Ci sono bambini che tutti i bambini dovrebbero conoscere e uno di questi si chiama Tom, Tom Sawyer.
Indimenticabile creatura scaturita dall’ineffabile penna di Mark Twain, Tom Sawyer vive in una cittadina sul Mississippi ed è un tipo irrequieto: ruba la marmellata ed è sempre il primo indiziato se si tratta di trovare un colpevole per qualche disastro avvenuto in casa della zia, suo fratello al contrario è piuttosto tranquillo.
Tom è furbo e intelligente, sa sempre come cavarsela: ad esempio quando gli tocca dipingere la staccionata con mirabile astuzia riesce a trovare qualcuno che si mette al lavoro al posto suo mentre lui finisce per starsene beatamente a ciondolare come più gli piace.
Elenco degli oggetti di Tom Sawyer?
Ah, la lista è lunga, tra le altre cose possiede 12 biglie, uno scacciapensieri rotto, una chiave che non apre nulla, una maniglia di ottone, il manico di un coltello e persino delle bucce d’arancia.
Insomma, cose preziose se sei uno che ha fantasia e Tom ne ha da vendere, lui è uno dalle mille risorse, si entusiasma per il nuovo modo di fischiettare e il suo approccio alla vita è pari a quello di un astronomo che abbia scoperto un nuovo pianeta.
E’ l’entusiasmo a fare di lui un maestro di vita, un bambino che tutti i bambini dovrebbero conoscere.
Un bambino terribile, sì, ne combina sempre una!
E con chi va a fare amicizia il nostro Tom? E’ chiaro, con colui che è malvisto da tutti, Huckleberry Finn, il figlio dell’ubriacone del paese.
E lui, Huck è uno che se ne va in giro con un cappellaccio malconcio e con i vestiti tutti lisi, vive quasi senza regole, nessuno lo costringe ad andare in chiesa e neppure a scuola, dice le parolacce, fa a botte volentieri, se ne va a pesca oppure a nuotare, fa tutto quello che gli va!
Chi non vorrebbe un compagno di giochi così?
E credetemi, i nostri piccoli eroi sono davvero una splendida coppia, è già un’avventura seguirli nelle serie interminabile delle loro avventure.
In questo romanzo troverete una grotta, una casa stregata e un tesoro nascosto, entrerete al cimitero di notte con Tom e Huck, sarete testimoni di un pauroso delitto perpetrato da un sinistro assassino.
In quelle pagine c’è la gioia di vivere, il desiderio di sfida e di scoperta.
Ed è per questo che tutti i bambini dovrebbero conoscere Tom e Huck, loro due sanno trasmettere il desiderio di esplorare il piccolo mondo che circonda ognuno di noi, un mondo che sa essere senza confini se lo guardi con gli occhi di un bambino.
La vita è un’avventura, si parte con una zattera e si va giù, lungo il fiume.
Tom, Huck e Joe, il terzo della brigata.
Sì parte, si va a fare i pirati, Tom pensa che sia molto meglio che fare l’eremita, infatti gli eremiti passano tutto il tempo a pregare e non si divertono mai.
E invece i pirati, tutta un’altra storia!
E che meraviglia esplorare il bosco e tutti i suoi misteriosi anfratti!
E insomma, ve l’ho detto, sono bambini terribili.
E per una serie di circostanze accade persino che a casa li credano morti e questi tre cosa combinano?
Si presentano in chiesa nel giorno del loro funerale, facendo il loro ingresso proprio mentre il prete sta elogiando le molte virtù di questi piccoli che tutti ormai credono perduti.
E invece no, Tom, Huck e Joe avanzano lentamente nella navata della chiesa in una scena epica resa realistica e vera dalla magistrale scrittura di Mark Twain.
Vita, esperienza e crescita, non manca l’avventura dell’amore e ha il viso dolce della bionda Becky, una bambina che fa battere il cuore di Tom Sawyer.
Sono bambini speciali questi, sono bambini che parlano ai loro coetanei ma anche agli adulti, prendere tra le mani un romanzo di Mark Twain è sempre un viaggio emozionante e una volta che li incontri Tom e Huck resteranno per sempre i tuoi piccoli amici.
Mark Twain pubblicò The Adventures of Tom Sawyer nel 1876, nove anni dopo diede alle stampe un altro romanzo indimenticabile, The Adventures of Huckleberry Finn e quest’ultimo troverà presto spazio su queste pagine.
Sono i bambini che tutti i bambini dovrebbero conoscere, sono bambini che crescendo apprendono i segreti della vita e li svelano anche a noi.
He had discovered a great law of human action, without knowing it — namely, that in order to make a man or a boy covet a thing, it is only necessary to make the thing difficult to obtain.
Senza rendersene conto aveva scoperto una grande legge della natura umana – cioè, che per indurre un uomo o un ragazzo a desiderare ardentemente una cosa, bisogna soltanto presentargliela come difficile da ottenere.
Mark Twain, The Adventures of Tom Sawyer
Mi hai messo una gran voglia di leggere questo libro che, come molti, conosco solo di nome. Ho iniziato a leggere piuttosto tardi e così i grandi romanzi cosiddetti per ragazzi me li sono persa tutti.
Buon sabato finalmente di sole.
Davvero Tiptoe non lo hai mai letto? E’ un libro che ho adorato, come ho amato tanto le avventure di Huck, leggilo, sono certa che ti piacerà.
Buon sabato, qui sole niente, speriamo che torni presto la primavera.
Un bacione!
Cara, dolce, sensibile, Miss, questo tuo articolo è un vero capolavoro di critica letteraria, di poesia di pedagogia: condivido e amo tutto ciò che dici parola per parola! ❤
Anna Maria, grazie di cuore! E’ un bambino speciale Tom, è vero? Buon sabato a te!
Uno dei libri della mia preadolescenza, letto e riletto mille volte.
Grazie per avermelo fatto “rileggere”!
Un bacione!
Grazie cara E., felice che ti abbia fatto piace trovare qui il tuo amico Tom!
Un bacione!
Tutti i piccoli lettori dei nostri tempi sono stati colonizzati da Tom, non so se sia ancora così per i lettori di oggi. Devo andare a controllare ma ho memoria di aver posseduto oltre ai due che hai citato anche un libro intitolato “Le nuove avventure di Tom Sawyer” in quelle edizioni della Mursia di cui hai ancora il mitico “Piccole donne”. Ti risulta? Spero che dalle tue parole tanti abbiano il desiderio di riprendere in mano questo libro che ha il fascino e per certi versi l’ingenuità della buona letteratura per ragazzi. Buona giornata carissima!
Noi questi libri li abbiamo prorio vissuti e avremmo voluto essere là, nel bosco a giocare ai pirati con Tom e Huck, spero che sia così anche per le nuove generazioni, sono compagni di giochi insostituibili.
Non ricordo la casa editrice ma sai che credo di averlo anc’io quel libro che citi? Ho tutta una serie di romanzi per ragazzi e c’è anche quello, raccoglie altre vicende di Tom Sawyer narrate da Twain in due romanzi successivi.
Devo averlo in cantina, ora vado a vedere 🙂
Un baciona cara, buona giornata a te e grazie!
E’ un vero piacere ritrovare qui Tom Sawyer e…ora che ci penso: i miei ragazzi invece non lo hanno conosciuto. Grave mancanza.
Un abbraccione e buona domenica cara Miss Fletcher. Qui ahimè siamo ancora sotto un diluvio infinito
Susanna
Era da tanto che volevo scrivere di questo piccolo amico, sono contenta di averlo fatto.
Un abbraccio a te Susa, qui non piove ma è tutto grigio! Buon sabato!
Le letture della mia infanzia, bellissime! 🙂
Ciao cara Fletcher ed un abbraccione
Sono libri che non si dimenticano, vero Niko?
Un abbraccio a te caro, grazie!
Vero!
😉
Del resto siamo stati bambini terribili anche noi! Io lo ero e sono certa che anche tu abbia fatto la tua parte Niko 😉
Sì, Fletcher ero molto irrequieto, per certi versi INVASATO come dice sempre mia madre. Successivamente mi sono dato una calmata, ma certi tratti del carattere sono rimasti 😀
Un abbraccione
Ecco, lo sapevo 🙂
Smack!
😛
– Tom!
Nessuna risposta.
-Tom!
Nessuna risposta.
– Vorrei proprio sapere che cosa sta combinando quel ragazzaccio. Tom!
Vado a memoria, ma immagino che sia più o meno così.
Sì, vai a memoria e ricordi bene!
Gran personaggio il nostro Tom!
Grazie Marco, buona giornata.
Brava che ritorni alle letture dei nostri tempi, come sempre pubblichi ciò che mi piace e poi ricordiamoci cosa Mark Twain scrisse su Genova: “Puntuali sulla tabella di rotta scorgemmo le coste d’Italia e avvicinandosi le osservammo con trepidante curiosità. Nelle prime ore di uno splendido mattino estivo, emerse improvvisa la maestosa città di Genova innondata dalla luce del sole. Sembrava che si levasse fuori dall’acqua portandosi dietro numerosi palazzi, smaglianti sotto il suo riflesso dorato. Eravamo giunti al porto, e pensavamo di poter riposare, cercammo di farlo, chiudemmo per un attimo gli occhi ma spinti dalla frenesia dell’attesa cominciammo a girare per la città, desiderosi di conoscerla in ogni particolare.”
Me lo ricordo bene cara Tatti!
Al soggiorno genovese di Mark Twain avevo dedicato un intero post, eccolo qua
https://dearmissfletcher.wordpress.com/2012/02/29/the-innocents-abroad-a-spasso-per-zena-insieme-a-mark-twain/
E’ uno degli autori che più amo, uno splendido compagno di viaggio.
Buona giornata mia cara, grazie!
Ciao Miss chi non ha letto Mark Twain da ragazzino!?, quel libro che dev’essere da qualche parte in casa o in cantina è stato letto dal sottoscritto almeno due volte, con vari ripassi…..Troppo bello….grazie un caro Saluto!!!:)))
Avventure a non finire per un libro veramente indimenticabile, ero certa che lo avessi letto anche tu caro Pino!
Un abbraccio, buon sabato a te!
Grazie Miss…un abbraccio e buon sabato!:)))
Grazie a te carissimo!
Si, anche io sono stato amico di Tom, ed anche i miei figli a cui lo lessi in età prescolastica quando gli leggevo pagine di un libro prima di addormentarsi. Ed anche loro hanno tremato sotto le coperte all’avvicinarsi di Joe l’Indiano nel buio della grotta.
Un libro che non si dimentica, Joe l’Indiano fa davvero paura, grandissimo Mark Twain.
Ma sai che l’ho letto forse alle medie e poi più? Da riscoprire assolutamente
E’ un gran libro, lo rileggo sempre volentieri!
Miss, sfortunatamente, tutti i miei libri d’infanzia (in lingua spagnola), cioè, Twain, London, Salgari, Swift, Rockwood, Sewell… non hanno trovato posto nei bauli che nel 1962 avevano attraversato l’Atlantico da Bs. As. a Genova… solo ce l’aveva fatta “Una excursiòn a los indios Ranqueles” volumetto con cui la scuola primaria statale argentina omaggiava gli alunni dell’ultimo anno, con tanto di dedica… l’autore Lucio Mansilla, un militare, vi narra un viaggio intrapreso nel 1870 attraverso gli accampamenti dei popoli originari d’America… naturalmente, lo ritengo una reliquia…
E lo credo, ti sarà molto caro!