Sui passi di Eugenio Montale

La poesia, immensa ed eterna, tante volte riflette il nostro pensiero e traduce un sentire che in qualche modo ci appartiene.
Noi non sappiamo trovare le parole, per noi le scrivono i poeti e le loro rime diventano anche nostre.
La poesia sa arrivare ovunque, supera i limiti del tempo e della storia, è parte del nostro percorso, ci rispecchia e narra i nostri intimi pensieri, talvolta ci accompagna in certi luoghi che sono parte della nostra vita.
Ditemi, quante volte il vostro cammino, reale o interiore, è stato scandito dai versi di Eugenio Montale?
Naturalmente non è questa la sede per una lectio magistralis sulla poetica di uno dei più importanti poeti del Novecento, vorrei soltanto portare qui alcuni suoi versi e mostrarvi una parte di Genova che certo sarà gradita agli estimatori del poeta.
Eugenio Montale nacque a Genova, in una casa sita in Corso Dogali.

Corso Dogali (2)

E troverete cielo azzurro e salite della Superba.

Corso Dogali

Una curva vertiginosa e un palazzo elegante.

Corso Dogali (5)

Spicca una targa e ricorda che qui venne alla luce il futuro premio Nobel per la Letteratura.

Corso Dogali (4)

Sapete, al liceo mi stupiva sembra un dettaglio: Montale aveva un diploma da ragioniere.
E questo particolare era per me motivo di continua meraviglia ogni volta che mi confrontavo con quel suo linguaggio ricco di onomatopee dal potere così fortemente evocativo e reale.
E poi davvero, la sua poesia è ovunque, in ogni luogo, la trovi nel suono potente delle onde.

Un giro: un salir d’acqua che rimbomba.
Un altro, altr’acqua, a tratti un cigolio.

Il viaggio finisce a questa spiaggia
che tentano gli assidui e lenti flussi.

(Casa sul mare)

Mare

Nelle inquietudini, nei tormenti che abitano il cuore degli uomini.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

(Meriggiare pallido e assorto)

DSCN7920

Ve lo chiedete mai quante volte un poeta parla anche di voi?

Ora son io,
l’agave che si abbarbica al crepaccio

dello scoglio
e sfugge al mare da le braccia d’alghe.

(L’agave sullo scoglio)

Mare (2)

Negli smarrimenti e nelle nostalgie comuni a tutti gli uomini, eppure solo i poeti sanno descriverle in questa maniera.

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
E ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.

(Xenia II)

Scale

C’è una poesia di Eugenio Montale che io trovo particolarmente struggente e intima, è breve, malinconica e così vera.
Mi sono ritrovata a saperla a memoria, non so neanche perché.

Avevamo studiato per l’aldilà
un fischio, un segno di riconoscimento.
Mi provo a modularlo nella speranza
che tutti siamo già morti senza saperlo.

(Satura)

Mani (38)

Desideravo mostrarvi la sua casa, se verrete a Genova ora sapete dove trovarla.

Corso Dogali (3)

La sua poesia, invece, la respirerete in ogni luogo, anche lontano dalla sua città natale.
Nelle dolcezze e in quelle parole che a volte davvero noi non sappiamo dire.

Il fiore che ripete
dall’orlo del burrato
non scordarti di me,
non ha tinte più liete né più chiare

dello spazio gettato tra me e te.

(Le occasioni)

DSCN0048 - Copia

34 pensieri su “Sui passi di Eugenio Montale

  1. Un delicato omaggio che coglie la poesia dei versi e dell’immagine senza appesantirla con analisi letterarie che talvolta sui blog non trovano il loro spazio naturale. Ho apprezzato molto tutto l’insieme. Bacioni!

  2. Miss….mi permetto di dirti questo se Montale vedesse e leggesse questo tuo post sarebbe altamente commosso e felicissimo per tutto ciò che esprimi verso lui e la sua grandissima poesia e l’amore che vi unisce per i luoghi che lui decanta e ama! Che bel spot grazie Miss!

  3. Montale è uno dei miei autori preferiti, già da piccola rimasi incantata dai versi di “Meriggiare pallido e assorto”.
    Hai scritto uno splendido omaggio a un poeta straordinario che tanto bene ha dipinto la terra di Liguria e la sua stessa anima.
    Un abbraccio!

    • Grazie E., detto da te è un grande e vero onore, credimi.
      Ho cercato di scrivere un articolo in memoria di Montale e della sua grandezza ponendo l’accento sulle senzazioni che suscitano in me certe sue poesie.
      Un abbraccio a te cara!

  4. Miss, il milione di scale scese e il fischio per l’aldilà, sono il primo, da commuoversi e il secondo, da ragionarci sopra un bel po’… certo che ne avete di genovesi speciali…

  5. Grazie….ma sono io e tutti gli altri ad essere contentissimo di essere amico tuo e seguirti con grande piacere buona serata Miss!!!

  6. Un poeta straordinario che tanto mi ha ispirato e che talvolta ho inconsciamente imitato nello scrivere i miei pensieri in libertà’ che non oso chiamare poesie e che ormai mi accompagnano da sempre.Particolarmente cari mi sono i versi dei” milioni di scale”,dato che anch’io ho perduto mio marito quando avevo quarantasei anni e ho provato le sensazioni superbamente descritte da Montale infinite volte.Possiamo essere fieri davvero che un così grande poeta sia nato a Genova.Anch’io sono stupita che fosse ragioniere.Mio Padre laureato in economia e commercio aveva frequentato il Tortelli e prendeva in giro noi figli che studiavamo al Colombo dicendoci:” sì certo,voi studiate mitologia..”Il suo articolo è un magnifico omaggio alla memoria di Montale. Nicla

    • Cara Nicla, quei versi dedicati ai milioni di scale sono cari a tante persone, proprio esprimono in maniera così reale il senso di vuoto che lasciano certe perdite.
      Apprendo ora che lei si dedica a comporre quelli che chiama pensieri in libertà, sono certa che i suoi scritti riflettano il suo garbo e la sua sensibilità che sempre traspaiono dalle sue parole.
      Grazie infinite per il suo apprezzamento, mi è molto gradito. Buona serata!

  7. Ho sceso ,dandoti il braccio, Almeno un milione di scale….
    La mia preferita? Non esiste, le amo tutte.
    ….a casa dei doganieri ad esempio.
    Grazie per questo tour.,che poi è qua sotto casa , mille volte sono entrata in quel palazzo, guardando quella lapide, sentendomi ogni volta denfdo qualcosa di grande!
    En
    Emanuela

    • Difficile scegliere una sola poesia di Montale, hai ragione Emanuela.
      Sai, da tanto tempo volevo dedicare un articolo alla sua casa natale, è davvero a poca distanza da noi, finalmente l’ho scritto.
      Grazie cara, un abbraccio e buona domenica a te.

  8. Grazie,Miss. Le volte che sono stata a Genova non mi è mai capitato di passare di là. Sono andata a cercarlo alla villa di Monterosso, ma non c’era: poi l’ho trovato che scrutava il mare, per accordarsi alla sua voce…
    Buona domenica 🙂

  9. Meraviglioso e splendido post, cara amica mia. Sarà che ogni volta che leggo certe particolari poesie di Montale, mi prende un brivido, un’emozione unica.
    Per tutte “Ho sceso, dandoti il braccio…” e parte la lacrima della vecchietta che è in me.
    Un abbraccione Susanna

  10. Oh Miss grazie per le belle foto, le belle poesia. Non sapevo fosse ragioniere, titolo che ho preso anch’io-contro voglia- così posso dire di avere una cosa in comune con lui? Mi commuove molto Xenia II.
    Un abbraccio con tanta gratitudine

  11. Quel grezzo muro di sassi con i cocci di bottiglia ha risevegliato in me il ricordo di quando andavo a scuola a Quarto dei Mille, dal viale Des Geneys verso la scuola percorrevo via della Pala, strada rurale tra case di contadini, vigneti, pollai … Robe del 1954…1955 l’altro ieri … !!!

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