Dopo aver scritto dell’antica Via Giulia ho ritenuto opportuno ritornare in quel passato e rivolgere un pensiero anche a coloro che videro quella strada con i propri occhi.
Gente che attraversò Via Giulia, persone che potrebbero raccontarci una Genova che non conosciamo: è tutta là, nei loro sguardi di un tempo lontano.
Due sposi, loro conobbero Via Giulia, in un giorno che non conosco infatti si recarono con i loro bambini presso lo studio del fotografo Rossi per alcuni ritratti di famiglia che adesso sono io a custodire.
Due sposi: un uomo solido dall’aspetto affidabile, una moglie paziente e gentile.
E una ragazzina che sarà diventata una giovane ambiziosa, è biondina e ha la pelle chiara.
Mano nella mano con la sua mamma.
L’abito bello con un grande fiocco sul davanti, i bottoncini sui polsi, una posa studiata ad arte per la fotografia.
Lei si diverte, io credo, penso alla sua emozione di ragazzina in una giornata distante.
I suoi fratelli, invece, se ne stanno stancamente annoiati su una panchina dello studio.
Obbedienti, certo.
Le loro espressioni, tuttavia, sono decisamente eloquenti.
Il più piccino dei due, a mio parere, è il più vivace ed irrequieto, il più grandicello invece sembra un tipo più tranquillo.
E ancora eccoli tutti insieme per questo ritratto che sarà stato tenuto molto da conto.
E ve li mostro ancora in un’altra fotografia in formato Cabinet come la precedente.
La mano di lei sotto il braccio di lui.
Lui così saldo, rassicurante, un uomo concreto e protettivo.
La sua consorte mi pare, in questo frammento di tempo, assoluta protagonista: lei si racconta con l’espressione degli occhi che svelano la sua modestia, il suo carattere generoso e anche la sua fierezza per la sua bella famiglia.
Un’ombra di timidezza sul viso, gli orecchini piccoli, la spilletta a chiudere il colletto di pizzo e lo sguardo che esprime tutto il suo orgoglio di moglie e di madre.
I due fratellini mi sembrano ancora, di nuovo, irrimediabilmente preda della noia, soprattutto il piccolo che sembra proprio non poterne più di starsene lì.
Magari, per essere stati bravi, avranno poi avuto in premio un zuccherino, chissà!
Il tempo ha cancellato Via Giulia e ha anche lasciato qualche guasto sulla fotografia, alcune macchie adombrano la figura della ragazzina.
Lei se ne sta ritta in piedi, molto seria con il suo fiocchetto sulla testa.
Questo era il tempo felice di una famiglia di Genova.
Non so nulla di loro ma mi è piaciuto fantasticare sulle loro vite e ho anche immaginato che, trascorsi un po’ di anni, avranno ripensato con nostalgia a quel giorno in Via Giulia, alla strada che non c’era più e alle cose che fatalmente cambiano, in un modo o nell’altro.
Quel giorno erano tutti insieme, in un tempo ormai svanito, in Via Giulia.
Davvero interessanti queste foto e… la lettura di un “Via Giulia 15”.
La prima foto sembra un refuso fotografico poiché è inspiegabile lo sguardo strano e comunque fuori “scena” della moglie. La seconda corregge molto bene il tutto. Grazie, Miss
Grazie Vincenzo! In realtà sono dettagli che si notato ingrandendo la foto, guardando la foto nella sua interezza non lo si nota. Poi come giustamente dice Sertava nella foto successiva è il marito a guardare di lato, forse il fotografo aveva dato queste indicazioni, chissà!
Buona giornata Vincenzo!
Miss, per quanto riguarda la prima foto, condivido l’opinione di Rogione… però nella seconda, sono gli occhi del marito a guardare verso dove nella prima guardava la moglie… cosa ci sarà stato di così interessante?
Eh sì, ci avevo fatto caso anch’io, penso siano pose studiate e richieste dal fotografo, non sapremo mai i dettagli però.
Grazie Sergio, buona giornata!
Tra l’altro molte persone in quei primi ritratti fotografici sembravano spaventate o intimidite. Ben note anche le foto dei pionieri del calcio che oltre a sembrare uomini di mezza età anche a 21 anni avevano visi arcigni o sguardi un po’ … allucinati! Come se dalla macchina fotografica potesse scaturitare un babau!!! Simili reazioni si anche notano nei primissimi documentari televisivi, gente impacciata davanti al microfono e alla videocamere, altro che oggi tutti … esibizionisti !!!
Allora farsi fotografare era un evento, era davvero tutto diverso.
Buona giornata Mario, grazie.
Buon pomeriggio Dear Miss, belle queste foto che hai scelto per far rivivivere ancora l’indimenticabile via Giulia. Mi pare una foto assai più antica di quello che appare.Anch’io fantastico um pò: e credo sia un portamento davero forzato,anche un bimbo è attrato di guardare li.Forse Monsieur con la sua consorte erano a Genova per fare un giro e così hanno voluto fare anche una foto ricordo.
Dovevano vedere li ma occorre più destrezza nel tenere il collo e nello stesso tempo fissare elegantemente un punto,per adolcire gli sguardi e renderli eleganti.Comunque sia ringrazio anche Loro per aver posato così li abbiamo conosciuti anche noi.A domani
Sì, con quei tempi di posa lunghissimi doveva essere faticoso restare lì immobili.
Grazie caro, a domani, buona serata a te!
Non è richiesto ma voto la seconda foto… un po’ più spontanea sebbene sempre in posa. I due ragazzini nella prima sembrano davvero stufi, porelli! Un bacione cara 😘
A me piace tanto la posa della bimba nella prima foto, però di certo in queste immagini d’epoca la spontaneità non c’era davvero, anche se qualche espressione fugace, a volte, sa fare la differenza.
Un bacione, buona giornata!
Già mi ero affezionata a questa Via Giulia che non c’è più, che c’è nel tuo fantasticare e meditare sul passato, e ora mi sono affezionata a questa famiglia che era proprio lì, in quella via, a farsi fotografare. Hanno aspettato te per tutti questi anni. Ora tu ce li presenti e mi è scattata subito una gran simpatia per i due fratellini. Guardandoli seduti accanto nella prima foto, con le teste vicine, mi erano sembrati gemelli. Nell’altra foto si vede che uno è un poco più grande, ma c’ è sempre un contatto, tra loro. Tenerissimi. Una vera famiglia. Tutto un mondo. Tu sei una scopritrice di tesori.
Ah cara, ero certa che ti saresti affezionata anche tu a questa famiglia, mi hanno aspettato e io li ho tenuti con me in attesa di un’occasione che finalmente è arrivata.
Un caro saluto Fiorenza, una bella serata a te!