Ritorniamo ancora nei miei amata vicoli: vi porto là, in Vico Cicala, un caruggio che potete imboccare da Sottoripa e che prende il suo nome da un’antica famiglia consolare della Superba.
In questa nostra città vecchia resistono, a volte bene evidenti e altre volte quasi nascoste, le tracce di un passato di gloria e di devozione, sono pietre incise e scolpite sulle quali in qualche caso si possono leggere i giorni trascorsi mentre in altri casi si può appena immaginarli.
E allora pensate di essere un antico mercante, un commerciante di spezie, una timida dama o un prode cavaliere e i vostri passi calcano il tracciato di Vico Cicala mentre la luce rischiara certe pietre vetuste.
Arriva anche qui, in certe ore e in certi giorni, il sole vivifico, con i suoi raggi brillanti e radiosi, arriva qui e batte sopra la figura dell’Agnello di Dio.
Ai lati di questo si notano due stemmi, mani abili ed affabili crearono queste forme, rimossero con delicatezza la polvere, lasciando ai posteri ciò che ancora possiamo ammirare.
Passando in questo caruggio non esitate al alzare lo sguardo: i vostri occhi troveranno l’Agnello di Dio di Vico Cicala.
Sembra molto antico (o forse il materiale era fragile e si è deteriorato). In ogni caso hanno fatto bene a conservarlo. Buona giornata 😘
Sì, è veramente vetusto, queste antiche pietre in qualche modo suscitano grande emozione.
Un bacione cara, grazie.
Miss, a proposito di vico Cicala, io non mi spingo così indietro… mi penso piuttosto nel 1966, in grigioverde, mentre ceno con altri due commilitoni al n° 27 nella relativa osteria che affaccia pure in piazza San Pancrazio… era intorno a Natale e come dolce avevamo diviso in tre un panettoncino Motta… ho appena letto nel web, “stasera riapre la Vegia Ostaia Cicala, direttamente dagli anni cinquanta!”… chissà se ai miei tempi già si chiamava così?…
Caspita, Sergio, che ricordi! Bisogna che quando torni ci facciamo un passo!
E’ come un viaggio virtuale per Genova *.* mi sto innamorando di questa città senza mai averla visitata, purtroppo.. ma conto di riuscire a farlo 😉
Uh, spero davvero che tu venga a scoprire La Superba!
Quando accadrà te lo farò sapere, così magari ci prendiamo un caffè insieme 😉
Ma certo!
Ogni volta che scrivi Dear Miss per me è sempre nuovo il modo di esprimerti,e senza avvedermene mi ritrovo li quasi incantato dal fascino e dal mistero di questi cari posti.
Sicome sono numerosi questi resti di sculture e di arte,sono sempre più convinto che risalendo ai loro posteri,siano resti di qualche struttura religiosa,perchè se di Agnello di Dio si parla,sicuramente vi è anche una chiesa e comunque un qualcosa che rapresenti l’Agnello per l’appunto l’Eucaristia,e quindi un tabernacolo contenente il Sacro Ciborio.(E’ solo una mia riflessione)
Grazie carissimo, Genova è ricca di queste tracce di devozione, trovarle e riscoprirle è sempre una gioia.
Io, che poi mi reputo mezzo zenese, ho sempre notato questa caratteristica di Genova. Specialmente nelle zone della Superba medievale-portuale abbondano icone, bassorilievi, stemmi, lapidi, opere d’arte legate alla religione. Forse ad esprimere quella fame di protezione divina che dovevano avere i vecchi marinai. Ogni tuo articolo è per me un flash che mi risveglia ricordi molto belli. Grazie Miss
Eh sì, c’era una profonda religiosità, è vero.
Grazie Mario, sono molto felice che apprezzi!
L’Agnello di Dio di Vica Cicala non solo sembra antico ma è sicuramente antico. Mi piace molto quel’ Agnello, irridia tenerezza e saggezza. Durante tanti tempi vide passare tanti passanti nella Vica Cicala che alzarono gli occhi e forse pregarono. Grazie, cara Miss Fletcher. Un tenere bacio.
Sta lì a due passi dal Porto Antico, te lo mostreroò, amica mia! Un bacio dolce a te, mia cara Irene.
Non c’è porta, nel centro storico di Genova, che non abbia un decoro
Davvero!