E giunse infine quel gelido giorno d’inverno, le giovani allieve erano tutte emozionate per quell’evento: attendevano quella serata da tantissimo tempo e ognuna di loro desiderava mostrare al meglio le proprie qualità.
Impegno, talento e versatilità: le aspiranti musiciste che studiavano con il Professor Gonzales avevano molte frecce ai loro archi.
Ed ecco arrivare una folla di trepidanti genitori, si percorre Via Roma e poi giunti in cima a Salita Santa Caterina ci si dirige alla Sala Sivori dove si terrà il saggio musicale, un momento importante e da non perdere.
E le giovani musiciste, dovevate vederle!
Ognuna sfoggiava l’abito migliore, con garbata modestia e raffinata eleganza, si intende.
Una aveva dei piccoli orecchini di perle, l’altra portava una collana cara donata dalla nonna, i capelli erano raccolti sulla nuca come si conviene.
E così ebbe inizio il pregiato saggio: a dare il via furono quattro brillanti allieve e il brano prescelto fu l’overture del Flauto Magico per 2 piani ad otto mani.
Seguirono altri brani di Schubert, Wachs, Schumann.
Ecco una timida signorina che si avvicina al pianoforte: ha la gonna blu, la camiciola chiara con il colletto di Sangallo, lo sguardo angelico, una treccia bionda le cade sulla schiena.
Lei posa le sue diafane dita sottili sui tasti del pianoforte e la melodia si spande per tutta la sala.
Il programma era composto di due parti per un totale di 12 brani.
La seconda parte ebbe inizio con la serenata del Don Giovanni di Mozart per 2 piani e 4 mani e terminò con la marcia turca “La Ruine d’Atene” di Beethoven per 2 piani ed otto mani, tra le due esecuzioni furono suonati brani di Mendelssohn, Listz e Gonzales.
Tutte le signorine completarono il saggio con gran successo e soddisfazione.
Erano tempi diversi, tra il pubblico non c’erano certo persone che scattavano foto ricordo della serata, forse un fotografo professionista immortalò la serata.
La Sala Sivori si trovava in Salita Santa Caterina, ai nostri giorni ospita un cinema.
Ognuna di quelle fanciulle serbò certo un ricordo caro di quella serata, i cognomi di ognuna di loro sono stampati sul volantino con il programma della serata.
Trovai tempo fa questo foglietto su una bancarella e così lo misi in salvo, fantasticando in più di un’occasione su quella magnifica serata.
Accadde molto tempo fa: era il 13 Gennaio 1905 alla Sala Sivori.
“dovevate vederle!”… e infatti Miss, quelle giovani allieve, ce le hai fatte vedere e direi anche fatte sentire…
Grazie carissimo, questo volantino mi ha fatto sognare!
Mi hai ricordato i saggi di quando eravamo piccole… chissà se qualcuno scriverà mai un post recuperando i preziosi libretti di quelle serate (chiederò a mia mamma se li ha ancora… non si sa mai 😉) bacioni!
E davvero, chissà, potremmo essere di ispirazione per qualcuno nel futuro!
Un bacione, cara, grazie.
Si che bello immaginare quella serata e le sue protagoniste …. anch io sono certa ci fossero delle
collane di perle indossate quella sera , magari prestate dalle mamme o dalle nonne o dalle zie … la
Magia si ripete quando le ragazze tornano ad estrarre girocolli di perla da portagioie antichi che da molto tempo giacevano lì dimenticati … una delle mie figlie , recentemente, mi ha sorprendentemente chiesto di prestarle una collana di perle da indossare … restai sorpresa di cio’ ma gioiosa di poter acconsentire!
Che emozione, me l’immagino, cara Brunattola!
Quanti avvenimenti del passato oramai dimenticati, fortunatamente grazie a questi veri e rari documenti si riesce a creare ancora emozioni oltre a far vivere la nostra fantasia.
Davvero carissimo, custodire questi ricordi del passato è un vero privilegio.
Un abbraccio Eugenio, grazie!
Grande Miss, fenomenale nel far rivivere le atmosfere del tempo che fu. Anche a me piace “viaggiare nel tempo”. Grazie !!!
Grazie di cuore Mario, mi diverto tanto anch’io, è sempre una bella emozione scoprire cose come queste.
Buona serata a te!
La Sala Sivori venne aperta grazie al mio trisnonno Giuseppe Bossola, che utilizzò i locali , precedentemente scuderie del palazzo Doria Spinola , per farne sala da concerto e ritrovo culturale dei musicisti ed appassionati dell’epoca. Successivamente trasformata dopo anni nella prima sala cinematografica d’Italia, nel 1896 proiettò il primo film dei fratelli Lumière..
E’ bello ritrovare anche piccoli frammenti di una storia grande e piccola nello stesso tempo…
Oh ma che meraviglia, Pia Carla, la storia del tuo trisnonno sarebbe davvero da raccontare, grazie di aver condiviso questo ricordo!