Barche, onde e azzurro

Questa è semplicemente la bellezza del mare di città.
In una giornata di primavera, nessun vento inquieto ad agitare l’orizzonte, mentre la luce rischiara Corso Italia e le barche sono sulla spiaggia, ferme, in attesa di prendere il largo per qualche nuova avventura.

Si scende piano, verso la riva.
E laggiù, sul molo, ci sono i soliti appassionati di pesca: i pescatori sono spiriti caparbi e pazienti, non si arrendono mai.
Aspettano, fiduciosi, in silenzio.

E si arriva alla piccola spiaggia e il mare è calmo e l’onda è lieve, timida e lenta, candida come un orlo di pizzo.

E tutto ha una cifra di perfezione per me inesplicabile: è la semplice vita del mare con i suoi colori e le sue armonie.

Si rimane, appena qualche istante, sul muretto, soltanto guardando l’azzurro, respirando l’aria fresca e tentando di indovinare la meta di un motoscafo che lascia la scia.

E c’è tutto il mare di fronte e ci sono tutti i tuoi sogni e tutti i viaggi reali e immaginari che vorresti e fare.
E barche, onde e azzurro di Genova.

10 pensieri su “Barche, onde e azzurro

  1. Si davvero quell’ onda disegna un orlo di pizzo… forse ill trine di bianche lenzuola che rivestono le barche ancora dormienti sulla riva … nel loro sonno invernale hanno avuto coperte a coprirle dal freddo e ora si apprestano a scendere dal letto di sabbia sul mare scavalcando quell’ orlo di pizzo

  2. Buongiorno Dear Miss.
    Non aggiungo nulla al racconto,non ho parole!
    Questo mare mi fà pensare che oltre c’è una vita,è un mare che ne ha viste tante,e conserva tante cose nel suo cuore.

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