La notizia era di quelle capaci di suscitare grandi emozioni e venne pubblicata sul quotidiano Il Lavoro in un giorno di primavera.
Finalmente, con grande abilità e grazie al lavoro di molte maestranze, si era portato a termine lo straordinario recupero della nave Principessa Jolanda.
Il piroscafo, varato a Riva Trigoso in un giorno di settembre del 1907, era rimasto sull’acqua appena poco tempo ed era affondato poco dopo proprio durante la cerimonia del varo colando a picco nelle acque del Mar Ligure.
Quel magnifico vapore sparì tra le onde davanti a un pubblico attonito che non poteva credere a cotanta sfortuna!
A un po’ di mesi di distanza, in questa primavera del 1908, ecco quindi la buona notizia: sul giornale si legge che finalmente il relitto è stato portato a galla!
All’opera mirabile hanno preso parte stuoli di tecnici, palombari e operai specializzati, il cronista narra con ricchezza di particolari come siano state asciugate le stive.
Con l’ausilio dei rimorchiatori si attendeva così che il magnifico piroscafo fosse condotto nel porto di Genova: sul giornale del 1 Aprile 1908 si legge che l’arrivo era previsto per le ore 10 di quella stessa giornata.
Si era programmato che il Principessa Jolanda venisse ormeggiato a Calata delle Grazie per essere poi sottoposto a diversi interventi di riparazione.
Come è logico che sia, i genovesi si incuriosirono parecchio per questa mirabolante novità e furono molti coloro che se ne andarono sulla Circonvallazione a Mare ad attendere l’arrivo del leggendario piroscafo.
Era una bellissima giornata di sole e una folla di trepidanti curiosi si mise in paziente attesa ma il tempo passava e all’orizzonte non si vedeva nulla.
Che mai sarà successo?
Magari qualche inconveniente!
Dove è finita la nave? Perché non arriva?
Gli insoddisfatti genovesi forse aspettarono a lungo e alla fine furono costretti a desistere: non si vide manco l’ombra del Principessa Jolanda!
Il giorno dopo, tuttavia, in quel luminoso 2 Aprile del 1908, ecco svelato l’arcano sulle pagine del quotidiano Il Lavoro: quei burloni del giornale avevano tirato un bel tiro ai loro lettori, la notizia era un clamoroso pesce d’aprile e in tanti avevano abboccato all’amo!
Il piroscafo Principessa Jolanda non riaffiorò mai più, ne vennero recuperate in seguito solo alcune parti.
Negli anni successivi, tuttavia, furono forse molti coloro che ripensarono a quel giorno in cui se ne erano andati di fronte al mare della Superba con la speranza di veder entrare in porto i rimorchiatori con il grandioso piroscafo Principessa Jolanda: accadde a Genova il 1 Aprile del 1908.
Miss, un Pesce d’Aprile, davvero principesco…
Che storia Sergio, erano geniali!
L’hai talmente interpretata bene che ci avevo creduto anch’io, anche perché prendo spunto dal piroscafo Polluce che affondò nei pressi dell’isola D’Elba nel 1841,diretto a Genova.
Sei brava in tutto anche nel raccontarci storie da pesce d’aprile. Complimenti Dear Miss Fletcher
Grazie caro Mauro, sei sempre gentile!
Bellissima questa vicenda che rievochi attraverso le pagine di un quotidiano del tempo! Sarebbe bello rivedere oggi un piroscafo all’ orizzonte
Eh davvero! Grazie Brunattola, buona giornata a te!
Ma tu guarda che buontemponi! E comunque è davvero una sventura che sia affondata proprio nel giorno del varo, pensa alla disperazione dell’armatore… buona giornata cara!
Sì, veramente è durata un soffio, lo scherzo però fantastico!
Un bacione cara, grazie.
Che buontemponi geniali
Uno spettacolo!
Un bel Pesce d’Aprile, Miss Fletcher. Quei burloni avevano un’ idea geniale e originale con un enorme successo. Mi è molto piaciuto questa storia. Permettimi di racontarvi un Pesce d’Aprile che non ho mai dimenticato? Molti anni fa il Museo Archeologico a Leiden aveva invitato visitatori a venire a vedere una mummia che era stata riportata in vita con successo ……. C’era il 1 Aprile.
Che scherzo magnifico, cara Irene, impossibile dimenticarlo!
Un bacione a te cara, grazie.
È accaduto anche ad un’altra nave di affondare il giorno del varo. Il Vasa (anche Regalskeppet Vasa o Wasa) è un vascello svedese dotato di 64 cannoni, costruito per il re Gustavo II Adolfo di Svezia tra il 1626 e il 1628 ed affondato nel porto di Stoccolma il giorno stesso del varo, il 10 agosto 1628.