Molti luoghi in questa città parlano di lei, Maria Brignole Sale fu una nobildonna genovese alla quale dovremmo essere grati per la sua prodiga generosità.
Lei e il suo consorte, Raffaele Luigi De Ferrari Duca di Galliera, si distinsero per la munificenza verso questa città: la generosità del Duca di Galliera permise l’ampliamento del Porto di Genova.
Maria Brignole Sale fondò poi anche l’Ospedale San Raffalele di Coronata, il San Filippo di San Bartolomeo degli Armeni e l’Ospedale di Sant’Andrea, il nostro attuale Galliera.
La Duchessa di Galliera, inoltre, donò alla città i suoi palazzi con i loro ricchi arredi, i dipinti e le preziose opere d’arte che oggi sono il fiore all’occhiello di Genova e sono parte dei Musei di Strada Nuova.
Nell’atrio in uno di questi edifici di Via Garibaldi, il nostro Palazzo Rosso che ora è appunto sede museale, trovate il busto di lei: Maria Brignole Sale, Duchessa di Galliera.
A scolpirlo, con il consueto mirabile talento, l’artista Vittorio Lavezzari, autore di diversi pregevoli monumenti siti sotto i porticati del Cimitero Monumentale di Staglieno.
Ed ecco la grazia della mano di lei, le sue dita sottili, il bracciale al polso.
E gli orecchini pendenti, le perle che le cadono sul petto, lo sguardo che sa vedere lontano.
Così la ritrasse il bravo scultore, lasciando a noi il volto di lei in quella Strada Nuova che era uno dei suoi luoghi, in quell’edificio che fu dimora della Duchessa.
Colpisce la candida leggiadria dei pizzi e dei merletti scolpiti nel marmo.
E spicca la bellezza armoniosa delle sue mani, la raffinatezza dei suoi gioielli che sono il suo ornamento e quel foglio che tiene tra le dita: non so dirvi cosa rappresenti quella carta ma a me piace pensare che possa essere il munifico testamento scritto dalla Duchessa in favore della sua città.
Così si svela, nella sua dolcezza, in un luogo a lei caro, la nostra Marinetta Brignole Sale Duchessa di Galliera, generosa benefattrice che sempre dovremmo ricordare.
Quella mano racconta tutta la persona:raffinata,curatissima ma grande,energica e forte.
Sì, era una donna speciale. Grazie Eliana, un abbraccio!
mirabile busto, Miss… io che abito a 6 km da Pietrasanta, la piccola Atene, capitale mondiale della scultura, sempre mi meraviglio di come gli scultori sappiano far palpitare i marmi…
Davvero, certe sculture paiono vive!
Quelle trine sono una meraviglia! 😍 baci cara!
Sì, guarda! Poi vedendo come sono candide le sculture tenute al coperto ci si rende conto di come dovrebbero essere sempre queste opere d’arte, mi riferisco chiaramente ai monumenti di Staglieno.
Un bacione cara, buona giornata.
Questa estate partecipai ad un evento per la presentazione di un libro a Sassello e si parlò non solo della munificenza illuminata della duchessa e del consorte ma anche della figura di quel figlio Filippo che tanto le provoco’ dispiaceri, disappunti e dolori con le
sue scelte di vita … quel figlio tanto irriconoscente con la nobile famiglia stride invece con la gratitudine che le dobbiamo noi genovesi!
Sì, è uan storia complessa la sua, hai ragione.
davvero uno spettacolo questa scultura! 👍👍👍👍👍👏
Si, è meravigliosa!
Ciao Max, buona serata a te.
Approfondirò la storia di questa grande donna.
Il busto è bellissimo, rimango sempre stupita di come siano riusciti a replicare il pizzo sia in scultura che in pittura, è sempre il particolare che mi colpisce di più.
Una maggiore cura ai monumenti di Staglieno sarebbe necessaria davvero, un peccato vederli “sporchi” ma anche alle grandi statue dell’ospedale San Martino …
Sono d’accordo, cara, a vedere come potrebbe essere quelle opere ci si rende conto di quanto si potrebbe fare per valorizzarle.
Quegli orecchini hanno sempre colpito anche me
Una bella opera davvero!