Persino nel proprio quartiere è possibile meravigliarsi e fare nuove scoperte, quando mi capita io ne sono sempre felice.
In questa circostanza è stata una persona che conosco a farmi notare diverso tempo fa una particolarità alla quale non avevo mai fatto caso.
Eccomi quindi in Via Accinelli con gli occhi alzati verso l’edificio che così svetta su Piazza Goffredo Villa, sul muro quasi parallelo a Corso Firenze c’è appunto una targa che merita attenzione.
Su quella targa è citata la pratica di uno sport e quando mi è stata riferita questa curiosità a me è subito venuto in mente un libro prezioso dedicato al passato della Superba: Descrizione della città di Genova da un anonimo del 1818 edito da SAGEP nel 1974 curato da Ennio e Fiorella Poleggi.
La memoria non mi ingannava ed ecco per voi le righe dedicate appunto a quella parte di Genova che oggi è così mutata:
“In faccia è il Baluardo delle Turchine che offre pure un commodo per un altro gioco da pallone.”
A margine nella nota del curatore si precisa che il campo in questione si trovava sul lato orientale dell’odierna Piazza Goffredo Villa.
Non ci sono molte tracce di quella Genova così distante e le immagini scattate ai nostri tempi restituiscono una diversa idea di città, progettata e realizzata sul finire dell’Ottocento, i luoghi narrati dall’anonimo furono invece ritratti dai pittori del tempo e osservando certe tele potete ritrovarne le suggestioni.
In alternativa quando passate da quelle parti alzate lo sguardo: un marmo racconta il tempo che fu, nella città dove le sorprese toponomastiche davvero non finiscono mai.
Anche se muta nome un luogo viene chiamato col vecchio per tanto tempo ancora… le città cambiano più velocemente delle consuetudini. Ogni città ha tantissimi esempi di come siano resistenti le vecchie denominazioni a dispetto delle nuove targhe toponomastiche. Bacioni cara e buona giornata!
Vero, poi è sempre curioso fare queste belle scoperte, io mi entusiasmo tantissimo, lo sai.
Un bacione cara, buona giornata.
A Genova l’esempio migliore è la zona di Madre Di Dio. Non esiste più, ma a suo modo esiste ancora.
Verissimo!
Miss, se non sbaglio, anche all’Acquasola si praticava il giuoco del pallone, doveva però essere assai differente dall’attuale gioco del calcio…
Decisamente, era tutto molto diverso!
..hai ragione sono affascinanti queste scoperte che ci lasciano intuire di altre modalita’ di vivere e di chiamare gli stessi luoghi… Non tutto inizia e finisce con noi …
Infatti, sono belle scoperte!
Conosco Piazza Villa, ma non conoscevo Via Accinelli. Ho imparato qualcosa anche indipendentemente dalla targa. Grazie, Miss.
Grazie carissimo!
Bravissima!
Grazie cara!