Certi luoghi dalla lunga storia riportano ad altre epoche e in qualche modo ti fanno incontrare persone che vorresti aver conosciuto.
Così è per me, in certi posti.
Mi è capitato di recente, nel corso della mia visita all’ Albergo dei Poveri, edificio costruito nella seconda metà del ‘600 a beneficio della città su intervento di uno stimato patrizio genovese, Emanuele Brignole.
L’Albergo dei Poveri accolse in passato i bisognosi e gli indigenti della città, dando loro conforto, riparo e sussistenza.
Oggi è sede dell’Università, se anche voi andrete a visitarlo camminerete tra le statue dei benefattori, vedrete così i volti di coloro che contribuirono ad alleviare le sofferenze dei più sfortunati.
E tra loro c’è anche lei, la Magnifica Settimia Gentile Pallavicini.
Io l’ho veduta e nessuno più di lei ha suscitato il mio interesse in quell’edificio.
Chi sei, signora che porgi la tua prodiga mano a coloro che camminano in queste stanze?
Ritta accanto alla porta che conduce alla zona riservate alle donne, silenziosa protettrice degli ultimi, se potessi parlerei con te.
Chi sei tu?
Certe persone puoi solo immaginarle.
Nobile di nascita e censo, Settimia, cresciuta negli agi e nella ricchezza, in uno di quei palazzi magnificenti che ancora suscitano il nostro stupore.
Devota, come spesso accadeva in altri anni.
Chi hai incontrato sul tuo cammino, Settimia?
In un giorno di pioggia scrosciante forse hai veduto una ragazzina vestita di cenci e coperta di sporcizia, scalza e lacera, se ne sta buttata su un gradino, arresa.
Segue il flusso del destino, come lei centinaia di altre giovani donne temprate da insormontabili difficoltà, giovani madri di numerosi figli, hanno solo la strada come futuro.
E forse uno di questi sguardi avrà trovato gli occhi di Settimia.
A volte basta questo, uno sguardo nel quale non intravedi la luce della speranza.
So davvero poco di lei, la statua che la ritrae è opera di Andrea Casaregi ed è citata come una delle più suggestive dell’Albergo dei Poveri.
In certi antichi libri poi si legge delle buone opere di questa nobildonna.
E lei elargisce monete ai bisognosi.
E ai suoi piedi c’è un vaso ricolmo di denari.
Una sezione dell’Albergo dei Poveri era riservata alle Luigine, questo Conservatorio era stato istituito dai coniugi Imperiale e ospitava fanciulle di età compresa tra i 10 e i 32 anni.
Le Luigine si dedicavano al ricamo e al cucito, se si sposavano ricevevano una speciale dote, se invece rimanevano nubili al compimento del trentaduesimo anno restavano a vivere all’Albergo dei Poveri con il resto della comunità.
Tra le tante benefattrici che provvidero a queste doti per le spose c’è anche lei, Settimia.
Furono le sue ricchezze a sollevare dalla miseria un cospicuo numero di fanciulle dedite alla vita di strada, Settimia dispose per molte di esse un mantenimento perpetuo.
Sulla lapide alla base della statua c’è una data, 1768, l’incisione ricorda la generosità della nobildonna che fu munifica e generosa con L’Ufficio dei Poveri.
Non ho una storia e un sentimento da raccontare, ho solo l’immagine di lei e qualche frammento in sua memoria.
E’ mio desiderio che il suo nome e il suo volto compaiano su queste pagine spesso dedicate alla città che anche lei amava, oltre il tempo e oltre l’oblio che cancella anche le buone azioni terrene.
Ovunque tu sia, avrei voluto conoscerti.
Ovunque tu sia, in nome di Genova ti ringrazio.
Ecco un’altra donna che ha lasciato un segno tangibile nelle vite di tante persone. Chissà quanti genovesi di oggi debbono i loro natali sereni alla generosità di Settimia verso una loro antenata. Un omaggio fatto col cuore , il tuo! Bacioni e buon inizio settimana!
E’ vero, ho fatto il tuo stesso pensiero Viv.
E lei mi ha proprio colpita, sono contenta che ti sia arrivato questo.
Grazie Viv, un bacione a te!
Che donna! Anche a me sarebbe piaciuto conoscerla e felice tu le abbia dedicato questo articolo.
Un caro saluto
Grazie Londarmonica, un caro saluto a te!
Sempre belle queste pagine di storia genovese, spesso sconosciute o dimenticate….
E meritano memoria, sempre.
Grazie Gabriella, buona giornata.
E’ commovente vedere come una volta si pensasse tanto ai più svantaggiati e ci fossero buone strutture per accoglierli. Studiando la storia della mia bisnonna trovatella, ho scoperto una Milano generosa, una Milano che non ti aspetti.
Bello il tuo post, mi ha suscitato le stesse emozioni.
🙂
E sai che mentre scrivevo ieri mi sono venuti in mente quei tuoi racconti sulla tua bisnonna?
Figure come Settimia meritano risalto, sono contenta di averla incontrata, in qualche modo.
Grazie Ale, un abbraccio a te.
Da molto tempo, ti sei presa l’incarico non facile della divulgazione del nostro passato.
Lo fai con amore, impegnando molto del tuo tempo, i genovesi e non solo hanno bisogno di conoscere il nostro passato, sopratutto nel tema della solidarietà come quello di Settimia, una delle tante donne che merita di essere ricordata.
Il rilancio della nostra città, passa sopratutto attraverso interventi come quelli che ci sottoponi.
Grazie Miss un grande abbraccio.
Eugenio
Provo a condividere le storie e le vicende di queste persone che se lo meritano davvero di essere ricordate.
Caro Eugenio, con le tue parole mi hai veramente commosso, grazie infinite.
Un grande abbraccio a te!
Bellissimo post Miss. (Dopo un secolo mi faccio sentire. Ma ti leggo sempre).
Grazie cara Marina, un abbraccio!
Una grande donna genovese che merita di essere ricordata. Brava Miss e grazie per questo post!
A te Orietta, ci tenevo davvero a scrivere di lei.
Buona serata!
grande donna.
Come sanno essere sempre grandi le donne.
Grazie, ” grande donna” e un abbraccio
Emanuela
Grazie di cuore Emanuela, lei doveva stare qui, su queste pagine.
Un abbraccio a te cara!
Ormai e‘ risaputo ed evidente che sei la nostra reporter cittadina piu‘ apprezzata…ma vedo che spesso vai oltre! Scavi nel nostro glorioso passato cercando col cuore le cose e le persone belle da evidenziare. Grazie Miss!
Grazie a te cara, sono contenta che anche tu abbia conosciuto Settimia, persona davvero tanto bella e generosa.
Un abbraccio!
Era l’unico modo, per le donne, di occuparsi del sociale. Eppure non tutte lo feceri e resta un gesto per nulla scontato
Esatto, è proprio questo il punto, cara.
Una bellissima persona, che hai saputo presentarci ed alla quale hai reso doverosamente omaggio.
Buona giornata cara Miss
Susanna
Mi ha colpita e così sentivo che l’omaggio le era proprio dovuto.
Grazie amica mia, un abbraccio!
Che generosa questa signora! Hai ragione, è bello descrivere genova anche attraverso persone come Settimia che hanno fatto un gran bene e rimarranno per sempre nel ricordo di molti. Sei riuscita a scrivere tante cose belle pur avendo poco materiale su di le da quello che ho capito. E questo ti fa onore se si pensa a quanti barbari nel mondo hanno fior fiori di biografie che in modo preciso li rappresentano. Questo articolo, anche per le domande che tu stessa ti poni, tocca il cuore. Complimenti.
Miss Flechter buonasera sono Gino dell’Olivella!
Sono a chiederle, se per caso avesse, qualche foto del tratto di strada, della carreggiata, innanzi all’ingresso dell’istituto Brignole Sale, e in particolare dall’ingresso all’inizio di corso Dogali, degli anno 80 circa !
la ringrazio
Mi spiace, non posso aiutarla!
Miss, hai fatto benissimo a presentarci e a parlarci di Settimia!
Una bellissima figura per me, grazie Sergio.