Vicina o lontana, ho sempre Genova negli occhi.
E questi sono ancora caruggi e panni stesi per le vie di un quartiere che ormai anche voi conoscete bene.
Io al Carmine vado spesso, ogni volta trovo una magia diversa di colori e di luci.
E inizia dalla piazza la nostra passeggiata, qui ci sono voci di bambini, i rumori del mercato e il profumo della focaccia appena sfornata.
E poi il primo filo teso tra un palazzo e l’altro, mentre il sole illumina le facciate delle case.
E poi su, in Salita Carbonara, uno degli scorci più caratteristici di questo bel quartiere.
Guardala così, tra ombra e luce, tra persiane aperte e socchiuse.
E ancora, una sfumatura di lilla, nessun colore stona nei caruggi di Genova.
E sali ancora, troverai un’edicola vuota e ancora panni stesi.
Non saprei dirvi quante fotografie ho scattato in queste strade, ormai ne ho perso il conto.
E poi sali, sali ancora.
E coperte a quadretti, righe arancio e verdi, gerani rossi, tappetini messi ad asciugare.
Nella Piazza di San Bartolomeo dell’Olivella un’armoniosa melodia di bucato.
Faccio sempre lo stesso giro, su e giù per le strade del Carmine, passo da questa dolce salita che conduce verso Piazza della Giuggiola.
Prima di arrivare lassù voltati indietro, vedrai diverse sfumature di Genova, il giallo di quel muro poi è proprio casa.
E ancora, prima della piazzetta troverai Salita di Monterosso, di nuovo voltati indietro.
Qualche altro passo e lo sguardo incontra un’esplosione di colori e una porta verde e le tendine sottili e i vasetti posati davanti a una finestrella.
E ancora, ancora, guarda su.
E una bianca fioritura e un bianco bucato sui fili da stendere.
E la cassetta della posta, la grata, le piante grasse e i tappetini.
E a volte invece, in Salita di Monterosso, sfumature di marrone, nessun colore stona nei caruggi di Genova.
Scendi, come il vento già dalla discesa, il vento che solleva i lenzuoli e li fa danzare.
E poi, a volte, in Salita San Bernardino una gioiosa e luminosa confusione.
E che bellezza, non so dir altro!
Un’anziana signora sale su per la creuza con le borse della spesa, sotto gli archetti ombra, aria e silenzi rotti dalla musica che proviene da certe finestre.
Una voce, una risata, un sorriso.
E i colori della vita di ogni giorno.
La passeggiata termina in Piazzetta della Fragola, in questa dolcezza.
Vicina o lontana, ho sempre Genova negli occhi.
….mah…..lo sai, vicina o lontana da Genova….vedo o penso solo al mare e a Boccadasse….
E cara Gabriella, so come la pensi, secondo me ti perdi qualcosa di davvero unico!
Che meraviglia, Miss, tutti quei colori, quei giochi con la luce e con il vento… Sai che quando sono in giro e vedo dei panni stesi mi salti in mente tu?
Bellissimi anche gli archetti sulle facciate delle case.
Buona giornata di sole 🙂
Che meraviglia, sì! Grazie, sono contenta di sapere che quando vedi i panni stesi pensi a me, è proprio una bella cosa Tiptoe, buona giornata a te cara!
Questo post è un meraviglioso gioco di colori che si rincorrono e trovo che l’ottava foto sia incantevole. Non sono mai stata nei caruggi ma ormai mi sento di casa. Bacioni!
Soprattutto al Carmine, ne ho scritto talmente tante volte ma davvero ci sono colori e suggestioni per me uniche!
Grazie cara, l’ottava foto l’ho scattata mentre due signore mi guardavano piuttosto perplesse probabilmente domandandosi cosa caspita stessi fotografando 🙂
Bacioni a te!
Questa passeggiata fotografica è un incanto di colori e di sensazioni. Il Carmine è l’angolo di Genova che più di altri ancora conserva l’atmosfera e il ritmo di un tempo lontano; non ci sono le vetrine scintillanti (e talvolta pacchiane), tutto si muove in lentezza nel silenzio delle stradine che si inerpicano verso l’alto o scendono ripide verso la piazzetta del mercatino.
Marina, il Carmine è esattamente così, c’è qualcosa di inaspettatamente incantevole in quelle strade e ogni volta ne resto affascinata!
Grazie, felice che la mia passeggiata fotografica sia così apprezzata!
Bellissimo come sempre. Una curiosità, il mercato del Carmine c’è sempre?
Certo, è stato anche rinnovato e adesso ha alcune particolarità, ne scriverò presto, promesso!
Bellissime queste foto! Davvero!
Grazie Giusy, buona serata!
Inizi ad avvertire tutti i sintomi di crisi d’astinenza da Genova…..nevvero Miss?
Bacetto Susanna
Zena è sempre Zena, lo sai Susanna!
Un bacio a te cara!
O Carmo o l’è delongo belliscimo e a mi o mette allegria, che bello comme tì nou descrivi, me pa’ de sta lì, comme un muggio de anni fa’!!!ciao cariscima,un cao saluo!!!:)))
Che bello leggere queste tue parole, grazie di cuore Pino!
Un abbraccio grande a te!
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Miss, in genere, i caruggi hanno il potere di rendere poetici i panni stesi… in particolare questi del Carmine, fanno sembrare poetici anche gli archetti che, in realtà, sono un accorgimento antisismico…
Gli archetti sono una meraviglia architettonica, certo la loro funzione non è poetica ma l’effetto sì!
Buona giornata Sergio, grazie.
Miss, sono tornato con grande piacere a posare gli occhi su questo coloratissimo post, perchè se lo merita… se il colore non esiste, al Carmine, sembra impossibile…
Sapessi quante volte ci torno io sono per i panni stesi! Grazi Sergio, buona serata.
Queste immagini rallegrano il cuore❤
Tanta luce e tanto colore ❤