Otto dicembre, come da tradizione si dedica questo giorno a decorare l’albero di Natale.
Quindi stamattina sarò impegnatissima, come ben sanno alcuni di voi il mio albero è piuttosto grande, ci metto sempre tanto tempo a terminarlo.
L’oro è il colore delle feste e le mie decorazioni si declinano su due tinte, oro e rosso.
E quindi largo alle scatole con le palline, le pigne, i fiocchi, le farfalle e gli uccellini.
Musica in sottofondo e rigorosamente a tema, naturalmente non mi faccio mancare Bing Crosby.
E come sempre, in primo luogo avrò da bisticciare con le lucette, ogni anno una delle lampadine non si accende, vero che succede anche a voi?
E d’altra parte vorrei ricordare un altro classico dei preparativi natalizi, ad ogni dicembre io e il mio amico Pani ci ritroviamo a ripetere la stessa frase: le pecore nel presepe cadono sempre, tutte.
Ecco, non è proprio previsto che restino in piedi, le sistemi tra il muschio con infinita cura e quelle si abbattono di lato una sull’altra e tanti saluti.
E chissà, magari quest’anno farò anche il presepe, mi piacerebbe!
Iniziamo dall’albero, con la dovuta cautela.
Palline di ieri e palline di oggi, io ho ancora molte di quelle della mia infanzia ma ci vuole una certa attenzione per maneggiarle, temo sempre di farle cadere, certe palline di vetro sono fragili e delicate, infatti le metto via fasciandole una ad una.
E mentre faccio l’albero penso sempre alle mie vacanze da bambina, ad esempio ai film che guardavo ad ogni Natale.
Sì, la programmazione dei giorni di festa è un rito che si ripete ormai sempre uguale da anni: aspetto sempre il Piccolo Lord, ne scrissi diffusamente qui, quel film lo so a memoria ma ditemi voi se si può non guardarlo!
Una pallina dietro l’altra, le più piccole sui rami alti e le più grandi al centro e in basso, quelle ricche di decorazioni bene in vista.
E poi, poi ci sono quelle che hanno i brillantini sopra e sberluccicano meravigliosamente, le appendi e fatalmente trovi tracce di polvere dorata sul tappeto, anche questa è la bellezza del Natale.
Un Natale tutto d’oro, appunto.
E a tal proposito oggi mi è venuto in mente di pubblicare uno scatto di un paio di anni fa.
Ecco, a volte le fotografie non vengono, è vero.
E incredibilmente questo è l’albero di Piazza De Ferrari.
E per qualche inspiegabile motivo si coglie una bellissima, movimentata magia.
E un Natale tutto d’oro, sì.
Se lasci fare a me ti faccio le foto del nuovo albero con lo stesso stile 😉 di solito in questo caso io scopro in un angolo due piedi sfuocati o la scia rosata di una mano. Ora che ripenso forse il tuo effetto oro e turchese è comunque meglio delle mie 🙂 buon lavoro cara, ricordo gli alberi scorsi e verrà benissimo!!! Bacioni
Quella foto a suo modo mi piace, certo che non era il risultato desiderato.
Grazie cara, mi metto all’opera, bacioni!
A volte anche gli scatti imprevisti hanno qualcosa di magico 🙂
E sì, non ti dico però la perplessità iniziale di ritrovarsi una foto così!
Bacioni!
Buon lavoro Miss. Sono sicura che farai un bellissimo albero.
È bello ritornare bambini con l’ albero e il presepe, anche quando gli anni cominciano a pesare! I miei non i tuoi, non fraintendiamo!!!!!!
Ah sì, è proprio bello dedicarsi alle tradizioni del Natale! Bacioni Anna,buona festa a te!
buona festa dell’Immacolata cara♥
A te Rosa, un bacio grande!
Fare l’albero è sempre un momento magico, soprattutto ora che mia figlia ci aiuta e il Piccolo Lord è in appuntamento fisso anche per noi
E con una bimba è una vera bellezza fare l’albero, buon divertimento cara!
La magia del Natale, con le sue luci e i suoi colori… La foto mossa comunque ha il suo fascino, un tremolio dorato 😉 Buon pomeriggio di addobbi allora!!
Grazie cara Ottavia, è proprio vero ciò che scrivi, la magia del Natale è sempre insostituibile e speciale.
Un bacione cara!
Finito Miss Fletcher? Non vorrei farti distrarre dall’opera ma…che rabbia però quando non si accenda UNA delle lucine della catena, anche perchè spesso le altre seguono la prima e ti ritrovi una fila di luci, ormai sull’albero, ma che non si illuminano.
Un abbraccione.
Susanna
Finito da dieci minuti mia cara, quest’anno con le luci nessun problema, praticamente è un miracolo, in genere è proprio quello il passaggio più complicato per me!
Bacioni amica mia, buona serata!
Io sono una da presepe e infatti stamattina mi sono (stranamente) subito messa all’opera. Però ci sono rimasta male perché ho finito in fretta! Ora che sono “grande” il papà ha montato per me un supporto con la capanna e le casette che usavamo in famiglia, per farmi portare qui il presepe a cui mai avrei rinunciato.
Quand’ero piccola fare il presepe era un rito collettivo che durava un’intera giornata, in cui ognuno aveva il proprio ruolo. Farlo da sola e così in fretta, mettendo solo le statuine e rinnovando un po’ muschio e farina, mi lascia sempre un po’ di malinconia… Però poi lo guardo e ritrovo qualcosa della mia infanzia e allora sono contenta 🙂
Ciao Miss, lietissime feste!!
Quelle belle tradizioni di famiglia alle quali si è affezionati, però appunto quello è proprio il tuo presepe e quindi la felicità di averlo lì, nella tua casa, è insostituibile.
Bacione Tiptoe, grazie a te.
🙂
Non so se mia madre ha preparato il presepe ma di sicuro, appena vado là faccio cadere le pecorelle. Sempre se non l’ha già fatto qualcun altro.
Eccolo lì 🙂 !
🙂 non si può farne a meno.
Sotto le pecorelle bisognerebbe metterci il piedistallo, come si fa con i soldatini
Ecco, quest’anno ho fatto anche il presepe, quindi a breve vedrai anche le mie pecorelle 🙂 !
bene, poi con un soffio le butto giù
😦 Già ci pensano da sole a cadere, ci manchi pure tu!