Camminando nel passato alla scoperta di Via Giulia

Ritorno ancora a portarvi nel nostro passato, in una strada che nessuno di noi ha mai veduto e che merita di essere rammentata: l’antica Via Giulia si estendeva in quella che per noi sarebbe oggi la parte alta di Via XX Settembre e cioè la zona compresa tra l’attuale Piazza De Ferrari e il nostro Ponte Monumentale.
Era una zona che aveva all’epoca un aspetto diverso, la rivoluzione urbanistica operata da Cesare Gamba restituirà ai genovesi una prospettiva completamente differente che ancora oggi si apre davanti ai nostri occhi.
Per raccontare l’antica Via Giulia ho consultato La Settimana Religiosa del Luglio 1899, all’epoca era in corso la realizzazione di Via XX Settembre e la città con il suo attuale aspetto era ancora tutta da immaginare così l’autore dell’articolo che si firma con le iniziali P.L.P. scrive queste parole:

Prima che si perda totalmente il nome e la forma di questa strada vogliamo qui scriverne la descrizione e la storia affinché resti di memoria ai posteri che transiteranno per Via XX Settembre.”

Andiamo quindi a certi tempi lontanissimi: ancor prima della Via Giulia esisteva l’antico Vico del Vento che partiva dalla Piazza San Domenico, zona destinata a divenire poi la nostra Piazza De Ferrari.
Dunque, si era nel 1628 e questo Vico del Vento pare che fosse davvero angusto per le necessità dell’epoca e così il patrizio Giulio della Torre, con deciso piglio imprenditoriale, si fece balenare l’idea di costruire una strada carrozzabile: la strada prenderà il nome da lui e verrà denominata Via Giulia.
La realizzazione non fu immediata, bisognerà attendere infatti il 1642 per l’inizio dell’edificazione di Via Giulia, l’opera fu realizzata non senza difficoltà.
E infatti, come sempre accade quando si tratta di rivoluzioni urbanistiche, non tutti erano contenti.
Eh già, c’erano certi commercianti residenti nel Carrubeo del Vento che non dormivano sonni tranquilli!
Dicevano infatti che questa balzana idea del Della Torre avrebbe danneggiato i loro commerci di panissa, frisceu e farinate.
E così i panissaroti, farinatari e venditori di torte indirizzarono una bella lettera ai Padri del Comune chiedendo di tener conto delle loro necessità e dei loro commerci e le autorità, temendo un poco gradito sciopero dei venditori di farinata, decretarono che venisse disposto per loro un lauto risarcimento.
E così ebbe inizio la costruzione dell’antica Via Giulia.

Via Giulia dalla Porta degli Archi (Ponte Monumentale) verso Piazza De Ferrari

L’autore del magnifico articolo dedicato a Via Giulia ci narra poi della strada già completamente realizzata e della grande soddisfazione dei rappresentanti dell’alta società.
Finalmente c’era una strada ampia, ariosa e adatta alle necessità di quei nobili che si recavano a cavallo in villeggiatura ad Albaro e delle dame che si facevano condurre il portantina alla Chiesa di Carignano.

Con il passare del tempo, tuttavia, i grandi cocchi padronali divennero i mezzi prediletti dai nobili della città per raggiungere Terralba, Sturla o le altre località vicine.
Ed ecco così un nuovo coro di mugugni perché la Via Giulia non era più abbastanza grande e bisognava provvedere in merito: è il 1710 quando il governo dispone che si provveda a un ulteriore allargamento della Via Giulia.
Impresa non facile, va detto che fino alla metà del ‘700 non cessarono le beghe e i litigi, ci volle del bello e del buono per la realizzazione della strada.
Nei tempi successivi, a più riprese, furono operati degli interventi per ampliare e modificare la strada, venne variata anche la pendenza della via: da principio, infatti, salendo verso De Ferrari la Via Giulia aveva una forte pendenza e poi scendeva altrettanto ripidamente sempre verso l’attuale De Ferrari, così scrive sempre l’autore dell’articolo.
Nell’immagine sottostante ecco un dettaglio dalla cartolina che apre questo articolo.
La veduta è presa dalla zona del Ponte Monumentale e laggiù, in lontananza, si scorge Piazza De Ferrari.

Ma guardiamo ancora meglio, i viaggi nel passato meritano una certa attenzione alla quotidianità.
Ecco i molti manifesti appesi al muro, un cavallo intento a fare il suo duro mestiere e una donna che passeggia per questa Genova a noi sconosciuta.

Forse la signora si sta recando alla Farmacia Bignone per qualche acquisto indispensabile.

Fugge via il tempo e lascia appena la sua traccia, c’è un filo sottile da raccogliere per seguire lo svolgimento di certe storie.
Ed ecco ancora un’antica cartolina, qui la prospettiva è differente: stiamo osservando Via Giulia da Piazza De Ferrari.

E guardiamo ancora meglio, andiamo con questi antichi genovesi nella nostra Via Giulia.
Il primo palazzo sulla sinistra è quello dell’Accademia con i suoi portici, davanti c’è un chiosco.
Laggiù, in lontananza, si scorge l’antica Chiesa del Rimedio che merita certamente uno spazio a lei dedicato.

Una strada vibrante di vita, con i suoi negozi, le insegne, i cavalli e i carretti, gli uffici e le case.

La Via Giulia con le sue case alte verrà demolita e al suo posto sorgerà la nostra Via XX Settembre con i suoi portici, i palazzi eleganti e progettati da valenti architetti.
Sorgerà il Ponte Monumentale e quella diversa idea di Genova immaginata da Cesare Gamba diverrà concreta realtà e scenario della quotidianità dei genovesi.

Resterà, nella memoria di alcune generazioni, il ricordo di Via Giulia.
Così semplice, antica, sempre vissuta, una consuetudine perduta.
E qualcuno, magari avrà ricordato con nostalgia certe botteghe scomparse, alcuni scorci cari o alcuni luoghi del cuore.
E sospirando avrà rivolto un pensiero dolce a quella rimpianta strada genovese, come un bambino che corre verso Via Giulia e verso il tempo che lo ha accolto e cresciuto.

15 pensieri su “Camminando nel passato alla scoperta di Via Giulia

  1. Miss, bellissimo nome quell’iniziale Vico del Vento… e dell’odierna e più larga Via Venti si potrebbe dire che ne ospiti 19 in più…

  2. Impressionante il lifting di certe città! Mi ricorda un po’ il ritocco di Roma dove oggi c’è via della Conciliazione. Anche lì in passato strade strette e botteghe artigiane. Anche lì imprecazioni e rivolte popolari per il vecchio che spariva. Comunque per me meglio l’attuale veduta di XX Settembre, Ponte Monumentale e De Ferrari, più spazio, più respiro … Ciao Miss buon inizio settimana !!!

    • Io amo Via XX Settembre, per qualche istante però ho pensato a quegli antichi genovesi e al rimpianto per la loro strada perduta.
      Gamba ha fatto un gran lavoro, secondo me, gli sono grata e nutro vera ammirazione per lui!
      Buona giornata caro, grazie!

  3. Miss, che articolo interessante! La storia dell’attuale Via XX Settembre parte da un vicolo, Vico del Vento.
    Ovviamente lo ignoravo. La tua descrizione delle tappe per arrivare ai giorni nostri è fantastica, comprese le apprensioni dei commercianti con mugugni e proteste.
    Chissà che fermento tra di loro! Un grande ringraziamento a P.L.P. : grazie a lui si è potuta vedere la prima Via Giulia, un pezzetto antico della nostra bella e amata Zena!! Grazie, bacio, raf

    • Grazie cara, era da tanto che volevo scriverlo e il recente acquisto delle due cartoline ha fatto da ulteriore stimolo.
      La storia antica della città è sempre intrigante e bellissima da scoprire.
      Un bacio grande Raf, grazie.

  4. Queste vecchie foto sono sempre affascinanti ma le cartoline che ritraggono luoghi che ci appartengono in tempi lontani lo sono anche di più. Ritrovare dettagli che conosciamo o scoprire che tutto era diverso è sempre fonte di meraviglia! Un bacione 😘

  5. Buongiorno Dear quando ho iniziato a leggere mi sono lasciato trasportare(come al solito) da emozioni e rimpianti per ciò che non si vede più.Noi oggi camminiamo su sentieri battuti da altri,magari una targa ci rammenta che li….
    Anche via Giulia è scomparsa come tante altre vie e borghi,tutto è in evoluzione e in perenne movimento,non si raggiunge un punto fermo dove potersi chetare.
    Dear Miss quanto ti comprendo,sono 25 anni che studio Genova E non finisco mai di stupirmi.Mi imbuco in una via e devo tornare indietro perchè li sorgeva in un passato non tanto remoto un’altro sito.
    Comunque a me piaceva Genova con via GIULIA e la sua vita.
    Grazie Grazie Grazie a DEAR MISS FLETCHER.

  6. I miei bisnonni si sono sposati l 8 Novembre 1898 e la bisnonna mi raccontava che
    desiderava sposarsi nella Chiesa dell Angelo :non é stato possibile causa demolizioni e hanno ripiegato sulla chiesa di S:Stefano dove 50
    anni fa mi sono
    sposato anch io per continuare la tradizione

  7. L’inizio fa pensare a una fiaba: veniamo portati “in una strada che nessuno di noi ha mai veduto”, in “certi tempi lontanissimi”, quando “esisteva l’antico Vico del Vento”. Più fiabesco di così!…
    E invece no: è storia. La nostra Miss Fletcher ha consultato cronache e documenti: ci dice le date, i fatti, veri, di allora: “Dunque, si era nel 1628 e questo Vico del Vento pare che fosse davvero angusto per le necessità dell’epoca e così…”.
    E ci sono, oltre alle ragioni e alle date, anche le fotografie a dimostrare che non siamo in una favola ma nella realtà. E la strada che nessuno di noi ha mai veduto e che prese il posto del Vico del Vento (mi piace scrivere questo nome), si chiamava Via Giulia.
    La fiaba non si è interrotta neanche per un attimo nel corso della narrazione ma non finisce nemmeno ora: perché anche Via Giulia non c’è più, al suo posto c è la via di ora, che ha un altro nome, ed è bellissima… Ci sono sempre imprevisti, trasformazioni, metamorfosi che ti tengono con il fiato sospeso, nel regno delle fiabe. Ma qui c’è di più: c’è, per esempio, la possibilità della realissima, umanissima, nostalgia di qualcuno che, sicuramente, si sarà rivolto “con un pensiero dolce” a quella rimpianta strada genovese: come il bambino che, in una delle foto, “corre verso Via Giulia e verso il tempo che lo ha accolto e cresciuto”.
    Ora, con tutto questo, come si fa a non rimanere ammaliati?

    • Grazie, carissima, questo articolo era nella mia mente da tantissimo tempo e finalmente ho trovato l’occasione giusta per scriverlo. Storia, fiaba, immaginazione e realtà, ripensare ai posti mai veduto mi affascina e mia fa fantasticare, ti sono grata delle tue parole che mi fanno sempre tanto piacere! Grazie Fiorenza, buona serata!

  8. Pingback: Gente di Via Giulia | Dear Miss Fletcher

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