Ancora una piccola storia di caruggi.
Camminare, osservare, cercare: non solo gli affreschi e le incisioni, le finestre spalancate a catturare la luce e le ardesie spioventi.
Questa è davvero una piccola storia, racconta di certi dettagli forse per alcuni insignificanti ma per me pieni di fascino.
E così oggi vi mostro cosa si nasconde in certi vicoli ombrosi, i muri e le tante particolarità che si incontrano alzando lo sguardo.
Le chiavi si trovano in tante parti della città vecchia, ve le ho già mostrate in altre occasioni.
I muri e la ruggine.
Ruggine, tracce, indizi.
Ovunque, in ogni più recondito angolo.
E occorre guardare verso l’alto, ma spesso anche verso il basso.
E trovare la spiegazione a volte è impresa ardua.
Ora magari qualcuno di voi sarà perplesso.
Oggi vi mostro vecchi ferri arrugginiti? Eh, proprio così!
Ho una piccola collezione di immagini, sapete?
Stranezze di caruggi, in un punto della città c’è persino una scala arrugginita.
Ignoro da quanto tempo sia lì, forse neanche tanto? Forse è soltanto vecchia e malconcia?
E’ possibile, io so solo dirvi che c’è.
Io cammino sempre guardando i muri e sempre trovo qualcosa che mi stupisce.
E questo che mai sarà?
Forse si tratta di un altro tipo di chiave? Se è così è evidentemente più raro, di questo tipo non ne ho viste altre fino ad ora.
Un vecchio muro e l’acqua che non scorre più, ma un tempo era diverso.
E ancora, adesso qui c’è un piccolo lucchetto.
Oh, un anello per assicurare il proprio destriero, questa sì che è una cosa utile!
E gli anelli non mancano, si trovano in diverse parti della città.
Capirete che per me questo gioco è una bellissima caccia al tesoro!
E c’è una parte della città nella quale si trovano diversi ferri piantati nel muro, in futuro ve ne parlerò ampiamente in quanto si tratta di un luogo davvero importante di Genova, intanto guardate questa immagine.
Muri, ferri e ruggine.
E ogni giorno una nuova scoperta, camminando in posti che frequento da sempre.
E allora capita, in questa misteriosa città, di trovare una serratura.
E’ sempre stata lì, chissà da quanti anni.
E ha una patina che racconta quanto sia antica e affascinante la sua storia.
Che belle! Ho un debole per le serrature quindi l’ultima foto mi ha conquistata! Chissà se scoprirei qualcosa di simile anche qui, dovrò cominciare a guardarmi seriamente intorno 😉 bacioni
Brava Viv, comincia anche tu la caccia al tesoro!
Un bacione cara, grazie!
Quella scala cementificata è bellissima, sembra un’opera d’arte contemporanea, ma non troppo.
E’ una cosa stranissima, non so da quanto tempo sia lì ma ha colpito parecchio anche me!
E si, se non apro il pc… ma se lo apro dove arrivo se non da Miss? ed adesso con queste foto che sono opera d’arte reale e surreale, come la scala cementata..
eccezzionale Miss
Grazie tesoro, la scala colpisce anche me, sarebbe interessante sapere da quanto è lì!
E tu non te ne andare più Gingi, eh? Un bacio grande!
Bellissime suggestioni questi ferri. La scala poi mi sembra antica, inglobata com’é nel muro. Chissà a chi é servita?
Ah, guarda! Se lo scoprirò ne scriverò, qualche idea visto il posto in cui si trova ce l’ho, quando ne sarò certa lo scriverò!
Grazie carissima, buon lunedì!
Hai una capacità di scovare il dettaglio incredibile. E di leggere la sua storia…
Tiptoe
Grazie Tiptoe, un abbraccio!
Curiosi dettagli che non sfuggono alla tua macchina fotografica! E viene da domandarsi perché sono lì, a che mai saranno serviti…
Eh, sapessi quanto mi incuriosiscono queste stranezze!
Carissima Miss, i tuoi bellissimi articoli hanno risvegliato il mio desiderio, peraltro mai assopito, di tornare, quando posso a Genova. Qui mi sono permesso di sfiorare un tema che ad una signora certamente non s’addice, però Genova è troppo bella per non amarla in tutto e per tutto
http://diegod56.wordpress.com/2013/05/13/vicoli/
Grazie a te del tuo apprezzamento, mi fa veramente piacere che vedere Genova su questo blog ispiri il desiderio di ritornare.
E come hai scritto nel tuo post, Zena non è mai banale.
Buona giornata Diego!
secondo me quella non è la chiave ma la fine di un tirante che passa in mezzo all’edificio.
E adesso vado a murare la scala di mio nonno
Ecco, vedi! Grande Pani!
Bravo, vai a murare la scala poi io vengo a fotografarla 🙂
me ignurant: che roba è? 🙂
Anelli per legare i cavalli, chiavi di sostegno per i muri, una vecchia serratura…cose che ho trovato per i vicoli di Genova!
Grazie Elisabetta!
beh dai, sono…ehm…soggetti per una fotografia alternativa: mi piace!!!
Ah, a me piacciono questi ferri arrugginiti, fotografia alternativa è perfetto!
a ognuno il suo campo! :*
Giusto 🙂
Cara Miss, inrìteressante argomento con molte curiosità, guardando ogni oggetto mi sembra di poter dire: che nella prima foto abbiamo la classica chiave che veniva inserita nelle case durante la costruzione, ad ogni piano se ne inseriva piu di una per dare sicurezza, trattandosi di costruzioni fatte in pietra e calcina.
La seconda e la terza sono anelli in cui sono ancora esistenti tracce di filo di ferro intorto, questo significa che il filo era attaccato anche all’altra estremità e intorcendo il filo meniva messo in tiro.
Quella che sembra una scala, mi sembra più una vecchia ringhiera, che non più utilizzabile è stata posta contro il muro per servire da armatura, dopo è stata ricoperta con l’intonaco in modo da rinforzare il muro stesso.
Poi abbiamo la foto in cui si vede la parte terminale di vecchio tirante che ha la stessa funzione delle antiche chiavi.
Gli anelli servivano principalmente per legarvi gli animali cavalli, muli, asini ma anche bovini.
Poi abbiamo una staffa in ferro che sosteneva un palo in legno per chissà qualche uso.
La serratura non si riesce dalla foto a capire se è collocata in posizione originale oppure inserita in un contesto che và fuori dal uso corrente.
Sai sempre scoprire un sacco di curiosit, brava.
Eugenio
Ah! Eccoti, con tutte le spiegazioni del caso, sei fantastico Eugenio. Una ringhiera? E’ probabile sai, adesso vado a fare un sopralluogo e ti confermo, come farei senza di te!
Un abbraccio grande, a prestissimo!
Cara Miss, guardando bene la foto si tratta di una scala ancorata con due occhielli al muro, che venica aperta per salire probabilmente sopra ad un soppalco.
Mi erano sfuggiti gli occhielli.
Eugenio
Ah, è una scala allora 🙂 !
Eugenio a te non sfugge niente, grande!
Ma come fai a trovare questi particolari? Secondo me “escono” quando ti vedono avvicinarti con la tua macchina fotografica!
Ma grazie, che bel commento mi hai scritto!
Io mi immagino i cavalli legati a quelli anelli non ho capito i fili di ferro.Ciao buona giornata
Misteri! Eugenio ha dato una spiegazione qui sopra, se non ci fosse lui che sa veramente tutto!
Queste stranezze mi piacciono moltissimo Ottavia!
Buona giornata a te!
Certo che un tempo non si era tanto consumisti visto che alle compere era dedicato solo un vicolo! Grazie di averci fatto volare con la fantasia verso un passato in cui la vita quotidiana era legata a quei piccoli oggetti.
Mi piace un sacco cercare i vecchi ferri!
Miss, mi sembra di capire che quando conviene toccar ferro, nei caruggi non c’è problema…
Ti sembra di capire bene, direi!
Ciao, a Milano, Castello Cova in piazza Sant’Ambrogio c’è uno di questi anelli grandi con un ferro che va in su con le fattezze di un drago
Che bello!