L’altro giorno, tornando a casa, ho incontrato una ragazza.
Era seduta di fronte a me, sull’autobus.
Una ragazza, sui 16 anni a dir tanto.
Un tipo molto semplice, con il visetto acqua e sapone, senza un filo di trucco, portava i jeans e le scarpe da ginnastica.
Lei non ha fatto caso a me, no.
Era troppo assorta a leggere, teneva un libro tra le mani e la sua mente e i suoi pensieri erano tutti lì, tra quelle pagine.
Sembrava che la lettura l’avesse trasportata proprio in un altro mondo, distante e lontano dal tempo presente.
Leggeva e il suo sguardo si faceva serio, era rapita dalle parole.
Ho guardato la copertina, il titolo di quel libro che pareva suscitare tanto interesse: Cime tempestose.
E allora ho osservato ancora quella ragazza così giovane e ho pensato che stesse conoscendo l’amore, l’amore secondo Emily.
E ho pensato a lei, a Emily Brontë e a quell’incontro tra due giovani donne.
Colei che raccontò la più grande passione d’amore mai narrata, visse appena trent’anni e questo fu il suo unico romanzo.
E in questi giorni quel libro è tra le mani di quella ragazza.
Un incontro, al di là dei secoli.
E l’amore, l’amore secondo Emily ha quello scenario scabro, la brughiera, anch’essa protagonista del romanzo.
Ed è un amore tormentato, potente, un amore che travolge e distrugge.
Catherine, che quando parla di sè si definisce selvaggia, aspra e libera, aggettivi perfetti per la brughiera che rispecchia, per certi aspetti, il carattere della protagonista del romanzo.
E quella ragazza, che legge, legge quelle pagine dense di emozioni.
E’ la grandezza della letteratura, capace di creare un legame con i personaggi e un senso di appartenza a certi luoghi neppure mai visti.
Le rocce, le foglie.
Guardavo la giovane lettrice, immersa in uno dei romanzi più grandi di tutti tempi e intanto pensavo.
Non è semplice narrare questo romanzo in maniera efficace, la sua bellezza è nelle atmosfere, in quel vento che spira implacabile su quelle colline, in quella passione che consuma e brucia, in quella complessità a tratti difficile da cogliere, nella profondità di certi abissi dell’animo.
Non ci sono mezze misure, mai.
L’amore è assoluto e totale, è crudele ed impietoso, annienta e colpisce al cuore.
E così è questo libro, lo amerete o lo odierete, senza vie di mezzo.
Non potrete scegliere, sarete accanto a Catherine nella brughiera, oppure lontani da lei.
Quella ragazza era lì, sulle colline, a Wuthering Heights.
Ed io ho pensato a quel passaggio del romanzo, nel quale la Brontë esprime appieno cosa sia l’amore, quella specie di amore, unico ed immenso.
E’ un sapiente gioco di metafore, nel quale si esplica appieno la potenza di un sentimento, quello che Catherine prova per Heatcliff, contrapposto a un diverso sentire, ben più flebile e fragile.
Queste le sue parole:
Le mie grandi sofferenze in questo mondo sono state le sofferenze di Heathcliff, e io le ho osservate e patite tutte fin dal principio; il mio pensiero principale nella vita è lui. Se tutto il resto perisse e lui restasse, io continuerei ad essere; e se tutto il resto persistesse e lui venisse annientato, l’universo mi diverrebbe estraneo: non mi sembrerebbe di esserne parte.
Il mio amore per Linton è come il fogliame nei boschi: il tempo lo cambierà, lo so bene, come l’inverno muta gli alberi.
Il mio amore per Heathcliff è simile alle rocce eterne che stanno ai piedi degli alberi: fonte di poca gioia visibile, ma necessaria. Nelly, io SONO Heathcliff! Lui è sempre, sempre nella mia mente: non come un piacere, così come io non sono sempre un piacere per me, ma come il mio stesso essere.
Se tutto il resto perisse e lui restasse, io continuerei ad essere.
La ragazza ha continuato a leggere, senza distogliere mai lo sguardo da quelle pagine.
Simile alle rocce eterne.
Queste parole scorreranno sotto i suoi occhi.
Il mio pensiero principale nella vita è lui.
Una ragazza, un libro, la vita che verrà.
E l’amore.
L’amore secondo Emily, immutabile come le pietre, incorrotto dal tempo e dai suoi guasti.
hai trovato un fiore nel deserto ….quelle che incontro io si dibattono tra un belin e un ca@@o in colloqui vani e scurrili
Io credo che i giovanissimi siano molto migliori di come noi li pensiamo, certo non stiamo laciando loro un mondo che offra tante occasioni per sognare, merito loro trovarle in una lettura o in progetto.
certo
Cime tempestose riporta alla luce molti ricordi e le frasi che hai riportato le so praticamente a memoria. Letto due volte, la prima in V ginnasio ha dato vita a una scheda infinita che mi fruttato un voto pazzesco e il sospetto di aver copiato…della serie “possibile che sia tutta farina del tuo sacco?” eppure sì, era stato un’innamoramento senza mezzi termini una sorta di amore e odio. Chissà se ci ricascherò per la terza volta? Baci
Anche io l’ho letto più d’una volta, è un libro molto particolare, lei è un personaggio incredibile…chissà, forse ci ricasco anch’io!
Ops, mi è scappato un apostrofo a vanvera nel commento sopra. Sorry
Dear Miss Fletcher,
ho letto anch’io “Cime tempestose” nel periodo del ginnasio e ad essere sincero all’epoca l’ho trovato pallosissimo, ma mi meraviglierei se fosse stato il contrario. Oggi non credo che ne sarei entusiasta ma se una ragazzina di 16 anni legge un libro c’è di che essere soddisfatti e sorridenti, indipendentemente dai propri gusti personali.
Piuttosto, il tuo post mi suscita una domanda che mi sono posto tante volte e a cui non ho mai ricevuto una risposta univoca, forse perché non ci può essere una vera risposta, non trattandosi di un problema di matematica.
Fabio – Zeneize since 1965. Perché se non si soffre non vi sembra neanche amore?
Una ragazzina che legge quel libro è meravigliosa, senza dubbio alcuno.
cara miss, in effetti anche se talvolta lo diamo per scontato, la letteratura, la scrittura ed con essa anche l’arte della stampa, hanno permesso quella che appare quasi una magia
a me ha sempre fatto impressione, per esempio, come leggendo una poesia della divina saffo, si percepisca la vibrazione d’amore con una intensità ed una freschezza incomparabile
sì, la scrittura ha sconfitto la morte, perchè ha permesso di rendere eterni i sentimenti, le passioni, con efficacia e semplicità di mezzi
facci caso, cara miss, nonostante l’importanza della componente iconica di questo bel blog, alla fine son le parole, la scrittura, il media più potente e indispensabile per trasmettere da anima ad anima, da persona a persona
http://diegod56.wordpress.com/
La potenza delle parole è immensa, è la forza di certi capolavori.
L’amore ha tante facce. Quello di Catherine e’ il più assoluto, totalizzante, difficile. Ma non e’ per tutti. E’, secondo me, un privilegio poter vivere un amore così. Anche se può fare molto male.
Graziella, questo tuo commento mi piace tanto e so di sicuro che piacerebbe anche a Emily.
Un bacio cara, buon sabato.
Un libro che manca tra le mie letture: rimedierò! Tra l’altro l’ho rinvenuto tra i libri dispersi in casa della nonna e che rischiavano il macero, per cui ho un doppio dovere di leggerlo! Ti farò sapere che effetto mi fa!
Per come ti conosco sono sicura che ti piacerà, vedrai che sarai contenta di averlo salvato dal macero!
Sono felice di sapere che c’è ancora chi legge questo romanzo. Se penso di consigliarlo a una delle ragazze che conosco io, mi si mette a ridere in faccia, comunque Miss, che bel libro…. divorato nello stesso periodo di Via col Vento e se non erro, l’unico romanzo dell’autrice. E’ bello che tu ne abbia parlato e la maniera di come l’hai fatto. Un bacione.
E’ un gran libro, è bello vedere una ragazzina con il romanzo di Emily tra le mani, fa ben sperare.
Se quella ragazza leggeva Cime Tempestose credo sia perchè qualcuno gliel’ha indicato, forse le ha fatto presagire cosa contenessero quelle pagine scritte fitte e quel libro in edizione tascabile, altrimenti poco attraente. Chissà, forse un insegnante… un adulto che è convinto, a ragione, che ai ragazzi bisogna dare il meglio, perchè aspirano naturalmente al massimo, alle perle. Che poi mediamente si accontentino di surrogati non è del tutto colpa loro…
Tempo fa ho partecipato a un convegno su Chesterton a Genova e ho visto con piacere una classe di liceo coi prof… non tutto è grigio così cupo come sembra!
Infatti, i giovanissimi sono meglio di quanto pensiamo.
E’ solo colpa nostra se non hanno gli stimoli per scoprire interessi diversi dai soliti, quando li ricevono li accolgono con entusiasmo.
Ho amato questo libro. E mi ha fatto soffrire leggere il commento di un ragazzo, altrove, che lo indicava come l’esempio di un sentimentalismo folle: la passione può essere ben guidata, senza passione l’uomo è mediocre. Si confonde l’essere appassionati con l’essere invasati, si mortifica persino l’amore divino così.
E divino mi pare, decisamente, quello di Catherine.
Non il solo tipo di amore, ma uno degno di rispetto.
Ah, cara Denise…grazie di questo commento, perfettamente in sintonia con i miei pensieri.
Senza passione l’uomo è mediocre, parole da incidere sulla pietra.
Un abbraccio!
Me le tirano fuori con lo scalpello… eheh 😉
Buona domenica (di nuovo piovosa).
Anche qui piove, ma almeno è domenica!
Che bradipa che sono: mi stavo perdendo questo tuo bellissimo post!
Ho pensato anche io Miss Fletcher che vedere una giovane assorta ed intenta alla lettura, su un bus, invece che con gli auricolari nelle orecchie, diventa sempre più raro e piacevolissimo!
Quanto al libro che la prendeva tanto, decisamente si tratterà di “una lettrice di altri tempi”! Bello, romantico….
Un baciotto Susanna
Sì tesoro, una lettrice di altri tempi, con lo sguardo perso in quelle parole, bellissimo!
Un bacino amica mia!
anche io l’avevo letto a 16 anni circa, edizione della Bur. Mi aveva catturato, nonostante fossi un maschietto. Ora credo che mi servirebbe la lente d’ingrandimento per rileggerlo.
Invece per eseguire l’omonima canzone di kate Bush mi servirebbe la voce…ma poco male, io suono e mia moglie la fischietta.
Ci avrei giurato che a te era piaciuto. Se ti riferisci alle vecchie edizioni della Bur, quelle con la copertina beige, le adoro, leggere e realmente tascabili. Bella la canzone di Kate Bush, in effetti inarrivabile, ma appunto almeno tu la puoi suonare!
Ringrazierò sempre la prof che mi ha consigliato questo libro.. A distanza di due anni sento che ancora mi appartiene.. Ed è stato come se Emily leggesse nella mia mente, e nel mio cuore, e il suo libro ha davvero segnato la mia vita. Ha espresso a parole un sentimento così forte.. Forse, la mia professoressa mi conosceva più di quanto potessi immaginare. ❤
Che bella cosa hai scritto, Livia, la tua professoressa ne sarà felice, è un libro potentissimo questo, sono felice di sapere che sia così apprezzato. Grazie a te del tuo bel commento, buona serata.