Dlin dlon, dlin dlon!
Un suono dolce ci porta ancora indietro in un viaggio nel tempo, nelle strade di Genova nel 1875.
E così scendiamo giù nei caruggi, tra i genovesi che popolano la Maddalena, ci si fa largo tra la folla che indugia nelle molte botteghe, ci sono pescivendoli e cappellai, calzolai e cioccolatieri, negozi con sacchi ricolmi di cereali, arrotini e caffettieri, in questo mondo lontano anche le parole hanno un suono differente.
E scendiamo oltre, attraversiamo i Macelli, nel cuore della città vecchia.
Insieme arriveremo nella bottega di un commerciante che sa far girare bene i suoi affari, qui tutti conoscono il signor Badin, potrei giurarlo, quando c’è bisogno di lui il nostro Badin offre ai suoi clienti una vasta gamma di articoli, non c’è che l’imbarazzo della scelta!
Dlin dlon, dlin dlon!
Eccoci arrivati finalmente in Piazza Lavagna, lo vedete il Signor Badin sulla porta?
Ah sì, quello là che ci saluta gioviale è proprio lui, son fiera di farvelo conoscere!
Lui sa il fatto suo e sa sempre dare saggi consigli a chi gli espone i propri dubbi su cosa scegliere.
Dlin dlon, dlin dlon!
Cari amici, il Signor Badin è fabbricante di campanelli e non solo!
Al primo piano ha persino un intero magazzino pieno zeppo di chincaglierie e di oggetti di fantasia, c’è da perdersi lì dentro, io penso che potrei starci davvero per ore ed ore!
Dlin dlon, dlin dlon!
Dovete poi sapere che la bottega del signor Léopold Badin non è soltanto, per così dire, il paese dei campanelli.
Eh no, qui trovate tutto il necessario per godere al meglio della bella stagione nei vostri giardini, qui si vendono romantici berceau in ferro, sedie, poltrone e tavoli, magnifici cesti di fiori e molto altro.
Che meraviglia, questa fantastica scoperta l’ho fatta sfogliando un mio prezioso libro già citato diverse volte qui sul blog: si tratta della Guida Commerciale Descrittiva di Genova di Edoardo Michele Chiozza risalente al 1875.
E là, da quelle pagine antiche, è emerso il volto di quell’abile commerciante della vecchia Zena e mi si è svelata anche la sua antica sapienza.
Dlin dlon, dlin dlon, la musica di quei campanelli risuona ancora e ancora.
Ora però devo proprio lasciarvi, perdonatemi ma sono di fretta, devo andare a scegliere un canapè nel glorioso negozio di Léopold Badin in Piazza Lavagna.
Vabbè ho già capito che nel negozio del signor Badin ci avrei perso le ore… 🥰 buona mattinata! 😘😘
Siamo in due mia cara, ci avrei giurati!
Un bacione Viv, buongiorno a te!
fornitissimo negozio, Miss, e dolci davvero i “dlin dlon – dlin dlon” intercalati, anche se io che sono quasi contemporaneo del signor Badin, ricordo che i campanelli di una volta facevano “drin-drin”…
Sììì, è vero! Drin, drin però lo ricordo anche io e non sono contemporanea e neppure tu eh!
Che meraviglia queste scoperte!
drin-drin quando non facevano toc-toc…
Toc toc anche più antico!
Tu leggi nei pensieri cara MIss…. Io avevo proprio necessita’ di fare qualche acquisto nel negozio di Badin per completare l’ arredo del mio terrazzo !!!! Poi quei prezzi disretissimi sono davvero interessanti per la discreta parsimonia di un genovese …
Ah sì, sì, i prezzi sono molto convenienti, il viaggio nel tempo vale la pena!
Leggendo i tuoi racconti capita di perdersi ed è proprio bello. Poi se si butta l’occhio all’insù ci si perde in uno splendido azzurro!
Grazie Mile, buona serata a te!
sempre belli questi tuoi viaggi nella storia, oggi ha riaperto tutto, si torna lentamente alla vita di sempre…. 😉
Grazie Max, nuovi inizi per tutti noi!
Che bello! Magari ci fosse ancora, mi ci sarei persa anch’io
Eh sì!
Ma gh’en anche òua quelli bitegoin lì, magara meno fin: un o l’é in via XX Setenbre, dove primma s’acatava i libbri. Chisà, da chi a çent’anni, quande i UFO ne caminian pe-a stradda, quarchedun diâ: “Che mâveggia quello bitegon ch’o vendéiva tutte e cöse pe-a caza e o giardin!”
Ma ci sono anche adesso quei bottegoni lì, magari meno raffinati: uno è in via XX Settembre, dove prima si compravano i libri. Chissà, tra cent’anni, quando gli UFO ci cammineranno per strada, qualcuno dirà: “Che meraviglia quel bottegone che vendeva tutte le cose per la casa e il giardino!”
Davvero Isabella, saranno altri sogni e altri viaggi nel passato.