Mettere da parte la legna per l’inverno.
In cima alla scale, dove cresce il rosmarino odoroso, là dove c’è quello steccato.
Mettere da parte la legna per l’inverno, per quando scenderà copiosa la pioggia e la nebbia fluttuerà sulla valle, per la stagione delle giornate brevi e del tempo gelido.
La legna arderà nella stufa, mentre fuori candida cadrà la neve.
Mettere da parte la legna per l’inverno è la chiara metafora di certe nostre azioni che sanno renderci la vita più lieve.
Leggere un bel libro, osservare un panorama, ridere forte in compagnia di qualcuno che amiamo, scoprire un posto nuovo, svagarsi nella natura, ascoltare una musica che rilassa e fa sognare: tutto questo è “mettere da parte la legna per l’inverno”, secondo me.
Si conserva negli occhi, nella memoria e nella mente qualcosa che ci ha reso felici e soltanto riviverlo o ricordarlo può donarci ancora nuova serenità.
Anche se fuori nevica, la legna brucia e un caldo tepore si diffonde così nelle stanze della nostra vita.
Può essere un verso di una poesia, la fotografia di un viaggio, una melodia cara, una piccola cosa che al momento magari ci pareva insignificante.
E possiamo essere così grati a noi stessi per essere stati così saggi da saper mettere da parte la legna per l’inverno.
Ti spiace se leggo l’ultima frase come metafora?
Da sempre chi accumula conoscenza,bellezza, cultura,poesia e spiritualità sopravvive ai periodi bui della storia.
Ci sono poi veri artisti nell’accatastamento della legna (mio marito fotografa sempre queste opere d’arte e ne ha un discreto album)come a ricordarci che anche le cose più umili ed effimere meritano il loro momento di gloria
Proprio così cara, è una metafora delle tante belle cose delle quali sappiamo fare tesoro.
Un abbraccio, cara Eliana.
O magari con un cammino il cui fuoco rischiara un viso solcato da una lagrima,un rosario in mano
aspettare,avvolti in un pannilino per sentirci accovacciati con il nostro amico a quattro zampe.
Tutto è dono tutto è poesia.Ho un ricordo della nostra legnaia,dentro vi erano anche altre cose,come brocche ombrelli e persino a nostra insaputa la tana di una tenera gattina,una finestrina
permetteva al sole di entrare una volta al giorno.
Grazie Dear Miss Fletcher che leggi nei nostri cuori
Che ricordo dolce, caro Mauro, grazie di averlo condiviso.
Miss, la foto è splendida e il testo pure…
Grazie di cuore, caro Sergio.
In queste vacanze stai mettendo da parte tanta legna per il prossimo inverno. Speriamo sia più lieve di quello passato… e fuor di metafora quelle cataste così perfette nella loro geometria mi hanno sempre affascinato. Baci!
Anche a me, sai? E guardandole mi è venuto in mente che la legna può anche avere questo speciale significato.
Un bacione a te cara, grazie!
Questa è pura poesia.
Grazie caro Mauro, troppo buono.
Non c’ è ricordo più dolce per me che le cataste di legna che in estate faceva papa’ …. aveva quel suo ritmo costante, preciso e paziente nel farlo come per un’ opera d’ arte ….in effetti le cataste erano perfette, quasi scolpite come una scultura unica, progettata e pensata con quelle fattezze …. sembrava una profanazione prelevarne qualche ceppo da ardere per il forno o per la stufa a legna … eppure erano state fatte per questi scopi … quanto mi mancherà in questo inverno quel poter “mettere da parte la legna”!
Un ricordo tenero e prezioso, un abbraccio, cara Brunattola.
Lo faccio, anch’io ogno anno, mettere da parte il legno per l’inverno. E un rito di cui ho bisogno per prepararmi all’inverno e che mi riscalda gia il cuore e l’anima in previsone di riscaldarmi e la casa. Hai un modo tanto poetico per descrivere
quella sensazione. Grazie mille, cara Miss Fletcher.
Grazie cara amica, ti abbraccio!