Questo è il racconto di una nostalgia che puntuale ritorna nel periodo delle feste.
Mi capita, sempre, quando passo in Soziglia, di soffermarmi davanti a certe vetrine dei nostri caruggi: l’Argenteria Brizzolari è uno storico negozio della città vecchia, è una realtà attiva dal lontano 1921 e quindi esiste da cent’anni esatti, quanto tempo!
È un bel negozio nel quale trovano posto spaziose ed eleganti vetrinette che ospitano gli argenti preziosi: ci sono le cornici, i piccoli oggetti, i piatti e tante diverse raffinatezze per la propria casa e per i regali.
Questo negozio per me è poi veramente speciale perché è sempre stato uno dei preferiti di mio papà ma devo dire che è sempre piaciuto a tutti noi, anche mia mamma e mia sorella ne conservano un dolce ricordo.
Così, nel tempo di certe festività natalizie lontane, uno dei miei diletti era acquistare qualche piccolo regalino in questa bella argenteria.
Quel negozio racchiudeva un universo magnifico, era un piccolo mondo fiabesco composto da una distesa di oggettini minuti adatti alla casa di una bambola, era una gioia scegliere ma non era neanche così semplice!
E così, in casa mia, di volta in volta e di Natale in Natale, qualche componente della famiglia si aggiudicava qualche oggettino delizioso di Brizzolari: una barchetta con la vela gonfia, una seggiolina e una comoda poltroncina, un minuscolo velocipede e una scarpina degna di Cenerentola, gli strumenti musicali di un’orchestra mignon, un ramo di vischio o una campanella con un fiocchetto.
Era un mondo intero, ve l’ho detto!
Ancora adesso, come sempre ho fatto, quando passo in Soziglia mi incanto davanti alle vetrine e alle vetrinette.
Sto un po’ lì, osservo e mi ritrovo ad ammirare una piccola macchina da scrivere, una racchettina da tennis, una sprintosa biciclettina.
E naturalmente vorrei avere tutto, resto indecisa, quanto è difficile scegliere, in certi casi!
Proprio come accadeva allora, in quegli anni distanti, quando il Natale era d’argento.
In milanese li chiamano “ciapa pulver” ma anche se io non amo averne in giro troppi (anche per questo motivo) alcuni sono deliziosi e soprattutto hanno il fascino di una madeleine proustiana… adoro la mia lumachina d’argento per esempio. Buona giornata!
Ecco, vedi… io amo i soprammobili, lo sai.
Un bacione Viv, grazie.
Anche io ho roba attira polvere! Magari per poco spazio li metto in una scatola, li dimentico, poi me li ritrovo in mano dopo anni! Cosi spolverandoli, lustrandoli, come una lampada di Aladino mi sembra che si rimaterializzino le immagini del passato! Vedo la tavolata con mamma, papà e nonni a Priaruggia o quella a San Nicola. Rivedo La zia che piena di gioia ci regalava la riproduzione della Lanterna! E a lei non dicevamo che quella Lanterna la avremmo poi girata in regalo ai parenti toscani. La tregalavamo ai toscani perché ai milamesi non potevamo siccome quella zia frequentava pure loro! Bei ricordi, quanta maliconia … Belin sto invecchiando con il sintomo del magón facile … Ciao Miss. Un saluto felrtino surgelato, stamattina alle 8 qui meno 8° !
Ma che bei ricordi Sergio, grazie di averli messi qui! Buon freddo venerdì a te, qui piove piove!
belle, Miss, queste tue nostalgiche rimembranze… noi a Buenos Aires, d’argento avevamo il Rìo de la Plata… e invece a Milano, “el nagutin d’or faa su in de la carta d’argent”: insomma, paese che vai usanza che trovi…
Eh sì veramente! Grazie Sergio, buona giornata.
Confesso che non ho mai amato molto i soprammobili e gli oggettini regalo ma in adoro le posate d’argento e soprattutto amo i cucchiaini … quelli che la mamma non voleva mai usare perché andavano ripuliti dell’ ossido N scuro del tempo prima di poterli usare per abbellire la tavolo o per il momento del te’ o del caffè…
Le posatine piacciono tanto anche a me!
Come te, cara Miss Fletcher, amo molto l’ argento, piccoli oggetti d’argento. Mi piacerebbe conoscere questa Argenteria. Devo confessarti che faccio una collezione di coquetiers o portauova d’argento. Questa Argenteria è da mettere sulla lista delle cose da vedere quando saremo, finalmente, di nuovo a Genova. Non vedo l’ora.
Un bacio d’argento a te.
Uh, non lo sapevo, allora devi proprio scoprirla, certamente troverai qualche bel pezzo per la tua collezione.
Un bacione cara, grazie.