Caro diario

Anni interi, pagine e parole scritte sul diario.
Era una bella abitudine per noi che siamo state bambine negli anni ’70 e poi ragazzine negli anni ‘80, ricordo di aver sempre avuto un diario da scrivere, dalle scuole medie in poi l’ho fatto con una certa regolarità.
Caro diario.
A dire il vero se ci penso non so bene con quale intenzione io scrivessi, era semplicemente una cara consuetudine: era naturale confidarsi con le amiche e confrontarsi con loro ma malgrado ciò il diario era sempre lì e accoglieva sfoghi, speranze, resoconti, racconti di gite, di viaggi, di amori e di piccole gioie quotidiane.
I diari, manco a dirlo, li ho ancora tutti.
E ancora mi ricordo i nomi e i volti di tutti coloro di cui all’epoca scrissi, alcuni sono ancora amici cari che non se ne sono mai andati.
E poi nelle pagine dei diari ci sono interi scorci di vita, risate, giornate al mare, biglietti dell’autobus e del treno, canzoni che amavo cantare, immancabili cuoricini, fotografie e frasi memorabili.

Le pagine dei diari sono scritte con penne colorate che all’epoca erano anche profumate.
Tra le pagine dei diari ci sono appuntamenti mancati, progetti per il futuro, elenchi di cose da fare subito, domani, forse un giorno o magari chissà.
Tra le pagine dei diari ci sono pure le incomprensioni, le cose non dette, quelle che sarebbe stato meglio non dire e quelle che, a conti fatti, hai fatto proprio bene invece a tirare fuori.
Giorno dopo giorno, pagina dopo pagina, anni interi scritti a penna e mi ritrovo a constatare che adesso scrivere a mano è una cosa persino insolita, almeno per me, non ci sono più abituata.
I diari hanno un ritmo, una colonna sonora, una nostalgia, un loro particolare significato: ora magari non è più così ma lo avevano in quel momento lì in cui li abbiamo scritti.
Quindi se ne stanno in un cassetto e racchiudono un tempo diverso da questo.
Sui miei diari ho scritto, giorno per giorno, le mie esperienze londinesi.
Tra le pagine dei diari ci sono anche gli indirizzi, perché all’epoca si spedivano le cartoline.
Tra le pagine dei diari ci sono poi i numeri di telefono: quelli della mia città rigorosamente senza prefisso, vi ricorderete che all’epoca il prefisso era necessario solo per le interurbane, come dicevo era proprio un altro mondo, per l’appunto.
Come ho detto, non so proprio con quale intenzione allora scrivessi.
Però c’è ancora tutto: l’amica con le treccine e quel tipo là che scriveva canzoni, c’è musica e poesia, ci sono le diverse stagioni, i nuovi incontri, i ricordi, il tempo che poi svanisce e ancora non si sa come accada.
Ho scritto davvero tutto ed è là, tra le pagine dei diari.

21 pensieri su “Caro diario

  1. Che ricordi di tempi e modi di vivere tanto diversi! Mi hai riportato alla mente i gettoni e le cabine telefoniche, le cartoline scritte dalle vacanze, le prime “cotte” e i compagni di scuola, tutto annotato su quei fogli.
    Comunque allora sognavamo e tutto aveva un ritmo giusto che ci faceva assaporare la vita…grazie Miss

  2. Tutto ciò che dici mi corrisponde così tanto !!!!! Poi la solita sincronicita’ : ieri pomeriggio camminavo da sola assorta nei miei pensieri quando mi arrivo’ all’ orecchio la voce di una piccola bimba accanto a me che chiedeva alla mamma di comprarle un diario dei segreti , quello con tutte le perline … le specificava … esistono ancora ! pensai …così le mie riflessioni si mossero verso quelle pagine vergate a mano per tantissimi anni….raccoglievano la vita vissuta e quella da vivere in speranze ed elenchi di proponimenti di azioni e buone intenzioni…. oggi sostituite dalle mie agende su cui scrivo ancora a penna impressioni ed emozioni che mi fanno vibrare il cuore , ma sempre più compresse tra calendarizzati impegni ed appuntamenti….

  3. Ne avevo uno su cui ho scritto tra i 15 e i 16 anni… un quaderno ricoperto con la seta cinese e le righe piccoline. Poi avevo “le agende” su cui scrivevo poesie e citazioni e ricoprivo di foto e souvenirs…
    le ho buttate tanti anni fa, credo non mi andasse che pensieri privati potessero essere letti da altri… ma ricordo tutto con il sorriso, erano una profusione di colori e di ricordi. Buona domenica! 😘

    • Anche il tuo diario di ragazzina era chic, mia cara, non avevo dubbi in merito.
      Però è giusta la tua idea di tenere solo per te i tuoi pensieri privati, è una cosa che comprendo.
      Un bacione!

  4. Sai Dear Miss qualcuno mi chiese di scrivere la mia vita (si dice autobiografia?),mi misi all’opera,presi un diario come questi che vedo,ma mi spaventai e lasciai perdere il tutto,le splendide pagine del diario tutto ricamato e ornato,avrebbe contenuto un racconto di una vita con epilogo doloroso e inutile,ci ripensai.Però un testamento su di me l’ho sto redando.
    Buon inzio eh! Mauro

  5. Sei brava, carissima Miss Fletcher. Hai scritto tutta la vita tua. No ho mai avuto un diario. Fui irrequieta – non sono cambiata – volli muovermi, vivere, gustare la vita a bracciate. No lasciero delle traccie ……. Un abbraccio affettuoso.

  6. Che belli i diari! E quel “caro”all’inizio dello scrivere che nei giorni tristi ti faceva sentire meno sola Chissà se le ragazze di oggi sanno cosa si perdono, nessun whatzapp, nessun messaggio avrà domani il sapore del ricordo delle parole confidate ad un foglio di carta.
    (mi sento molto vecchia ma è quello che penso).
    a rileggerti MIss Fletcher

  7. Che bello questo post, hai descritto qualcosa che abbiamo vissuto in molte! Grazie per questo tuffo indietro nel tempo dei diari, in realtà io ancora scrivo su carta. Ora uso dei quaderni, scrivo ad intermittenza, ma mi aiuta sempre, lo trovo quasi terapeutico! Buona giornata

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