Non mancano mai, a Genova, le ragioni per stupirsi, i suoi quartieri celano infatti autentici gioielli testimoni di architetture del passato.
A Sampierdarena vi invito ad andare a cercare il civico numero 55 di Corso Martinetti, è un edificio che si distingue da tutti quelli che lo circondano ed è davvero meritevole di menzione.
Si tratta del Palazzo dei Pagliacci del quale, purtroppo, non è noto il nome del progettista, la costruzione sembra comunque risalire al 1905.
Su questo edificio ho trovato alcune notizie in due pregevoli pubblicazioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia Banca Carige: il primo volume è “Il Mito del Moderno – La Cultura Liberty in Liguria” nella parte scritta da Pietro Millefiore, il secondo libro è invece “Genova e l’Europa Continentale – Opere, artisti, committenti e collezionisti” dove trovate un testo scritto da Caterina Olcese Spingardi.
Così si svela il Palazzo dei Pagliacci, una mirabile eccezione tra le architetture liguri e genovesi, si tratta infatti di un edificio in stile secessionista e chi lo progettò pare essersi ispirato alle architetture viennesi della scuola di Otto Wagner.
Così il portone è arricchito di raffinate decorazioni con motivi floreali.
E ancora petali, intrecci, foglie e simmetrie.
E ancora fiori e armoniose verticalità.
Riguardo al nome decisamente insolito attribuito all’edificio sembra che si riferisca a qualche decorazione ormai perduta ma i pregiati testi da me consultati non forniscono alcuna spiegazione in merito.
Motivi verticali e curvilinei si alternano e compongono uno stile unico e davvero particolare non soltanto nell’ambito genovese.
Non mancano mai, a Genova, le ragioni per meravigliarsi: se passate a Sampierdarena alzate lo sguardo e ammirate anche voi il Palazzo dei Pagliacci.
raffinato palazzo, Miss… mi aspettavo almeno un naso da clown sulla facciata, ma non sembra essserci…
Veramente particolare, vero?
In effetti ricorda un po’ lo stile di Otto Wagner e di quegli anni. Molto bello e ben conservato. Bacioni cara!
Sì, bello che si sia conservato. Grazie cara, un bacione a te!
meraviglioso esempio di modernismo, ne avevo letto tempo fa durante una mia ricerca sulle costruzioni liberty italiane maggiormente rappresentative. Ha un bel colpo d’occhio ed evidentemente al tempo della sua realizzazione era più ricco ( si parla appunto della figura di un clown disegnata sulla facciata col tempo sparita) , poi il successivo sviluppo costruttivo del dopoguerra ne ha soffocato parzalmente la bellezza
Piace tanto anche a me e lo trovo davvero insolito.
Ma pensa non sapevo nulla dell’ esistenza di questo particolare palazzo !!!!!
Pero’ mi fa pensare a qualche assonanza con avilla Grock in quel di Imperia che visitai qualche anno fa ….
Finalmente sono riuscita ad andare a fare queste foto, merita davvero!
E’ veramente simpatico, le sue rifiniture fanno pensare allegria, e se non erro anche un po’ di stile liberty. Il portone vivace quasi a bombè, ma chissà dentro!!
Grazie Dear Miss Fletcher, dal tuo scrigno Genovese tiri fuori proprio il meglio.
Anche io mi sono chiesta come sia dentro, sarebbe interessante scoprirlo!
Grazie Mauro, una bella giornata a te.
Il liberty si vede. E’ molto particolare. Mi piace
Decisamente inconsueto, sì.
Carissima Miss Fletcher, succedi sempre a stupirci, scoprendo e poi mostrandoci dei dettagli particolari e bellissimi della tua Genova tanto amata. Ti mando un bacio.
Grazie cara, un abbraccio!
Decisamente insolito, soprattutto in una città come Genova
Molto particolare, sì!