Rieccomi, cari amici, con il ricorrente e curioso appuntamento alla fermata dell’autobus.
Ormai non serve neanche più che lo ricordi, questa fermata è celebre e rinomata tra i miei lettori, ormai sapete bene che di tanto in tanto qualcuno si prende la briga di arredare la fermata in un modo o nell’altro.
La faccenda va ormai avanti da anni e anni e io mi pregio di documentare la questione, qui trovate l’ultimo episodio della serie iniziata, per quanto mi riguarda, nel lontano 2013.
E veniamo a questi ultimi giorni di gennaio, ieri passavo da quelle parti ed ecco la bella novità: accanto al solito tavolino è comparsa una sedia pieghevole sulla cui solidità, va detto, non ho alcuna certezza, infatti non ho provato a sedermi.
C’è desiderio di libertà e di vita all’aria aperta, si respira un clima quasi vacanziero, per lo meno questa è stata la mia impressione.
Del resto andiamo verso la bella stagione e i frequentatori della fermata dell’autobus si adeguano.
Allora alla prossima, con nuove interessanti novità!
Dear Miss Fletcher 
La sedia instabile? Un simbolo! Sosta viandante ma non fermarti troppo a perdere tempo, c’è tanto da fare! Ciao dolcissima Miss e un buon sabato a tutti coloro che leggono le mie belinate CIAOOOOOOO
Haha, esatto sosta viandante è bellissimo! Grazie Mario, una buona giornata anche a te.
Cara Miss! Non appena leggo “fermata dell’autobus” nel titolo dei tuoi post, comincio a ridere ancor prima di leggere,!!!! Bacio
Haha, ormai abbiamo tutti un debole per la piccola fermata! Un bacione Raf, grazie.
Ma è una sdraietta?non che deponga bene per la frequenza dell’autobus…
Bella domanda, cara!
Miss, direi che al Quirinale, l’arredamento muti con meno frequenza…
Sei sempre sul pezzo, caro Sergio!
Questa fermata ormai è un appuntamento fisso! Non tradisce mai le aspettative. 😊 Bacioni!
Ormai è davvero un must! Chi l’avrebbe mai detto. però. Un bacione cara, grazie.
Porteremo su poco 4 sedie pieghevoli con noi per sederci e fare quattro chiacchiere!!
Abbraccio di cuore,
Anche a te cara, grazie!
Pingback: Una panchina alla fermata dell’autobus | Dear Miss Fletcher