Mi hanno colpita la sua grazia e l’eleganza della sua postura, lei è una misteriosa gentildonna, non so il suo nome ma ho incontrato il suo sguardo in una delle sale di Palazzo Rosso.
Forse i critici d’arte conoscono la sua vera identità, io non so dirvi nulla su questa giovane donna ritratta da Jacop Ferdinand Voet, pittore originario di Anversa vissuto nella seconda metà del ‘600.
Lei con una mano pare stringere un lembo della sua veste chiara.
Porta un abito raffinato dalle ricche maniche di pizzo, il vestito è ingentilito da vaporosi fiocchi rossi come papaveri.
E così la sua immagine è giunta fino a noi, nella sua incontestabile grazia.
Indossa orecchini preziosi e al collo porta una collana di perle, i riccioli si posano sulla sua pelle bianca.
Chi sei, graziosa dama di un altro tempo?
Il suo sguardo vivace ha catturato la mia attenzione, la immagino inquieta davanti al pittore, la penso a suo modo impaziente.
L’attesa e la posa immobile, forse invece lei vorrebbe parlare o magari ridere, forse trattiene il respiro.
Forse, io credo.
Regge con la mano una mascherina nera e a questo dettaglio si lega l’intera opera denominata appunto Ritratto di dama con maschera.
Nel mese del Carnevale ho incontrato lei.
Viene da un tempo lontano, dama gentile con quella veste dai fiocchi vermigli, con la maschera scura per celare il suo viso.
Viene da un tempo lontano e ancora ci osserva, in un salone di Palazzo Rosso.
Miss, questa bellissima Dama, smentisce il famoso detto: “ti conosco mascherina!”, perchè anche se non la indossa ignoriamo chi sia…
Vero, è proprio bella, piace tanto anche a me!
Come sempre mi perdo in quest’abito…. Quanto vorrei, anche solo una volta, indossarne uno così.
…Ma forse a noi manca quella grazia misteriosa….Con o senza maschera!
Emanuela
Eh cara, piacerebbe anche a me! Un abbraccio, Emanuela, grazie.
Si possono immaginare molte storie su questa dama, ma a me assale la voglia di essere nei suoi panni (letteralmente dico)
E pure a me, cara Katia!
All’epoca tutte le dame sfoggiavano queste pettinature ricciolute… per me sarebbe stato uno strazio con i capelli che mi ritrovo sarei stata tutto il giorno ad arricciarli. E comunque mi associo anche io a te e Katia anche se credo avremmo patito alquanto il bustino. Bacioni!
Uh, il bustino, credo che fosse una vera tortura!
Io con i ricci non ho problemi ed essendo nata in questa epoca passo un sacco di tempo a lisciarmeli, ecco.
Baci cara, buona serata.
sono stato più volte a Palazzo Rosso, ma leggere la tua descrizione mi ha fatto rivedere questo capolavoro come fosse la prima volta (:-)
Bravissima anche nelle descrizioni artistiche, oltre ai tuoi scatti. (:-))
Grazie! Le foto non sono perfette ma fotografare i quadri è sempre complicato, almeno per me, questo dipinto è davvero splendido.
Magnifica! Sto seguendo un corso di storia dell’arte con un prof straordinario. A un certo punto ha detto: Se si fossero conosciuti i capolavori nascosti nei palazzi genovesi, Genova non sarebbe stata bombardata. Ce ne sono rimasti molti. Grazie Miss
Un quadro splendido, sono contenta di averlo visto! Grazie Paola, buona serata a te.
Mi hai fatto venir voglia di ritornare ai Musei di Strade Nuove …
Io ogni tanto ci passo, anche se li ho visti tante volte c’è sempre qualcosa che mi affascina.
Basta quel semplice fiocco apportato un po’ dovunque con maestria per rendere questo vestito da sfoggiare. Baci
Sì, veramente incantevole!
Stupendo, miss Fletcher. Continua a deliziarci e ad aprirci ancor più gli occhi con questi reportage dei dettagli che danno vita ad un’ opera d’arte.
Grazie e buona soleggiata giornata marzolina. 🙂
Grazie di cuore a te Maria, buona giornata!