Drin, drin!
Qualcuno qua conosce il Signor Fontana e i suoi campanelli?
Ah, se non ne avete mai sentito parlare è soltanto perché siete gente di un altro secolo ma se invece voi foste genovesi della fine dell’Ottocento allora sì che sapreste parlarmi di lui, ne sono più che certa!
Dunque, è il 1875 e il Signor Alessandro Fontana produce fantastici campanelli per i suoi clienti genovesi in Via ai Quattro Canti di San Francesco.
E si può scegliere, ne ha di diversi tipi e qualità!
E non solo, a quanto pare il signor Fontana si occupa anche di pagliericci e pure di parafulmini, per non parlare dei premi ricevuti.
Con piena soddisfazione del Signor Fontana, ovviamente!
La meravigliosa pubblicità è pubblicata sul volume Guida Commerciale descrittiva di Genova del 1874-75 di Edoardo Michele Chiozza, un libro magnifico che mi regala veri e propri viaggi nel passato.
E così, tra le varie chicche trovate su queste pagine c’è anche questa riguardante l’attività di successo dell’esimio Signor Fontana, non so perché ma lo immagino come un tipo gioviale con due bei baffoni.
Eh, come sempre faccio i miei voli di fantasia!
E voi, quando per caso doveste passare in Via ai Quattro Canti di San Francesco prestate attenzione.
Potrebbe persino capitarvi di sentire quel drin drin e statene certi: quello lì è il suono dei campanelli del Signor Fontana.
Miss, non era quello di Els ed Irene, il Paese dei Campanelli?
Pure i caruggi, a quanto pare!
Sento nostalgia dopo il grazioso racconto Dear Miss, in qualche portone antico si notano ancora le antiche tracce di campanelli a tiraggio come quelli del Signor Fontana di cara memoria.
Di solito si vedono, sostenuti da grossi anelli di bronzo una mano chiusa a pugno intenta a bussare, che bello e grazie tante per le tue preziose cose! Buon pomeriggio
Vero, hai ragione, in certi antichi palazzi si trovano ancora!
Grazie Mauro, buona giornata.
Anche io immagino il sig Fontana con due baffoni a manubrio… chissa’ perche’ ! Forse perche’ i campanelli dei quali sento piu’ nostalgia sono proprio quelli che erano posizionati sui manubri delle biciclette antiche ed ancora utilizzati in quelle della mia infanzia… drin drin
Esatto, proprio quei baffi lì!
Che belli quei campanelli… mi han fatto venire in mente quelli nelle case nobiliari per chiamare la servitù ai piani bassi, con quei bei quadranti con il nome del locale da cui partiva la chiamata. Chissà se li faceva anche il signor Fontana… un bacione cara!
Uh, è vero, cose proprio del passato!
Un bacione a te Viv, buona giornata.
lo farò 🙂
Ottimo!
Irene
Sertava pensa alle campane di chiesa. Non è un arte tipicamente olandese. Per esempio in Italia a Agnone da 1300 hanno colato campane in bronzo. In questo articolo Miss Fletcher racconta la storia del Signor Alessandro Fontana che produsse bellisssimi campanelli per i Genovesi. Avrei voluto connoscere il Signor Fontana. Cari saluti a Sertava. Grazie e un bacio a te, Cara miss Fletcher.
Grazie carissima, sei un tesoro, quando leggo i tuoi commenti mi viene sempre un bel sorriso.
Un abbraccio, Irene.