviglia, la UTET, io chiaramente l’ho ancora, sono molto affezionata a questi libri così preziosi, i temi erano veramente approfonditi a dovere. Grazie a te!
Che ricordi quei libretti per le ricerche!
A me avevano comprato l’enciclopedia delle scienze e delle tecniche con tanti esperimenti da fare e in regalo un microscopio…una piccola scienziata 😀
Chissà che emozione il microscopio, bambina fortunata tu!
Che belli i tuoi post sui ricordi di infanzia… credo che, cambiando enciclopedia (io avevo altri tomi) siano stati un po’ simili per tutti noi che infatti ci divertiamo a leggerti e a ricordare quei pomeriggi passati a ritagliare le figurine di quei libretti. Io ne avevo anche uno su fiori e alberi che, per puro diletto, avevo parzialmente riportato su un quadernone, ricopiando diligentemente, ma un po’ inutilmente, il retro. Bacioni cara!
Uh che bello quello su fiori e alberi, anche io credo che avrei fatto proprio come te.
Un bacione Viv, grazie!
Per la serie manie inutili ma piacevoli… 😊
Eccome, cara!
Miss, nell’Argentina dei miei tempi (elementari dal ’51 al ’55), il mensile Billiken seguiva il programma scolastico, e la rivista aveva una particolarità: se inumidivi la pagina del quaderno, con uno smacchiatore che chiamavano “bencina”, e poi vi appoggiavi una illustrazione rotolandovi sopra il cilindro della matita, rimaneva impressa l’immagine invertita… a parte la poco salutare puzza che ti toccava inalare, a fine opera, la soddisfazione era massima…
Billiken era una specie di elfo con le orecchie a punta…
Che cosa meravigliosa, odoracci a parte credo che fosse un bel divertimento!
E quando l’enciclopedia di casa non bastava oppure tu volevi andare oltre… i pomeriggi in biblioteca! Quanti pomeriggi alla biblioteca comunale di Molassana!
La bellezza delle biblioteche, vero Mauro? Un abbraccio a te.
Una curiosità a proposito del Milione (l’ho anch’io, ma in questo momento non ho la possibilità di consultarlo).
Se eri bambina negli anni ’70, forse hai visto i telefilm della serie Arsène Lupin, protagonista Georges Descrières, che era un attore della Comédie Française; in Italia la serie è stata trasmessa dalla Rai fra il 1971 e il 1975. Ebbene, nel I volume del Milione, nelle pagine in cui si parla del teatro francese (non posso dirti la pagina precisa per le ragioni di cui sopra) c’è una fotografia con due attori in costume, una donna e un uomo; la didascalia dice semplicemente “Attori nel ridotto della Comédie Française” o qualcosa del genere, ma l’uomo è appunto il bravo Descrières, ben riconoscibile 🙂
Ah che chicca, caro Claudio, prima di rispondere sono andata a controllare e sì, c’è proprio quella foto, fantastico!
Tra l’altro il Milione aveva appunto questa ricca selezione di immagini che ne faceva un’enciclopedia veramente speciale, secondo me.
Buona giornata Claudio, grazie.
Buona giornata a te 🙂
Grazie Claudio!
Ciao Miss,negli anni 70 non ho potuto leggere molto se non i testi scolastici,anch’io ritagliavo e componevo,e poi lo faccio anche oggi.Enciclopedie no mai,tanto amore per la filosofia e la musica classica.Buon pomeriggio a tutti,e grazie dei vostri ricordi
Grazie a te Mauro, passa una bella serata!
Cara Miss davvero bei ricordi…io sono un po’ più vecchietta e facevo le ricerche al ginnasio e, come te, avevo il Milione, ma i nonni possedevano la mitica ” Treccani” che oggi è in casa mia! Per alcune ricerche però era più comoda la Garzantina in due soli volumi. Grazie per questo tuffo nella giovinezza.
Uh, la Garzantina, io mi sono sempre tenuta stretta quella sulla storia, un piccolo gioiello!
Un abbraccio cara Angelica, buona serata.
Parlandoci delle vecchie enciclopedie anni 70, spalanchi un mondo di nostalgia…. Ne avevo diverse e le consultavo continuamente per le ricerche scolastiche … Poi ne avevo una un po’ inusuale, uscita proprio degli anni 70 , erano quattro
Volumi colorati Dove/Come/Quando/Perche’ …da li’ attingevo sempre informazioni inusuali che personalizzavano le mie ricerche… E io mi gratificavo cosi!
Eh, che bei ricordi!
Io,bambina degli anni 60, avevo Conoscere, regalo di prima comunione di genitori e nonni.
Quei volumi dalla copertina di tela rossa, ricchissimi di illustrazioni erano affascinanti e furono la migliore compagnia durante la lunghissima convalescenza che seguì alla polmonite da Hong Kong.
Questa non la conosco!
eh sì, anch’io facevo le ricerche sulle enciclopedie
Eh…
Irene
Cara Miss Fletcher, caspita è una bella storia i riccordi dei tuoi viaggi imaginati con l’aiuto delle enciclopedie. Imagino la tua gioia di ragazza leggendo e scoprendo il mondo. Un bacio imaginato a te.
Ah cara, anche l’Olanda mi affascinava, per gli zoccoli, i mulini e i tulipani. Spero un giorno di vederla insieme a voi! Un abbraccio!
Secondo me è stato un privilegio essere bambini a quei tempi …. I miei non mi compravano i libretti delle ricerche ma mi ingegnavo con riviste che la casa era sempre piena, dato che mio papà per lavoro viaggiava … e poi c’era “Roselline” che conservo ancora un libretto per poter imparare a disegnare dai disegni più semplici della prima elementare ai più difficili di quinta e tante “Cornicette” che dovevamo fare a fine o inizio compito …. il libretto dei compiti delle vacanzee il ricordo va a quando nella nostra casa di montagna in Toscana per i temporali andava via la luce ….. Certo non ho la mente elastica come hanno i ragazzini ora, anzi devo chiedere sempre aiuto ogni volta che cambia il telecomando, ma quello che abbiamo avuto noi è più indelebile rispetto alla tecnologia …
Eh davvero, che bei tempi abbiamo vissuto, sono d’accordo con te.
Benvenuta su queste pagine, Sara, grazie e buona serata.
Pensi un pó , miss…mi sono innorata dell’ enciclopedia il milione a 12 anni. Nella biblioteca della cittadina dove abitavo allora e dove andavo a fare le ricerche. Ora, a 63 anni mi è stata regalata da un parente…che felicità!!!!
Che bel regalo Elisabetta, capisco benissimo il tuo entusiasmo! Buon pomeriggio a te e grazie.