È l’antico quartiere dove vi porto spesso, su e giù per le creuze.
Qui ho fotografato ulivi e biciclette, gatti vagabondi ed assonnati, fili da stendere, edicole e mollette, finestre dalle imposte socchiuse e archetti tesi contro il cielo blu.
È il Carmine, con le sue magie uniche e rare.
E da quando scrivo questo blog coltivo un piccolo sogno segreto che mi ha portato spesso su per queste stradine, in cerca di un persona.
Sulla creuza che sale verso una delle piazzette più belle di Genova c’è un albero, in certe stagioni lo vedete così, spoglio e privo di verde con i suoi rami ritorti contro la rossa facciata.
È il giuggiolo, al suo frutto è dedicata la piazza, questa è una pianta dalla lunga storia.
Diversi anni fa il caso mi aveva fatto trovare il mio primo articolo sul Carmine condiviso su un sito di giardinaggio dalla proprietaria dell’albero: lei è la persona che desideravo incontrare.
E così sono venuta infinite volte in questo luogo così affascinante, qui vissero anche i miei antenati nella seconda metà dell’Ottocento.
E qui regna sempre il colore, quello degli edifici e quello della vita quotidiana degli abitanti del Carmine.
E qui c’è il dolce giuggiolo, l’albero decantato da Amedeo Pescio nel suo libro I nomi delle Strade di Genova, riporto di nuovo le sue parole proprio come feci quattro anni fa:
Quanti dogi non hanno avuto una viuzza che ne conservasse il ricordo nel popolo! Quanti ammiragli e capitani insigni si contentano di un vicoletto in comune con quei della famiglia (vedi i Fregoso! E gli Adorno! E i Vivaldi! E gli Usodimare! E i Guarchi! E gli Squarciaciafico! E i Leccavela! E i Mallone! E i Paggi e i Carmandino!) La Giuggiola, la dolciastra e terrofila zizzoa che aligna spessissimo nelle tasche dei nostri scolaretti, coi pennini, la trottola e le biglie, aveva l’onore di una piazza e di un vicolo.
Ieri il mio desiderio si è finalmente realizzato.
Sono capitata al Carmine e ho visto la porta del giardino aperta, così ho sbirciato dentro, c’era un signore intento in certi lavori ed io raggiante ho esclamato:
– Quindi lei è il proprietario del giuggiolo!
– No! – Ha risposto lui – Aspetti che le chiamo la padrona di casa.
Lei si è affacciata dalla finestra e così mi sono presentata:
– Buongiorno, sono Miss Fletcher! Vorrei qualche notizia sull’albero!
E fu così che mi trovai a casa di Laura. Splendido, vero?
Naturalmente ho guardato fuori dalla finestra, verso i tetti d’ardesia e verso quell’orizzonte che sempre mi stupisce.
E poi ho veduto lui, il maestoso giuggiolo.
Laura è una persona gentile e ospitale e mi ha narrato ciò che lei sa del suo magnifico albero.
Si tratta di una pianta originaria dell’Egitto e della Valle dell’Indo, il giuggiolo del Carmine è il più vecchio della città, su uno dei miei libri avevo letto che risale al ’700, Laura mi ha detto invece che il suo albero ha almeno 500 anni.
Non ci sono più i Dogi nominati da Pescio, anche i Capitani, gli Ammiragli e i Nobili sono svaniti sotto la falce del tempo, il giuggiolo invece resiste.
Ha veduto patrioti e gente del popolo, monelli e donne affaticate sotto le ceste panni.
Ha ascoltato i sospiri e le promesse dei miei antenati: era in questa piazza una delle case in cui vissero i miei trisnonni, loro due hanno avuto una storia appassionata e tormentata che ho scoperto facendo ricerche sulla mia famiglia.
Si saranno mai fermati sotto il giuggiolo?
E lei avrà mai raccolto quei frutti che l’albero dona?
E poi finestrelle e panni stesi e quei rami, questo è il Carmine con le sue bellezze.
Il grande albero regna sovrano, carico di anni e di rivestito del suo splendore.
A terra, nel giardino, sono caduti i suoi frutti.
E poco distante c’è un fratellino minore. Oh, questo giuggiolo è proprio un piccoletto, è appena trentacinquenne.
E mi piace pensare che tra centinaia di anni ci sarà una nuova Miss Fletcher che verrà in Piazza della Giuggiola a cercare questo albero che per ora cresce sano e forte.
Cadono le giuggiole, si adagiano tra le foglie sulla creuza.
Nel luogo dove sono sempre nate, al Carmine.
Arrivederci grande albero, tornerò a trovarti nella piazza che hai reso così dolce con i tuoi frutti.
Ma guarda caso, proprio stamattina ho aperto un barattolo di marmellata di giuggiole che una mia cara amica mi ha portato dalle ultime vacanze in Italia. Squisita, sia l’amica che la marmellata e naturalmente anche l’articolo. Grazie, Miss Fletcher!
Sabine, che dolce coincidenza, marmellata e albero di giuggiole.
Grazie a te, è una gioia leggere le tue parole.
Gli alberi secolari hanno un fascino speciale e speciale sei tu nella tua tenacia che prima o poi vien premiata da racconti e fotografie! Ma sai che io non so cosa sian le giuggiole? Somigliano a delle piccole susine ma mi sembrano tutt’altro…che vergogna, son proprio ignorante. Buona giornata 🙂
Cara Viv, questo albero è molto speciale e sono contenta di aver realizzato il mio desiderio segreto, sono passata così tante volte in quella piazzetta e finalmente sono riuscita nel mio intento.
Eh, vorrei anche entrare nella casa degli antenati, sai? Magari ce la farò, chissà!
Davvero non hai mai assaggiato le giuggiole? Sono piccine come delle olive, più o meno, somigliano un po’ ai datteri!
Quando verrai qui ti porterò a conoscere Sua Maestà il giugggiolo! Un bacio cara, grazie.
Bel post belle foto! Sorriso,65Luna
Grazie Luna, buona giornata a te!
Le stradine del Carmine sono tutte da ri/scoprire. E la storia del giuggiolo del Carmine è ricolma di poesia in un acquarello di colori. Forse il post più sorprendente tra quelli pubblicati fino ad oggi su questo blog, perfetto per cominciare bene la giornata.
La ringrazio di cuore delle sue belle parole, la poesia del Carmine è così viva e tangibile, camminare in quelle stradine è una magia.
E poi per me questo luogo ha un significato profondo, sono davvero felice che lei hai apprezzato.
Buona giornata Marina!
Un albero di 500 anni! Un antenato davvero illustre. Ed ecco che Miss riesce ad entrare in un altro luogo segreto, un angolo davvero bellissimo e pieno di suggestioni. Non sai quante volte ho desiderato entrare nei palazzi e cortili della mia città… dovrò mica aprire un Dear Miss Fletcher Modena per riuscirci?!
Perché no, cara? Ti capisco bene, ci sono luoghi che sono proprio puro sentimento.
Grazie carissima, ti mando un abbraccio!
Puro sentimento…
Una deliziosa ” recherche” tutta genovese e piena di poesia che ha portato alla ribalta una piazzetta e il suo ultracentenario albero di Giuggiolo,qualcosa di così speciale che credo esista solo a Genova e che solo lei poteva così bene illustrare.
Come sempre ringrazio per le sue parole così gentili, questo scorcio del Carmine, un po’nascosto e affascinante, ha tanta bellezza e tanta storia, il giuggiolo è stato testimone di molte vicende genovesi, questo mi commuove davvero.
Buona giornata Nicla!
Ma tu ci vuoi far andare in brodo di giuggiole 😉
Esatto, Mauro! Grazie, un abbraccio a te.
piazzetta della Giuggiola ed il suo giuggiolo….in uno dei luoghi che a mo di più a Genova, il carmine, uno dei miei luoghi del cuore.
in ogni tua scoperta, o riscoperta, o narrazione, o ricordo….c’è il tocco magico della poesia.
un abbraccio
Emanuela
E troviamo sempre luoghi cari ad entrambe, Emanuela.
Un abbraccio grande, passa una bella serata.
Anche io adoro il Carmine, quelle viuzze che sembrano portarti così lontano su su e il centro è lì con la bella piazza del mercato!
Le giuggiole poi mi riportano alla mente quel detto …sciogliersi in brodo di giuggiole (se non ricordo male) lo conosci miss?
Che scoperta sei stata! Il mio amore per Genova viene sempre esaltato dalle tue foto e dai tuoi poetici scritti!
Buona serata!
E ricordi proprio bene, il brodo di giuggiole, sì!
Grazie Gemma, mi scrive sempre cose belle e anche stasera è così, mi fa davvero piacere.
Una bella serata a te!
Che meraviglia, credo di non esserci mai passata da Piazza della Giuggiola.
Si tratta di una piazzetta speciale, cara Marina, se non ci sei mai stata dovremo rimediare, sembra di viaggiare in un altro tempo.
Un bacio amica mia!
Solo per la foto in anteprima il post meritava un “mi piace” sulla fiducia. Poi l’ho letto e, come spesso accade, le parole e le storie mi hanno affascinata più delle immagini. Proprio oggi ho scoperto che il 21 novembre è la giornata internazionale dell’albero e direi che questo giuggiolo con la sua storia centenaria meriterebbe una giornata solo per sé. E che bello per te pensare che qui si aggiravano tanti anni fa anche i tuoi antenati: ci racconterai la loro tormentata storia?
Un abbraccio speciale…
La giornata internazionale degli alberi? Tiptoe che notizia magnifica mi dai, cercherò di ricordarlo!
Sai, la storia dei miei antenati è preziosa e movimentata, questo quartiere e il suo giuggiolo mi sono davvero cari.
Un abbraccio a te, grazie di cuore.
Racconti sempre storie magiche! Quante ne avrà viste e sentite quel bellissimo giuggiolo che mi ricorda un vecchio saggio ormai indifferente alle faccende umane…..Ciao Miss!
Proprio un vecchio saggio, sì, Orietta. Grazie a te cara!
la prossima volta che vado a Genova i faccio portare lì sicuramente. bellissimo!!!!
Merita, così vedrai anche tu il giuggiolo!
Grazie, buona serata a te.
Che maaveggia Miss che belliscimo scito t’àè piggiou pe’ fane sta allegri o Carmo e Ciassa da Zizzoua…. ti gh’aè i teu Antighi de lì, che onou vegnine da-ou Carmou!! L’ aerbou de zizzoua cuscì vegiou o l’è un monomentou da natua e dapeu lì…ma o Carmou o sou meita….visto che ti gh’ei da-a Scià Loura ti te pouevi fa appegia-a un bonniscimmou broddou de zizoue cou l’è bellou douce e o fa ben a tutto…..ciaou un abbrassou cariscima!!!
Pino, carissimo! Il Carmine è nel mio cuore, hai scelto le parole giuste, come sempre: quell’albero è un monumento, andarlo a trovare è sempre una gioia per me.
Grazie amico mio, un abbraccio a te.
bel post, molto bello
Grazie Diego, buona giornata a te!
Che meraviglia e immagino la tua gioia nell’incontrare finalmente la proprietaria di tale esemplare e conservatrice delle sue memorie e storie. Un abbraccio
Grande gioia e grande emozione, cara Londarmonica!
http://casa.atuttonet.it/cucina/ricette/liquori-e-cocktails/brodo-di-giuggiole-ricetta.php Ciao Miss questo è il link della ricetta del brodo di giuggiole se rivai a trovare la Sig.ra Laura fagli fare un pensierino affinchè lo faccia….e ottimo un toccasana…..per preservare la nostra salute…..un abbraccio e complimenti davvero per questo bellissimo Post!!!
Il mitico brodo di giuggiole, grande Pino!
Un abbraccio stretto a te caro, grazie di cuore.
Come sarà il brodo di giuggiole? Io nonl’ho mai assaggiato😉. Il giuggiolo è in ogni caso favoloso. As always Miss, grazie!
Eh, non l’ho mai assaggiato neppure io cara! Grazie, buona giornata a te!
accipicchia! io avevo una giuggiola, poi, causa scavi in giardino ho dovuto spostarla ed è durata poco. Ma ho già trovato chi me ne darà un’altra.
Ma tu le giuggiole, le preferisci acerbe e dure o mollicce e ben mature?
Davvero avevi un giuggiolo? Uh, vedrai che il prossimo albero che avrai entrerà nella storia.
Io le giuggiole le ricordo sode, non mi pare di averle mai mangiate troppo mature! Grazie Pani!
Miss, in 500 anni deve aver prodotto quintali di giuggiole e di conseguenza, un mare di brodo… nelle foto si vede che il tronco principale è stato reciso e la pianta pare sostenuta da cavi e mi chiedo se questo straordinario Matusalemme sia seguito da esperti… monumento tra i monumenti, quando passerà a miglior vita, meriterebbe Staglieno… (per ciò che riguarda i tuoi avi, marmellate e brodo delle sue giuggiole devono averne consumate più di una volta, oltrettutto, il giuggiolo ha pure proprietà curative).
Eh Sergio, penso proprio che tu abbia ragione a proposito dei miei antenati.
E spero che il giuggiolo abbia ancora lunga vita.
Grazie, buona giornata a te!
pensa un pò che io ho sposato una Giuggiola!
Ma dai 🙂 !
si e uno dei primi posti dove siamo stati da fidanzati è stata proprio la piazzetta della Giuggiola, dove abbiamo cercato invano una casetta da comprare per il nostro nido.
Ecco! I miei antenati abitavano lì, devo averlo scritto nel post… è una piazzetta bellissima e particolare.
Genova custodisce gioielli nascasti come questo antico giuggiolo. Non vedo l’ora di fare una visita al Carmine per poterlo vedere. Grazie un interessantissimo articolo e bellissime immagini.
Grazie a te Anna Maria, sono contenta che tu l’abbia trovato interessante!
Buona giornata a te.
Che magnificenza che impeccabile racconto….grazie Miss ö Carmö in zeneise non finisce mai di stupirci….io frequentatore del Carmö dalla nascita alla mia dipartita da Zena(lalle)….mi commuovo al tuo raccontare di questo sito meraviglia di Zena e poi anche il giuggiolo del 1700 favoloso grazie un abbraccio!!!
Grazie carissimo, detto da te un vero onore! Un abbraccio caro Pino!
…..comunque per avere 300 anni o giù di lì se li porta bene alla grande…e con le sue giuggiole così datate servirà un DOP o DOC per tutelarle imitazioni e miscugli falsi….un abbraccio grandissima Miss!!!
Sì, sì, se li porta benissimo. Buona serata Pino, grazie di cuore, ti saluterò il giuggiolo ❤
Beautiful and lovely vibe .
Grazie Giuggiolo .
G.
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