C’era una volta una casetta nel bosco, era circondata da alberi e aveva un verde prato di fronte.
C’era anche una grande cucina e fu laggiù che si consumò una piccola tragedia domestica.
Un bel giorno tutto mutò: era arrivato, per la gioia della cuoca, un elettrodomestico tuttofare.
Grosso, imponente, ingombrante e multitasking.
Era tedesco, ovviamente, un paradigma di efficienza, si chiamava Franz, parlava una lingua che nessuno conosceva e sapeva fare ogni cosa: tritava, sminuzzava, impastava, divenne in breve tempo il re della cucina.
Ma certo non si può dire che tutti fossero contenti del suo arrivo!
– Oh, se mi girano! Non sapete quanto! Anni e anni di onorato servizio per finire qua dentro al buio!
Così borbottava il frullino dalla dispensa nella quale era stato riposto insieme a tutti gli altri attrezzi da cucina.
Uno via l’altro erano stati mandati in pensione, si può dire così?
E sapete come accade, ognuno ha la propria maniera di reagire ai drammi della vita, quando ci si sente pervasi dal senso di inutilità il nostro carattere si svela.
Lo spremiagrumi l’aveva presa malissimo, passava le notti a singhiozzare per il dispiacere.
E sapete, quando si è in difficoltà l’unione fa la forza!
Lo spremiaglio era sempre stato emarginato, a causa delle sue frequentazioni tutti lo schivavano, si diceva in giro che emanasse cattivo odore.
E adesso? Oh, adesso era tutto cambiato!
Il pelapatate lo andava sempre a cercare per sobillarlo:
– Dobbiamo agire! Facciamo qualcosa, non possiamo arrenderci così!
La rotella per fare i ravioli era piuttosto anziana e molto saggia, cercava pertanto di sedare gli animi:
– State bravi, vediamo di far girare bene le rotelline, una soluzione si troverà!
I mestoli di legno, seppur non coinvolti, si riunirono a congresso, il mattarello si propose per mettere a posto la situazione:
– Ci penso io! Lo sistemo io quel tipo arrogante e presuntuoso!
– Calma, calma! – intervenne il colino – Questa è una situazione che fa acqua da tutte le parti!
Alcuni di loro erano davvero affranti, da protagonisti incontrastati erano divenuti semplici comparse, certi erano stati addirittura degradati a soprammobili.
Era il caso di un personaggio dal carattere un po’ schivo che ormai da giorni e giorni, da buon ligure, non faceva altro che mugugnare.
– Io qui non c’entro un cavolo! E’ una questione di stile, oltretutto, frequento da anni il pregiato basilico di Pra’ e guardate come mi hanno ridotto!
E insomma, lo scontento regnava sovrano.
Tutti quanti si rabbuiarono ancor di più quando videro arrivare lo schiaccianoci che aveva una ferale notizia da comunicare:
– Ho sentito la cuoca parlare di mercatino dell’usato! Vuole darci via tutti! Dice che da quando c’è Franz non ha più bisogno di noi!
Il macinacaffé e il passaverdura si facevano coraggio a vicenda, persino il trinciapollo, da tutti considerato un tipo tagliente, scoppiò in un pianto dirotto.
E oltre tutto si vociferava di un sontuoso pranzo previsto per la domenica a venire: la cuoca aspettava la visita del suo fidanzato.
Oh, Franz si dava un sacco d’arie, sì!
Era giunto il momento del suo debutto in società!
Avrebbero visto di cos’era capace!
E’ proprio il caso di dire che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, mai detto fu più appropriato, credetemi!
E infatti state a sentire cosa capitò.
Venne l’ora di cucinare e la giovane cuoca indossò un bel grembiule, mise Franz al centro della tavola e tutto attorno gli ingredienti per la sua cena.
Un rumore sordo. Tac!
Che era successo? Franz non ne voleva sapere di mettersi a funzionare, era inutilizzabile!
Qualcosa nel suo delicato meccanismo pareva non girare a dovere e ci credereste? Andò a finire nella dispensa!
Entrarono in campo i vecchi cari attrezzi di sempre, la stampo dei ravioli non stava più nella pasta dalla felicità!
E il pestello batteva nel mortaio a ritmo di musica, che melodia!
Le fruste montarono i rossi d’uovo per la torta, erano emozionate come se fosse la prima volta!
E intanto ciotole, mestoli e spatole facevano il tifo per loro!
Il tostapane lavorava a pieno regime e il parmigiano scendeva come pioggia gentile dalla grattugia, un trionfo!
La cuoca ricevette sperticati complimenti, gli attrezzi stremati e felici si godevano gli elogi.
– Oh, ma che buono questo pesto!
– E questa sfoglia, si sente che è stata tirata a mano!
E a udir queste parole il mattarello fece una piroetta sul tavolo.
Fu una cena romantica, la teiera che era notoriamente sentimentale continuava a ripetere:
– Quei due sono fatti uno per l’altra!
E le tazzine in coro risposero:
– Sì, che tenerezza!
– E che dolcezza! – fece eco la zuccheriera.
Filò tutto liscio!
Passarono i giorni, Franz venne spedito in Germania per le dovute riparazioni, ma alla cuoca venne detto che stranamente all’interno del prezioso macchinario mancava un pezzo piuttosto costoso e così la cuoca disse che preferiva attendere per la riparazione.
Franz tornò nella casetta nel bosco e fu nuovamente risposto in dispensa, in attesa di tempi migliori.
La giovane donna però si scordò totalmente di lui e ogni cosa riprese a funzionare come una volta.
Passarono i mesi, cari lettori, un bel giorno la cuoca aprì un cassetto della cucina e in mezzo ai tappi trovò un piccolo oggetto misterioso:
– E questo cos’è?
Lo rigirò tra le mani e non accorgendosi che si trattava del pezzo mancante al povero Franz lo gettò via.
Le forchette e i coltelli tirarono un sospiro di sollievo, i cucchiai si misero a battere uno contro l’altro per la contentezza.
E sapete come accade, quando si condividono gioie e dolori ci si aiuta, questo è il senso dell’amicizia.
Nessuno disse mai nulla, bisogna pur saper mantenere un segreto!
Sì, tutti tacquero, eppure tutti sapevano che il sabotaggio di Franz era opera del cavatappi.
Lui non fece mai parola dell’accaduto ma dal profondo del cuore ringraziò la sua buona stella per avergli offerto l’occasione di dimostrare il suo valore.
Finalmente era apprezzato per ciò che realmente era, al di là delle apparenze.
Nessuno disse mai più che il cavatappi era un tipo contorto e tutti vissero felici e contenti.
E qui termina questa fiaba.
E’ dedicata alla mia amica E. e al suo nuovo blog, Il cestino di Cappuccetto Rosso, ricette e delizie da imparare e da imitare, un blog che vi invito a scoprire.
So che E. certamente tiene da conto il suo pestello e il suo mortaio per fare il pesto.
E so anche che desidererebbe aver un macchinario molto simile al nostro Franz, le auguro di riceverlo presto.
Attenta al cavatappi, però, non si sa mai!
Povero Franz 🙂 mi ha ricordato il povero soldatino di stagno gettato via perché non riusciva a stare in piedi. Io una riparatina gliela avrei data ugualmente 🙂
Molto graziosi questi raccontini in cui prima le letterine del tipografo ed ora gli utensili da cucina prendono vita e ci narrano la loro storia. Prima o poi mi sa che spunteranno anche forbici, spolette, aghi e macchine da cucire e mi sentirò chiamata in causa…:D un bacione
Franz è un duro, nulla lo smuove 🙂
Avventure dalla scatola del cucito? Uh Viv, che bello spunto!
Mi fa piacere che ti piacciano queste piccole fiabe, metto un po’ di leggerezza che non guasta mai.
Grazie cara, un bacione!
🙂
Anche il mio Franz sta da secoli in dispensa, esce una volta ogni tanto. Chissà se anche il mio cavatappi lo sopporta poco.
E benvenuta a E.!
Sì, secondo me il tuo cavatappi c’entra, non farti ingannare dall’espessione innocente…simula 🙂
Bacio Cla!
La trovo davvero graziosa e ideale per un piccolo libro illustrato.
Complimenti.
Ma grazie Chagall, detto da te è un grandissimo complimento, sono molto contenta che ti sia piaciuta 🙂
io ho appena cambiato di posto il cavatappi…
Haha! Così, per cautela! Non si sa mai!
Bella bellissima, meglio senza Franz,ma povero Franz.
E povero Franz 🙂 ! Grazie carissima Ottavia, un abbraccio!
Che dire! Hai superato te stessa! Fiaba deliziosa.
Grazie carissima! E chiudi bene in un cassetto il cavatappi, sono sabotatori di natura 😉
Grazie, Miss!!! Sono davvero commossa!! 😀
Eh, sì,il mio pestello sta benissimo, era quello della mia bisnonna e ancora fa il suo dovere.
Un abbraccio grande e grazie ancora!
Sul tuo pestello non avevo alcun dubbio, cara E.
Grazie a te, ti mando un bacione!
Di nuovo una bella fiaba dal sapore di cose comuni… e scrivere racconti così brevi è una delle cose più difficili.
Forse qui c’è un pochino meno suspence che in quella sul cassetto del tipografo, ma l’originalità è la stessa 😉
Grazie carissima, trovo le piccole cose meravigliosamente affascinanti.
Ti mando un bacetto!
Ma che bellissima fiaba! Che saggia la rotella per i ravioli! Mi ricorda le donne della mia famiglia! Che dire? Tantissimi auguroni a E. per questa sua nuova avventura. sarà bravissima come per l’altro suo blog! Bacioni Miss, brava anche tu, la tua fantasia non ha limiti!
Sì, la rotella per i ravioli è proprio speciale 🙂
Grazie topina, sono contenta che la fiaba ti sia piaciuta, è un bel giochino divertente scrivere queste piccole storie.
Bacioni!
Che belle queste storie! Ogni volta mi lasciano incantata… però mi spiace un pochino per il povero Franz: in fondo c’era posto anche per lui!! Meno male che non ho cavatappi a casa: è sempre un problema aprire il vino, ma da oggi dormo sonni molto più tranquilli!!!
Eh, povero Franz, povero Franz! Tu sei prudente, senza cavatappi :-)!
Sai cara, sta per arrvivare qui un posto che tu conosci molto bene, già lo so! Chissà, magari quest’estate ci andremo insieme!
Franz, il tedesco industrializzato e superorganizzato tutto fare, e i vari pestelli, rotelline, schiaccianoci, cavatappi, mattarelli, artigiani italiani forse un po’ disorganizzati e un po’ scamuffi, ma che nonostante tutto fanno girare la cucina.per una cena romantica perfetta. Brava Fletch.
Dai, a noi italiani non ci batte nessuno, soprattutto in cucina. E povero Franz ancora una volta!
Grazie Moka, un bacione!
Bellissima la fiaba davvero, ma io credo di essere una voce fuori dal coro, infatti da una trentina di anni fa nella mia cucina sono comparsi ben due FRANZ e da allora non ne saprei fare a meno! tengo in dispensa gli altri utensili penso si facciano compagnia e vivano di ricordi…..un bacione
E va bene, Mamma Orsa, ti concedo l’utilizzo di ben due Franz, anche perché conoscendo la tua nota arte di buona cuoca direi che il risultato non ne risente.
Però se dalla dispensa senti botbottare sappi che è il pelapatate 🙂
Bacioni!
Ma che carina questa fiaba! L’hai inventata tu Miss?
Ma certo cara, sì! Grazie, sono contenta che ti sia piaciuta!
Bella fiaba e carinissimo pensiero per la brava E.!
Povero Franz, però… Secondo me il vecchio e il nuovo dovrebbero coesistere in armonia. Tutti sono utili e per ciascuno viene il momento giusto in cui poterlo dimostrare.
E tu sei saggia come…la rotella per fare i ravioli 🙂 ! Haha, scusa ma visto che siamo in tema il paragone mi è venuto così.
Povero Franz!
Un bacetto Giulia, grazie!
Magari sapessi farli, i ravioli! Però li so mangiare… 😉
In effetti è un lavoraccio, però che buoni i ravioli fatti in casa, eh?
Simpatica storiella 🙂
…ma e un “e vissero tutti felici e contenti” con ad ognuno la sua mansione? Tipo, a Franz, il belloccio tetesko, il lavoro pesanthe, mentre all’esperienza e delicatezza degli altri strumenti da cucina, il lavoro di qualità 😉
C’è posto per tutti in cucina e non mancano certo bocche da sfamare 😀
E vissero felici e contenti promette una certa armonia per il futuro, a ognuno il suo e quindi chissà, potrebbe essere andata proprio come tu dici!
Spero vivamente: dovrai pure dar lavoro ai “giovani” per poter consentire il meritato riposo ai “vecchi” 🙂
E certo, eh? Prossima fiaba su due piantine: una di maggiorana e l’altra di basilico. Avventure all’estero.
Ti dice niente 🙂 ?
Hehehe 🙂
Forse ho presente…
Un saluto, aspetto la fiaba
Non tifavo per Franz…hi,hi,hi… ma che simpatica questa tua fiaba Miss. In effetti anche io sono sempre piuttosto diffidente e scettica nei confronti delle novità tecnologiche, ma poi non se ne può fare più a meno una volta conosciute!
Un abbraccione Susdanna
Oh, finalmente qualcuno che non scrive povero Franz 🙂 ! Sono contenta che ti sia piaciuta la mia piccola fiaba, un bacio grande cara Susa!
Con un pò di ritardo sono arrivato pure io! Purtroppo non ce la faccio a stare al passo coi tuoi post, Miss…avevo salvato questo link da giorni perchè volevo leggerlo e ho fatto proprio bene! Davvero una favola, direi 😀
Complimenti!!
Grazie carissimo, mi fa piacere che ti sia piaciuta questa piccola fiaba.
Un abbraccio grande!