La ragazza con l’abito a quadretti

La ragazza con l’abito a quadretti aveva gli occhi celesti e i lineamenti regolari, portava i capelli raccolti in una semplice pettinatura e orecchini minuti ai lobi.
La ragazza con l’abito a quadretti era così seria, con questa espressione imbronciata, eppure non dobbiamo pensare a lei come ad una fanciulla ombrosa: la ragazza con l’abito a quadretti avrà svelato, in qualche altra diversa circostanza, il suo luminoso sorriso.
Quel giorno, nello studio di Alfred Noack nei caruggi di Genova, così rimase, immobile e graziosa.
Oggi quel suo ritratto fa parte della mia piccola collezione.

La ragazza, come le sue coetanee di quel tempo, aveva quel vitino di vespa certamente dovuto alla consuetudine di indossare il bustino.
E il suo abito era delizia di sfumature differenti con una fila di bottoncini e delle bordature raffinate: da principio ho immaginato che fosse sui toni del verde prato e poi ho invece supposto che potesse essere rosso o quasi amaranto.

La ragazza con l’abito a quadretti aveva la pelle chiara e diafana e reggeva l’immancabile ventaglio, teneva poi le dita della mano sinistra posate ad arte sullo schienale della sedia, chiaramente secondo le indicazioni dello stesso Noack.
Quella sedia era un arredo di studio e compare spesso nei ritratti di Alfred Noack, lo stesso può dirsi a riguardo del grazioso cestino colmo di fiorellini che ho ritrovato diverse volte nelle fotografie in formato carte de visite di giovani donne oppure di bimbette.

Alfred Noack aveva il suo studio in Vico del Filo, un caruggio che collega San Lorenzo e Canneto il Curto e ogni volta che attraverso quella parte di Genova antica mi immagino tutta quella gente che si recava da lui: giovani madri con la loro numerosa prole, azzimati gentiluomini con cravattini lucidi e garbate signorine delle nobili famiglie genovesi.
In un giorno distante, perduto in un passato lontano, un giorno in quello studio fotografico giunse anche lei.
Si sistemò la gonna, trattenne il fiato, puntò lo sguardo verso un punto indefinito e si immerse nei suoi pensieri.
Unica, come ogni persona che attraversa questo mondo, lei era la ragazza con l’abito a quadretti.

14 pensieri su “La ragazza con l’abito a quadretti

  1. Anche la balaustra è la tenda dietro alla ragazza erano arredi del fotografo, in alcune foto di famiglia le ho già viste…comunque bel ritratto e bel vestito… a quadretti

  2. Eh si , io trovo che alcune caratteristiche della moda dell’ epoca connotino il portamento stesso … le spalle abbassate verso il basso come curve a scendere e la capigliatura separata in due identici emisferi schiacciati sulla testa … lei ha davvero un’ aria austera leggermente attenuata dall’ abito a quadretti che interrompe quel rigore statico imposto dalle pose del tempo… come sarebbe bello avere uno scatto “fuori onda” del momento in cui lei ha lasciato il set fotografico e sentire il fruscio di quell’ abito che si muove …

  3. E che quadrettoni! Mi é capitato di vedere nelle vetrine alcuni vestiti con questo tipo di quadretti e mi son detta, vuoi vedere che stanno tornando di moda? In ogni caso anche io amerei conoscere il colore del suo vestito! Bacioni cara credo si troverà benissimo nella tua collezione 😊

  4. Miss con il vestito così elegante e la posa che tiene la giovane mi pare che canti “Egli è luce ai giorni miei e conforto al mio penar” Lucia di Lammermoor.Il medaglione al collo le dona grazia e vistosità.E come sempre grazie Dear Miss

  5. Penso a quanto dovesse essere piacevole vedersi venire incontro quella giovane in quella grande e vaporosa “campana” bianca e rossa (così io la leggo)… davvero elegantissima; la stessa eleganza che mostri tu nei tuoi scritti, dove riesci ad esserre minuziosamente descrittiva senza mai scadere un solo istante dal poetico e dall’immaginifico.

  6. Che strano, a me non viene da interrogarmi sui colori del bell’abito a quadretti, tanto mi piace quel bianco e nero: specialmente nei due ingrandimenti che più li guardo e più mi sembrano due opere d’arte che dicono tutto già così, senza bisogno di altro: il vitino di vespa, la grande gonna perfetta. E le tue didascalie, che aiutano guardare. Grazie, Miss…

    • Grazie Fiorenza, l’abito di questa fanciulla è davvero una delizia, con il tempo ho imparato ad osservare sempre con attenzione i dettagli di queste antiche fotografie, è un bel divertimento! Buona serata a te e grazie!

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