L’anima dei libri

L’anima dei libri.
I libri hanno un’anima, i libri sono come gli amici, ognuno sceglie i propri, alcuni sono più importanti, ci assomigliano, sono più vicini al nostro sentire.
E di loro rammentiamo ogni istante, ricordiamo il momento esatto nel quale la nostra strada ha incontrato la loro.
I libri hanno un’anima, a volte sorella e compagna di viaggio.
E allora quell’esatto istante sembra solo ieri, mentre invece magari sono trascorsi anni.
Era quel giorno.
Il giorno nel quale ho aperto un volume, l’ho sfogliato e desiderato.
Ed è venuto a casa con me, qui è restato, così si fa con gli amici, si tengono accanto perché di loro abbiamo un dannato bisogno.
La memoria di quell’istante.
Quando ci siamo incontrati, ricordi?
Ricordo.
Era gennaio, pioveva.
Ero al Camden Market di Londra.
James Joyce’s Ireland, uno studio di pregio e molte immagini e fotografie in bianco e nero.
Un mondo del quale avevo letto e studiato, una città, Dublino, tante volte immaginata e ancora mai veduta.
Un autore enigmatico, a volte oscuro, quanto sono attraenti le cose oscure e complicate?
Quel tuo nome assurdo da greco antico, io e Stephen Dedalus ci conosciamo da tanto!
Prendo in mano il libro, chiedo il prezzo.
Poche sterline, un vero affare.
Lo poso per estrarre il portafoglio.
E sono passati anni ma non ho dimenticato quel viso, è come se lo avessi veduto ieri.
Una giovane donna afferra il mio libro e a sua volta si rivolge alla commessa, vuole comprarlo.
Un istante tremendo nel quale ho visto svanire un compagno prezioso.
E’ della signorina, mi dispiace.
E ricordo anche lei, la libraia che disse questa frase restituendomi il sorriso.
Quando ci siamo incontrati, ricordi?
Ricordo.
C’era una bella libreria a Genova, la mia preferita.
Al suo posto c’è adesso una profumeria, ma la Libreria Di Stefano di Piazza Dante era speciale e ha lasciato una sorta di vuoto.
C’era un intero piano dedicato ai libri stranieri, trascorrevo lì ore ed ore.
Sfogliavo i volumi della Penguin, mi perdevo a guardare i quadri sulle copertine, scoprivo nuovi autori neppure tradotti in italiano.
E’ spesso e voluminoso eppure leggero.
International Thesaurus of quotations, pagato la discreta cifra di 29.000 Lire.
Una miniera di belle parole e di saggezza, ha ormai la copertina tenuta insieme con lo scotch ma va bene così, quando si tratta di amore vero non si bada alle apparenze.
Quando ci siamo incontrati, ricordi?
Ricordo.
Ero a un mercatino dell’usato, in Val Trebbia.
Un libro antico con la copertina rigida, prima edizione del 1879, Fratelli Treves.
Ha le pagine spesse e porose, numerose stampe con i personaggi e le scene principali del romanzo:  L’Assomoir di Emile Zola.
La disperata e tragica Gervaise Macquart, un libro che amo a tal punto da averlo letto un’infinità di volte.
E Gervaise ha trovato spazio su queste pagine in questo post, non avrei potuto far diversamente.
Quando ci siamo incontrati, ricordi?
Ricordo.
Ero ancora a Londra, ma in estate.
Ero appositamente partita con una valigia mezza vuota, lo spazio era destinato ai libri.
Che follie si fanno per coloro che amiamo?
E passavo interi pomeriggi in quelle immense librerie a più piani, un paradiso per me.
Due tomi, due compagni di vita senza i quali le mie giornate sarebbero prive di significato.
The complete works of William Shakespeare.
E sono tornata a Genova portando con me re e regine, traditori e cortigiani, nobildonne e buffoni di corte.
The complete works of Oscar Wilde.
E con me sono venuti anche i dandies e certe creature delicate e impertinenti, un pittore autore di un celebre ritratto e il suo modello.
E poi, comprato al castello di Hever, un piccolo cartoncino piegato in quattro.
Non è un libro ma contiene tre lettere: una di Enrico VIII, mentre le altre due sono state scritte da Anna Bolena.
L’ultima lettera di Anna al suo Re, parole belle e terribili, un giorno le condividerò con voi.
Quando ci siamo incontrati, ricordi?
Ricordo.
In una libreria che non esiste più, la piccola Feltrinelli della Nunziata, un negozio raccolto ed intimo, aveva una scaletta che portava a un piano inferiore, mi piaceva, era un luogo che sentivo mio.
Lo Zibaldone di Pensieri di Giacomo Leopardi.
Mi ha sempre affascinato il suo genio sofferto, da bambina ero stata a Recanati.
Quando andai nella sua casa e vidi la sua biblioteca pensai: da grande ne voglio una come questa.
Un’intera stanza con volumi fino alle pareti.
E lui che aveva camminato in quella casa.
E le sue poesie, versi ai quali sono affezionata.
Potrei continuare ancora ma non lo farò.
Ho giocato con la memoria, la mia memoria bella di alcuni dei miei amici più cari, i libri che hanno un’anima che ha incontrato la mia.
E rammento l’istante, l’istante esatto nel quale ci siamo incontrati.
E voi? E’ così anche per voi?
Ricordate lo scaffale, il luogo e la città nella quale avete trovato i libri dai quali non vi separereste mai?
E quanto tempo è trascorso?
Li tenete anche voi vicini?
E a volte li riprendete in mano?
E forse anche voi guardate al vostro passato, a quell’esatto istante.
Quando ci siamo incontrati, ricordi?
Ricordo.

50 pensieri su “L’anima dei libri

  1. Io ricordo ancora anche i libri che non ho più, quelli di quando ero bambina e poi adolescente. E ricordo con rammarico di non aver comprato in un mercatino otto volumi identici a quelli che possedevo un tempo ed erano andati perduti negli anni e nei traslochi, se li rivedessi ora me li caricherei sulle spalle anche a costo di noleggiare un carretto per trasportarli. Ma non dispero… prima o poi tra amici ci si rincontra sempre. Bacioni 🙂

    • Anche io ho qualche rammarico di quel genere, sai.
      Ogni tanto ripenso a libri che non ho comprato e me ne dispiaccio. Però, come dici tu, tra amici ci si incontra sempre, è proprio così.
      Bacioni Viv!

  2. Grazie di questa condivisione. Anch’io ricordo le pazzie fatte per molti libri. L’attenzione e il rispetto verso la carta stampata e con devota cautela cercavo di leggere aprendo leggermente il libro … quanti ricordi …

    • Benvenuta qui.
      L’amore per i libri è qualcosa di intimo e sentimentale, io ai miei libri sono profondamente affezionata.
      E mi pare che abbiamo qualcosa in comune!
      Grazie del tuo commento, buona serata!

  3. Bellissimo questo post, ricordo molto bene la maggior parte dei libri che ho letto e dove li ho acquistati o se me li avevano regalato. Ricordo il primo in assoluto, avevo sei anni, il libro Cuore che ancora oggi, proprio come un vecchio amico, mi accompagna. Ma quando quella signorina ti ha preso il libro che stavi per comprare, di la verità, la volevi mordere….! 😀

  4. Che bello il tuo racconto, con la grande passione che ne traspare!
    Davvero i libri hanno un’anima e leggendoli si allarga la propria, fino ad accogliere uno, due, mille mondi…

  5. Durante i traslochi le mie scatole di libri mi sono sempre venute dietro.Ne ho molti. adesso che vivo in una casa molto piccola più della metà sono a casa dei miei, nella mia vecchia camera. bisogna che prima o poi operi un ricongiungimento:-)

    • Ma sono comunque al sicuro, nella tua cameretta!
      E sì, prima o poi sarebbe bello che tu facessi questo ricongiungimento!
      E sai, me l’immaginavo che la tua casa fosse piena di libri, che vita sarebbe senza i nostri libri?

  6. Che bello questo post… Spero che con il passare degli anni possano aumentare i miei ricordi, ed anche piacevoli. E’ vero, i libri sono come dei figli,o dei fratelli, ed hanno un’anima. E’ una sensazione bella ed anche triste, cercare librerie che una volta c’erano ed ora non ci sono più. Quanti ricordi….

    • A me non sono mai piaciute le grandi librerie, sono troppo impersonali.
      All’estero sì, le trovo più gradevoli delle nostre.
      E invece quelle piccine, a mia misura, sono accoglienti, si sta bene.
      Ed è anche più facile trovare quei nuovi amici che saranno i nostri libri.
      Grazie caro Marco, un abbraccio!

  7. Pingback: alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 07.03.13 | alcuni aneddoti dal mio futuro

    • Che dispiacere! E non c’è più nemmeno quella di Fontane Marose, ma quella da più tempo.
      E non c’è più Liguria Libri Dischi.
      E neanche la piccola libreria di Salita Santa Caterina, anche quella mi piaceva, te la ricordi?
      Erano i miei posti preferiti.

      • La libreria nuova in Via Pré è Book in the casbah, che però si è trasferita in Vico del Fieno.
        E’ un vero peccato, le librerie sono importantissime per il tessuto sociale, dovrebbero essere difese e tutelate.

  8. Che dire, articolo meraviglioso, parlare dei libri mi commuove, io li adoro forse qualcuno potrebbe pensare che è troppo, io so quanto mi hanno dato, ne ho molti non ne conosco neppure il numero preciso, ma ti assicuro sono tutti nella mia mente, quando ne prendo uno la mia mente ricorda subito dove lo acquistato, magari dall’antica libreria in piazza delle Erbe .
    Grazie ai libri ho superato momenti terribili, che viceversa non saprei come ne sarei uscito.
    I libri mi fanno viaggiare nel tempo, e grazie a loro ho vissuto nella mia Genova del 600, del 700 e dell’800 ques’ultimo periodo lo adoro, mi sembra di aver conosciuto le persone trattate nei libri.
    Forse esagero, ma oggi nella mia avanzata età sono compagni meravigliosi passo giornate intere a sistemarli pulirli ma sopratutto a leggerli, oggi ho il tempo, mentre prima lavoravo e il tempo era poco.
    Un’altra forte emozione la provo quando prendo in mano un libro appartenuto a Santo Varni oppure al prof. Rota o ad altri grandi Genovesi.
    Grazie Miss. di questo bellissimo atto d’amore verso i libri.
    Eugenio

    • No, Eugenio, non esageri affatto.
      Anche per me i libri sono compagni insostituibili, non potrei fare a meno di loro.
      E sì, fanno viaggiare nel tempo, conoscere le persone delle quali si narra, conosco bene questa sensazione!
      E so quanti libri tu abbia e quanto li ami, è meraviglioso possederne persino di preziosi, libri che sono appartenuti a grandi uomini che stimiamo racchiudono nelle loro pagine un valore aggiunto.
      E un giorno se vorrai ti verrò a trovare e mi farai vedere la tua biblioteca che immagino immensa e ricca di testi magnifici.
      Un abbraccio!

  9. Ricordo. Alcuni libri mi sono estremamente cari. Alcuni ancora, da anni, non li ho letti. Li ho annusati. A voLte lI prendo, li sfoglio. Poi non é ancora il momento ma ugualmente mi sono cari

  10. Grazie. Forse, anzi di sicuro, anch’io racconterò qualcosa dopo aver fatto spazio a quei libri “amici” particolari che ora un po’ soffrono e respirano male in mezzo a tanti altri, gradevoli ma non indispensabili.

  11. Con i miei libri preferiti, ho passato pure qualche notte, tenendoli sotto al cuscino, ma questo è un piccolo segreto di cui un pochino mi vergogno, ma tant’è:)

  12. I libri sono i miei amici più cari , se entro in una libreria sento la loro attrazione,non posso non consultarli ,in libreria come in bibblioteca il tempo vola è difficile uscire senza averne almeno uno.

  13. Si, assolutamente senza esitazione Miss cara: i libri hanno un’anima, non ho dubbi. E… non so più dove metterli in casa 🙂
    Un abbraccio Susanna

  14. Io ricordo esattamente quando ho incontrato “L’umo di Nazareth”;il Valgelo romanzato da cui Zeffirelli estrapolo’ il film Gesu’ di Nazareth”!Per me è il libro piu’ bello che abbia mai letto!!!!!!

  15. un tempo non dormivo la notte per i libri che prestavo e andavano perduti. Sul serio, ci sono alcuni libri che non sono mai più tornati. erano anche libri stupidi, magari tecnici, scolastici, però mi dava fastidio che fossero lontani da casa e sperduti.
    E ora, incredibile, non me ne curo quasi più. Presto i libri e guardo con piacere lo spazio che si libera.
    E ancora più incredibile è che in quel momento penso anche: “se non tornassero più sarebbe meglio”.

  16. Quando ho letto il titolo del post, “L’anima dei libri”, ho subito pensato ai viaggi in cui l’autore, tramite la carta stampata, ti porta in luoghi esotici piuttosto che situazioni bislacche o eventi particolari. O più semplicemente viaggi esperienziali di crescita formativa. L’anima del libro, racchiusa nel racconto/romanzo/trattato stesso, dove l’autore imprimeva nella carta copia della sua anima. L’anima del libro…

    Tutto avrei pensato meno che ai legami affettivi con questi signori, monili che racchiudono ricordi, esperienze, situazioni personali.

    Quindi… la mia risposta è sì e no: sì perché l’incontro col libro segna il futuro lettore. No perché questi sono solo gioielli, punti di contatto fra con l’anima dell’artista.

    Non penso che un libro abbia un anima 😦

  17. difficilmente dimentico l’occasione in cui ho cercato, scelto e comprato i miei libri. Di Stefano era una vera istituzione, mi sentivo intimorita ed onorata quando potevo entrare a fare qualche acquisto, specialmente se il libro era uno di quelli “del piano superiore”…

  18. Carissima, perdonami se non sono più venuta, ma sono stata dalla mia mamma, ho passato un mesetto lì, e ora che torno, ho sempre pensato devo fare un salutino alla mia cara amica genovese, penso che mi sono affezionata molto al tuo blog, sono sola(con mio marito) in questo paese nuovo , il tuo blog mi tiene compagnia e mi rende meno sola, per completare come dici tu i libri sono nostri amici, amici di viaggio e io non riesco proprio a smettere di leggere, anzi, ricordo ancora da bambina nella casa dei miei nonni che andavo sempre a frugare in veranda tra le cose vecchie dei miei zii(i libri di scuola) per trovare qualche libro di quelli vecchi con qualche favola, li cercavo come una forsennata tanto era la mia voglia di leggere, mio nonno mi prendeva per una ladruncola senza sapere che il mio vero intento era solo e unicamente leggere….continuo ancora a leggere forza di libri, amo i libri a lieto fine / e nonostante pochi anni fa la mia famiglia per via del trasloco butto tutto quello che avevo raccolto, io ho ricominciato ad accumulare anche se per il momento sono abbonata con la biblioteca comunale, che al mese mi presta 2 libri che leggo d’un fiato per prenderne altri, che ridere dopo sole 2 settimane porto i libri e lui mi guarda sconvolto per via che i libri alle volte sono grossi e pensa “ma questa come fà??—Ora ho appena letto il libro il libro i love tiffany, molto carino….ti lascio un forte abbraccio, grazie di esserci….Una dolce notte a te
    Ps; forse il blog mio lo chiudo purtroppo vedo che nessuno acquista, nonostante le visualizzazioni abbastanza alte…che tristezza!!

    • Ciao cara, bentornata! Belle le biblioteche, si può gironzolare e trovare libri che altrove non ci sono!
      Aspetta a chiudere il blog, se fossi in te proverei a tenerlo per il piacere di farlo e poi chissà!
      E mi fa piacere di farti compagnia con i miei post.
      Un bacetto a te!

  19. Miss, questo lungo post l’ho letto, il 3 febbraio scorso perchè lo avevi allegato al post che parlava di Joyce e ti avevo detto che era stupendo… bene, torno a ripetertelo: è stupendo!

  20. Di due libri voglio parlare.
    La mia Bibbia di Gerusalemme: letta, masticata, sottolineata,”maltrattata” e rilegata più volte con una custodia cucita con un avanzo della stoffa con cui fabbricano le nostre bomboniere e sulla quale ho ricamato le iniziali di mio marito e le mie.
    E il mio vecchissimo,superatissimo e preziosissimo Koeler; il testo di radiologia sul quale ancora adesso, a un passo dalla pensione trovo soluzione a determinati dubbi diagnostici. Me lo regalò per Natale mio marito quando cominciai a lavorare “Una volta i mariti regalavano i brillanti per Natale: questo è più di un brillante” commentò compiaciuto il mio primario. Ancora adesso è vicino al mio computer, rilegato più volte,amico e maestro inseparabile,testimone di quando la diagnosta più arte che tecnica….

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