Di ardesie, caruggi e terrazzini.
In Via Garibaldi, già Strada Nuova, c’è un edificio che un tempo appartenne a una generosa genovese: Palazzo Rosso era la sua casa, lei volle donarlo alla città e ai suoi abitanti, oggi è uno dei prestigiosi Musei di Strada Nuova.

Benvenuti nella dimora di Maria Brignole Sale, nobildonna e benefattrice che tanto si spese per la Superba, altrettanto fece il suo consorte, il Duca di Galliera, colui che lasciò a Genova ben più di un dono.
Di entrambi tornerò a scrivere, oggi vi porto ad ammirare la Superba da questo palazzo da lei tanto amato.

Genova di edifici fastosi e di caruggi.
Accanto, grandezza e contrasti.

E una balaustra, al di là dei vetri geometrie della città.

Luce e grigio di ardesie, finestrelle e comignoli.

Prospettive di vicoli e campanili in lontananza.

Vedute visibili a tutti, oltre alle mirabili collezioni d’arte il palazzo offre ai suoi visitatori panorami mozzafiato.
Sventola la croce di San Giorgio issata sulla Torre Grimaldina, la sospinge il vento di mare.

E poi ringhiere, pianticelle, cielo.

Mediterraneo, in una mattina tersa e limpida.

Rimane tutto in un sola immagine: il Campanile delle Vigne e un filo con i panni stesi,
la Torre degli Embriaci in lontananza e un verde rampicante.
In un solo scatto sacro e profano, la memoria dell’eroe e la semplice quotidianità.

E tetti, rifugio di pigri gabbiani.

E ancora si sale, fino alla sommità dell’edificio.
E sono scalette, riquadri di finestre, navi e sovrapposizioni di epoche diverse.

Una ringhiera, gli abbaini, una scaletta tra le ardesie.

Profili di curve, di strade, di maestosi palazzi.
E ancora non ho perso l’abitudine di cercare la mia casa quando lo sguardo si posa sulle alture.

Il terrazzino.
Lassù.
Perso nell’azzurro.
Sopra i tetti, tetti della Superba.

E ardesie e prospettive che scivolano via, verso l’orizzonte del mare.

E la città reale e la città riflessa.

Io so che da alcune case dei caruggi si gode di vedute simili a queste, ma questa particolare bellezza è offerta a tutti: è aperta al mondo, ai genovesi e ai visitatori di questa città.
Un dono di lei, Maria Brignole Sale.
La città di ieri e quella di oggi, i vicoli, il bigo, la vita del porto.

Un tetto spiovente, tegole rosse, il vento inquieto.
Genova.

Un dono di lei, Maria Brignole Sale.
Genova.
Guardando i tetti, da Palazzo Rosso.
