I suoi bouquet sono rinomati per eleganza e raffinatezza, la nostra Maria Casareto ha il suo bel negozio di fiori in una delle vie più eleganti della città: quella Via Carlo Felice che un giorno muterà il suo nome e verrà chiamata Via XXV Aprile.
Nel tempo di Maria ecco la sfilata di negozi: in Via Carlo Felice si vendono cappelli alla moda e profumi, abiti per signora, guanti e molti altri articoli interessanti.
Andare a far compere in Via Carlo Felice è una gioia per gli occhi!
Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri
E là, a pochi passi dai fasti di Via Roma ecco anche l’elegante negozio di Maria con i suoi nastri dai colori delicati per raccogliere i fiori, i cesti con le violette e le rose dai petali setosi.
In questa Genova di fine Ottocento l’effimera bellezza dei fiori sembra essere molto gradita e la signora Casareto ha il suo bel da fare per accontentare la sua clientela.
Infatti, sfogliando il mio prezioso Lunario del Signor Regina del 1887 ho trovato la sezione dedicata ai fiorai e non mancano certo le sorprese.
In quel 1887 in Via Carlo Felice non c’è solo la nostra Signora Casareto a vendere fiori, c’è anche il negozio del Signor Bagnasco, quello della Signora Castagnino e quello di Caterina Moro, per non dire poi di Angela Traverso che ha la sua bottega nella vicina Piazza Fontane Marose.
Che concorrenza, quanti fiorai in pochi metri!
Tra tutti loro c’è anche lei: Maria Casareto.
E nel mio gironzolare in cerca di tracce del nostro passato tempo fa, al mercatino, ebbi la fortuna di trovare un cartoncino pubblicitario che rimandava agli anni gloriosi di un certo negozio genovese.
C’erano le rose, c’erano i boccioli, c’era la grazia del tempo perduto: là, nel negozio di Maria Casareto, la fioraia di Via Carlo Felice.
Miss, i fiori, specialmente a Zena, mi ricordano che dai diamanti non nasce niente…
Ah, che considerazione azzeccata e molto genovese, caro Sergio. Buona giornata a te!
Allora i fiori erano un indispensabile accessorio d’abbigliamento femminile (ma anche maschile:non dimentichiamo il fiore all’occhiello).
Anche le persone umili come le mie nonne si adornavano i capelli con un fiore per andare a Messa.
Tanti fioristi avevano certamente un gran daffare
Eh sì, è vero, i fiori erano un’immancabile raffinatezza. E dici bene, tanti fioristi dovevano avere tanti clienti.
Che bellezza! Si è persa un po’ l’abitudine di acquistare fiori freschi ma anche se mi dispiace sempre un po’ preferirli alle piante sono una vera gioia per gli occhi. Qui a casa nostra poi coi gatti bisogna fare attenzione perché moltissimi sono tossici o non adatti… le cartoline sono una meraviglia. Buona giornata
Io adoro i fiori, mi piace comprare un bel mazzo di fiori come le fresie o i ranuncoli, mettono allegria e portano bellezza.
Un bacione cara, grazie!
Che meraviglia, non stento a crederci che avesse anche come profumo per dame “violetta di Parma” e che cappelli,e che vestiti,rammentiamo che in Liguria c’è anche Sanremo che per i fiori
è stata sempre al primo posto.
Il cartoncino è grazioso molto,oggi non se ne trovano più.
E anche oggi ci fai fare un tuffo nel passato: grazie Dear Miss Fletcher.
Grazie caro Mauro, io mi diverto un mondo con questi viaggi nel tempo!
Tanto un tempo si diceva con i fiori …. e le persone conoscevano bene il linguaggio dei fiori e il loro significato per ogni occasione … celebravano amori, ricorrenze, venute e dipartite dal mondo… oggi sostituiti anch essi nei social da surrogate immagini o stickers …
Sì , è vero… io amo sempre comprare i fiori, mi mettono proprio di buon umore.