Un maestoso castello che un tempo fu la casa del Capitano Enrico D’Albertis, avventuroso navigatore, studioso e scrittore vissuto tra la seconda metà dell’Ottocento e gli inizi del Novecento.
Un posto scenografico e affascinante, oggi questa è la sede del Museo delle Culture del Mondo, una realtà cittadina che propone percorsi alla scoperta di civiltà lontane con un’ampia selezione di reperti appartenuti al Capitano.
Lassù, in una loggia di Castello D’Albertis, ha la sua dimora un genovese che ha portato il nome di questa città in luoghi inesplorati, oltre il confine del mondo conosciuto.
È il più celebre figlio della Superba, immortalato nei suoi verdi anni dallo scultore Giulio Monteverde.
Un ragazzino di nome Cristoforo Colombo: scruta l’orizzonte e la vastità del mare.
Un artista di grande ingegno per una statua suggestiva e particolare.
Cristoforo è solo un fanciullo, diverrà il più grande navigatore di tutti i tempi e il suo nome risuonerà in terre inesplorate, oltre l’oceano.
Ancora non conosce il destino che verrà, siede su un bitta e tiene un piede posato sull’anello al quale si assicurano le cime.
E se osservate quei suoi tratti armoniosi e regolari ritroverete l’inquieta beltà del sinuoso angelo della tomba Oneto, anch’esso opera del talento di Giulio Monteverde.
Ai piedi del giovane Colombo sono scolpite queste parole del Capitano D’Albertis, il Corsaro era il suo cutter a bordo del quale egli compì un lungo viaggio proprio seguendo la rotta del famoso navigatore.
AL SOLE CHE TRAMONTAVA SULL’INFINITO MARE
CHIEDEVA COLOMBO GIOVINETTO ANCORA
A QUALI ALTRE TERRE A QUALI ALTRI POPOLI
ANDAVA A PORTARE I SUOI MATTUTINI ALBORI
CROCIERA DEL CORSARO A SAN SALVADOR
CAP. E. A. D’ALBERTIS
Un ragazzino pensieroso e assorto, figlio di un laniere e figlio di Portoria.
E il suo sguardo, il suo sguardo ha la luce del fuoco.
Nei suoi occhi un porto, un confine da solcare, onde furiose, gorghi e tempeste.
Vento, vento che gonfia le vele e sartie intrise di salino.
E albe lucenti, mare, infinito mare e terra ignota.
Ogni mondo che egli vedrà è già nei suoi occhi.
E davanti a lui la città che gli diede i natali.
Bello come una creatura celeste, un ragazzino che diverrà protagonista della più entusiasmante delle avventure.
Una rotta, un viaggio verso terre lontane e un nome che cambierà il destino del mondo.
Bel posto, grazie Miss!
A te Anna, un caro saluto!
Ma quanto amo il castello d’albertis!
Penso che dovrebbe essere più conosciuto sia a Genova che fuori dalla città….. Perciò grazie per questo post
Un abbraccio e buon fine settimana
Emanuela
Grazie Emanuela, tornerò a scrivere del Castello D’Albertis, è davvero un gioiellino.
Un abbraccio!
Bel post in cui hai descritto magnificamente la statua di Colombo ragazzino.Ciao Miss.
Grazie Orietta, mi piace moltissimo questa statua, credo che esalti alla perfezione la figura di Colombo.
Un abbraccio a te, buon pomeriggio!
Bellissima questa statua del giovane Colombo assorto e sembra consapevole della grande responsabilità che lo attende. Magnifica vista da quel castello!
Un abbraccio Susanna
Il castello è un gran bel posto, il giovane navigatore ha una bellezza angelica e rara.
Un bacio a te Susanna, grazie.
Sono sempre affascinata dalle pieghe degli abiti…quelle calze che si aggricciano al ginocchio e gli sbuffi sulla camicia e il gilet. Chissà quanti genovesi non sono mai stati nei posti dove ci porti tu…
Un bacione cara speriamo che il week end sia clemente 🙂
Eh sì, questa statua ha una bellezza particolare, mi piace moltissimo.
Un bacione cara, buona serata a te.
Mi piace moltissimo questa statua. La sua plasticità, quel quieto sognare e irrequieto desiderio dei fanciulli che spesso viene soffocato dall’età adulta, ma non in tutti per fortuna. Davvero bello il giovane Colombo
Una bella inquietudine la sua, ha un volto perfetto.
Non potevano trovare posto più adatto per collocare la statua del giovane Colombo con lo sguardo rivolto verso il mare.La statua che si trovava nel cortile del nostro Liceo trasmetteva un’immagine più adulta e pensosa del nostro grande compatriota forse già deluso dai molti dinieghi ricevuti da chi poteva finanziare la sua impresa epica.L’importante è che la gloria sia arrivata dopo il suo incredibile viaggio verso l’ignoto ,una gloria che si riverbera su di noi suoi concittadini .Buona serata Nicla
Vero Nicla, dobbiamo essere fieri di un concittadino come lui.
E questa è la perfetta rappresentazione di quella sua adolescenza, non saprei immaginarlo diverso.
Buona serata a lei.
Miss, in quel giovinetto genovese traspare sì la mano angelicale di Monteverde… gli mancano solo le ali, e chissà che voglia di fargliele, trattandosi di un colombo…
Davvero, è angelico e bellissimo il giovane Colombo.
Questo tuo Post é pura poesia e amore per i grandi genovesi di tutti i tempi e come tu dici lui é il più grande meravigliosa e magica Miss….che bella la scultura di Monteverde la merita tutta “O Combö figgieu” e poi nel punto magico di un Castello da favola…un’altro é a Quarto sulla via Antica Romana….grazie impareggiabile Miss….un abbraccio!!!!
Carissimo, grazie a te per le tue belle parole, questo ragazzino ci rende fieri di essere genovesi e quest’opera celebra lui e la sua grandezza.
Un abbraccio a te Pino, buona serata.
Colombo bambino non lo conoscevo, che bel bambino sereno,intelligente,che sa già quello che vuole dalla vita,davanti al suo e nostro bel mare.Grazie per avermelo fatto conoscere.
Grazie a te Ottavia, sono felice di averti fatto scoprire questo visetto e quello sguardo che guarda lontano.
Un abbraccio!
Da piccolo avevo letto la sua biografia. Poi ho visto anche la sua casa in un’isola delle canarie. L’ho fotografato a Barcellona. Ho pure un nipote che si chiama Cristoforo! Vabbe’, Christopher…è canadese. Insomma, è un bel tipo Cristoforo
Ecco, vedi? Colombo è dappertutto… pensa che è la prima volta che scrivo di lui, sono contenta di averlo fatto in questa maniera.
Davvero, negli occhi sembra avere il presagio dell’avventura che lo aspetta … e tu Miss lo hai saputo vedere molto bene. Splendida storia, non siamo abituati a pensare a Cristoforo Colombo ragazzo
Grazie Paola, mi piace tanto questo Colombo adolescente con il futuro nello sguardo.
Questa immagine di Colombo è deliziosa e rappresenta alla perfezione la curiosità che ha spinto questo giovane ad affrontare il mare e le sue incognite per sapere, esplorare e conoscere. Sicuramente affascinante, penso sia stata una persona interessantissima come solo i curiosi sanno esserlo.
Un bacio!
Hai ragione Tatiana, è una belle immagine molto evocativa della sua personalità.
Un bacione a te, grazie!
Miss, Colombo non è stato fortunato, il Nuovo Mondo avrebbe dovuto chiamarsi Cristoforia, visto che l’hanno chiamato America e non Vespuccia… ancor meno fortunate sono state le popolazioni autoctone perchè non mi pare che dall’arrivo degli europei ne abbiano tratto grandi vantaggi…
Non si può darti torto, caro Sergio!
Grazie, Miss, non avevo letto questo bellissimo post. Buona domenica!
Grazie a te Amaia!
Mi piace immaginarlo ragazzino che si inerpica su Monte Galletto per scrutare l’orizzonte e immaginare avventure,come tutti a quell’età
Che bel pensiero, cara!